Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Introduzione

Maria nella Liturgia. - Che cos'è la Liturgia? La liturgia e il complesso delle parole, cerimonie ed atti di culto pubblico ed ufficiale, con cui la Chiesa onora e prega la SS. Trinità, Gesù Cristo, la Vergine SS., i Santi.
La Liturgia e il servizio di corte della Chiesa innanzi al Re Divino è il culto sociale, da essa regolato; è il più degno che la creatura possa dare all'Altissimo.
Vi sono tre specie di preghiera. Bella è la preghiera privata del cristiano che, nel segreto della sua camera, o nella mistica penombra del tempio, si eleva a Dio sopra le ali della fede e dell'amore. Gesù Cristo e la Chiesa vogliono questa preghiera e la comandano ad ogni fedele (cfr. Matt. 6,6).
Più efficace è la preghiera collettiva; di due o più persone che si uniscono per lodare il Signore, invocarne la misericordia, ringraziare la divina Bontà. Disse infatti Gesù Cristo: «Qualunque cosa due di voi si accordano a domandare in terra, sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli » (Matt. 18,19). E la ragione è pur dichiarata: «Ove sono due o tre raccolti in nome mio, io sono in mezzo a loro» (Matt. 18,20). È Gesù, che prega con essi.
Ma più sublime è la preghiera liturgica. Qui è la Chiesa medesima, mistico corpo di Gesù
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Cristo che prega. La preghiera liturgica è il respiro del mistico organismo della Chiesa; è l'attività vitale e santificatrice del Sacerdozio eterno e del Sacerdozio visibile. Il Sacerdote, quando celebra e quando amministra i Sacramenti, è come assorbito in unità di azione da Gesù Cristo.

Gloria all'Altissimo. La Liturgia è dunque la grande preghiera della Chiesa. Essa prega Dio: ogni volta che la S. Messa viene celebrata in un angolo della terra; ogni volta che un'anima, ricevendo i Sacramenti, acquista la vita soprannaturale; o perché risorge dal peccato, o perché ha un aumento di grazia; ogni volta che il Sacerdote benedice in nome della Chiesa; od un Cristiano fa uso di un Sacramentale.
La preghiera liturgica è incessante; perché dall'Oriente all'Occidente si offre a Dio in continuità l'Oblazione monda; e senza interruzione gli uomini vengono santificati per mezzo dei sacri riti. Quanto è caro al Signore questo incenso profumatissimo, che si sprigiona dal turibolo, che è il cuore della Chiesa. Questo cuore della Chiesa è sempre santo, sempre grato a Dio, perché Gesù Cristo l'ha fatto puro, immacolato.
Santa è dunque la preghiera liturgica. E chi oserebbe farla con cuore macchiato? Essa ha per fine ed oggetto ultimo e massimo la SS.ma Trinità; Dio principio e Dio fine di ogni cosa:
Universa propter semetipsum operatus est Dominus: il Signore ha creato tutte le cose per sé (Prov. 16 4).

Ossequio alla Vergine Madre. Ma vi è pure un secondo punto intermedio: Maria, quale Madre di Dio e Regina dell'universo. Il culto liturgico
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passa attraverso Maria per finire a Dio. È un culto grandioso perché Maria ha i titoli più degni. È la più santa creatura, l'Apostola, la Madre di Dio, la Mediatrice, la Regina del cielo e della terra.
La Vergine SS. tiene un posto considerevole in questo culto liturgico, perché legata con vincolo indissolubile a Gesù Cristo, che è il centro. Ella costituisce, insieme a Gesù Cristo, il capolavoro in cui Dio ha mostrato la Sua potenza e bontà. Poiché Gesù è nato da Maria, ella partecipa più di tutti dei Suoi beni e della Sua vita; ella pure partecipa alla Sua gloria e alla distribuzione dei beni della grazia. Ella riceve da tutte le creature e presenta tutto a Gesù Cristo. Così abbiamo il Mediatore tra Dio e l'uomo: Gesù Cristo; e abbiamo la Mediatrice tra Gesù Cristo e l'umanità: Maria; ella canta il suo
Magnificat, offrendo a Dio tutte le lodi, glorificazioni e suppliche che le creature rivolgono a lei.
La Liturgia sgorga dalla fede. Ora, siccome crediamo Maria grande, santa, potente verso Dio, ne è sgorgata nella Chiesa, a poco a poco, una ricchezza abbondantissima di feste, di preghiere, di suppliche, di funzioni, di riti.
Nella Liturgia vi è il
Domenicale: riguarda e comprende tutte le feste del Signore. Poi viene il Mariale, che comprende tutte le feste, ufficiature, Messe ed atti di venerazione che riguardano Maria. Segue, in terzo luogo, il Santorale. che riguarda e comprende tutte le feste dei Santi.
Per altezza e singolarità Maria ha un culto superiore al culto dei Santi. I Santi sono onorati come Servi di Dio, Maria come Madre; i Santi sono onorati come sudditi, Maria come Regina.
La Chiesa ci è guida nel corso dell'anno liturgico.
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Andiamo a Maria accompagnati dalla Chiesa.

