Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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1950

42 Meditazioni varie. Sigla: FSP50

MEDITAZIONI VARIE 1950

Numerosi sono i temi trattati nelle 42 meditazioni che compongono questa sezione: i Novissimi, lo spirito nativo (nn. 25, 28), lo spirito paolino (n. 13), la devozione filiale alla Chiesa (nn. 12, 14), l'aggiornamento della vita religiosa (n. 35). Numerose le prediche sull'apostolato (nn. 28, 30, 37, 38, 41); ma, poiché il 1950 è l'Anno santo, il filo rosso che le unisce è il costante richiamo alla santità, sorgente di ogni azione apostolica.
La santità è il primo fine della consacrazione (n. 21), è la principale vostra occupazione e tutto è ordinato, tutto è concentrato a questo fine e all'apostolato (n. 16), l'Istituto è una fabbrica di santi, è per fare delle sante (n. 16). Il Fondatore sottolinea inoltre che nella vita concreta la santità non consiste in cose sublimi, ma nell'essere semplici e rette (n. 32), nell'esercitare fede viva, speranza serena, amore intenso (n. 12), nell'osservare le Costituzioni (n. 1). Santità è anzitutto conformazione della mente, della volontà, del cuore a Cristo (n. 5).
L'apostolato è portare la luce del Vangelo, irradiare Gesù (n. 30), seminare bontà (n. 31); vivere per le anime, sognare le anime, amare le anime tenendo lo sguardo fisso a quello che ha fatto Gesù (n. 37). L'apostolato è per le Figlie di San Paolo dovere di stato e, poiché l'Istituto è in cammino, anche l'apostolato deve essere progressivo. Richiede perciò un'organizzazione sempre migliore, ma soprattutto una vera e propria soprannaturalità, in modo che parta da Gesù e arrivi a tutte le anime, cioè dal Tabernacolo prendere ciò che si deve dar loro (n. 38).
Negli Esercizi del settembre 1950, alle superiore è rivolto un richiamo alquanto severo. Le affermazioni del Fondatore invitano a riflettere e sono dettate dal dovere che egli sente di richiamare le responsabili delle comunità ai doveri primari. Lo fa con chiarezza e con amore paterno, perché gli sta a cuore che l'Istituto cammini nella verità, nella giustizia (nn. 31, 33),
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nella collaborazione con la SSP (nn. 31, 26). E raccomanda: Amore alla giustizia verso la Società San Paolo con cui si deve fare una cosa sola nell'apostolato, pur essendo l'amministrazione e la direzione divisa (nn. 31, 41), inoltre: Non bisogna né attenuare né far scomparire le cose che vi ho detto in questi giorni (n. 31).
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