dicendomi:
Benedetta fra le donne? E perché non mi parlasti della vittima che io ero per ricevere nel nome del mio figlio dilettissimo?... Sono stata in pene continue ed in gemiti; ho dovuto sempre soffrire l'invidia dei Giudei. O Simeone, degno di fede, ecco la spada da te profetizzatami; mi ha trafitto l'anima. Mira la mia ferita, o mio Figlio e mio Dio. La Tua morte è penetrata nel mio cuore, la mia vista si è oscurata, il mio petto è trapassato. E dov'è, ora, la bellezza della Tua faccia? Mira, dunque, e pietà della Tua Madre sola, vedova, desolata».
2.
Come soffrire? Con Maria, per Maria, in Maria. Il B. Amedeo da Losanna dice che Maria soffrì sopra tutta l'umanità. Però: «Soffrì con ammirabile rassegnazione, in unione con la stessa carità di Gesù, pregando per i crocifissori del Figlio, supplicando con gemiti Dio per l'umanità».
S. Bonaventura così prega Maria: «O Vergine dolente, associami almeno alle ignominie ed alle ferite onde al tuo Figlio ed a te sia di qualche conforto l'avere chi divida le vostre pene. Oh, come sarei felice se potessi aver parte alle vostre piaghe! Poiché, vi è forse qualcosa di più grande, più dolce e più vantaggioso per l'uomo? Perché non mi accordi quello che domando? Se ti ho offeso, sii giusta: trafiggi il mio cuore. Se ti fui fedele, non lasciarmi senza ricompensa e dammi le tue trafitture».
Messa dei Sette Dolori della B. V. Maria
Introito. Tra il sacrificio della croce e quello dell'altare vi è un vincolo strettissimo: anzi sono un solo sacrificio, sostanzialmente. L'antifona ricorda appunto la scena