Frutti della Liturgia mariana. Quanto più si loda Maria, tanto più viene onorato Dio; vengono purificate le anime; si stabilisce il regno di Gesù Cristo.
Ascende perenne la corrente del culto umile ed amoroso; e perenne discende la corrente della purificazione e santificazione. È un continuo salire e discendere, come sulla scala vista da Giacobbe.
L'ondata liturgica non penetra fino al trono di Dio, senza che di là parta una corrente di bontà e di benedizione. E questa ondata che sale verso Dio e questa corrente che scende a noi, sono mirabilmente alimentate dal benefico intervento di Maria. Ella prende le preghiere della Chiesa e dei fedeli e le porge a Dio, raccomandandole per tante ragioni. Ella prende da Dio le grazie e le comunica agli uomini.

Per questo nel Messale sono segnate le seguenti solennità ad onore di Maria, con le rispettive messe:


Immacolata Concezione (8 dicembre);
Traslazione della santa Casa di Loreto (10 dicembre);
Attesa del parto (18 dicembre); *
Sacra Famiglia (domenica fra l'ottava dell'Epifania);
Sposalizio (23 gennaio);
Purificazione (2 febbraio);
Apparizione della B. Vergine Immacolata (11 febbraio);
Annunciazione (25 marzo);
Madre della Divina Provvidenza (sabato precedente la terza domenica di novembre);
Sette dolori (venerdì dopo la domenica di Passione);
Nostra Signora del buon Consiglio (26 aprile);
Regina degli Apostoli (sabato tra l'ottava dell'Ascensione);
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Ausiliatrice (24 maggio)
Mediatrice di tutte le grazie (31 maggio);
Regina di tutti i Santi (31 maggio);
Nostra Signora del SS. Sacramento (31 maggio);
Madre della grazia (9 giugno); *
Nostra Signora del Perpetuo Soccorso (27 giugno); *
Visitazione (2 luglio);
Madonna del Carmine (16 luglio);
Madonna dell'umiltà (17 luglio); *
Madre della Misericordia (sabato avanti la quarta domenica di luglio ); *
Dedicazione della Madonna della Neve (5 agosto);
Rifugio dei peccatori (13 agosto);
Assunzione (15 agosto);
Cuore Immacolato di Maria (22 agosto);
Nostra Signora della Consolazione (sabato dopo la festa di S. Agostino);
Madre del Divin Pastore (3 settembre);
Natività (8 settembre);
Nome SS. di Maria (12 settembre);
Sette dolori della B. V. Maria (15 settembre);
Madonna della Mercede (24 settembre); *
Madonna del S. Rosario (7 ottobre);
Maternità divina (11 ottobre);
Madre della Purità (16 ottobre);
Presentazione di Maria al Tempio (21 novembre);
Apparizione della Madonna della Medaglia Miracolosa (27 novembre)*1.

Le feste mariane approvate per l'intera chiesa sono una quindicina; quelle approvate pro aliquibus locis, cioè per alcune regioni o diocesi, sono una ventina. Sono poi numerose quelle non riportate sul Messale, ma concesse in particolare a nazioni, regioni, diocesi, istituti.

Come celebrare le feste mariane. - Le feste mariane devono celebrarsi seguendo lo spirito della Chiesa; secondo che viene manifestato
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nelle ufficiature e nelle parti variabili della Messa.

Disposizioni generali: 1. Si deve portare a Maria un cuore puro: perciò un'ottima preparazione è una buona Confessione; 2. Bisogna meditare bene: il titolo, l'oggetto, la ragione della festa; 3. Entrarvi in ispirito di santa letizia, amore intenso, fiducia piena.
Disposizioni particolari: 1. Dio ha posto la grazia nelle mani di Maria; anzi le ha dato un cuore che è tutto amore per i suoi figli. Da una parte quindi Maria ha tutti i poteri presso Dio, e dall'altra ha un cuore che comprende tutti i bisogni nostri.
Maria è invocata sotto tanti titoli, perché ella ha potere su tutto. Il peccatore chiama Maria
Refugium peccatorum, perché da Lei spera le grazie del pentimento e del perdono; l'infermo la chiama Salus infirmorum, perché sa che Maria ha il potere di guarirlo; il Sacerdote la invoca Madre del Divin Pastore; il povero, Madre della Provvidenza; mentre per gli altri bisogni si ha: la Vergine del perpetuo Soccorso, il Patrocinio di Maria, l'Ausiliatrice, la Consolatrice, la Sede della sapienza, ecc.
2. La Chiesa inoltre vuole che da queste feste impariamo le virtù di Maria, specialmente la sua bontà. Maria è l'immagine della bontà di Dio: Imago bonitatis illius (Sap. 7,26). «Maria, esclama S. Bernardo, apre a tutti il seno della misericordia, affinché dalla sua pienezza tutti attingano: il peccatore il perdono, il giusto la grazia, l'Angelo la gioia, la SS.ma Trinità la gloria». Quis misericordiae tuae, o benedicta, longitudinem, latitudinem, sublimitatem et profundum
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queat investigare? Chi mai potrà, o Vergine santa, comprendere la lunghezza, la larghezza, la profondità e l'altezza della tua misericordia?
Il Cuore di Maria è pieno di misericordia: ha anche la virtù della giustizia perché possiede tutte le virtù in sommo grado; però Maria tratta con noi solo di misericordia: ella è la nostra Mamma.
Chiediamo insistentemente a Maria un cuore buono, che senta i bisogni di tutti e che di tutti abbia compassione. Domandiamo alla Vergine Santa che uniformi il nostro cuore al suo:
Fac cor nostrum secundum cor tuum, o Maria.

Conclusione

Che cosa intende farci imparare la Chiesa dalla Liturgia stabilita in onore di Maria SS.ma? La Liturgia ha sempre tre fini: istruirci nelle verità divine, incoraggiarci nella pratica delle virtù, e soprattutto guidarci a pregare.
1) Istruirci sui dogmi e sulle verità che la Chiesa professa e predica della Madonna. Così, ad es., la Liturgia dell'Immacolata ci propone questo dogma, ce lo spiega con la Sacra Scrittura e la dottrina dei Ss. Padri; la Liturgia dell'Assunta ci istruisce sul beato transito, risurrezione, assunzione, glorificazione ed incoronazione della Vergine, Regina del cielo e della terra.
2) Incoraggiarci alla pratica della virtù. Per questo la Chiesa ci fa considerare i vari doveri che ci provengono dal fatto di essere cristiani e ci propone gli esempi della Vergine SS.ma.
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La festa dell'Annunciazione, ad es., ci fa meditare l'umiltà di Maria: la festa della Visitazione, la sua carità; quella della Purità di Maria, la sua verginità illibata; e così dicasi delle altre.
3) La Liturgia ha per fine di farci pregare. È la Chiesa che ci porta a Maria e ci invita a celebrare e ad invocarla con le preghiere che essa stessa ha composto sotto l'ispirazione dello Spirito Santo.
La Liturgia è istruzione, edificazione, santificazione.

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1 Nel presente libro si considerano soltanto 30 festività mariane; vengono omesse quelle contrassegnate da *.