Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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12. ESSERE VERE FIGLIE DELLA CHIESA*

[Essere figlie della Chiesa significa] stimarla, aiutarla, amarla. Già sappiamo dal catechismo che cosa sia la Chiesa e come siano circa quattrocento milioni i fedeli che la compongono. In più vi sono le Chiese separate, come i protestanti e gli scismatici orientali. Solo una è la Chiesa di Gesù Cristo, quella cattolica, romana. S. Pietro venne a Roma, svolse in Roma il suo apostolato e vi morì martire per Cristo. Solo la Chiesa che risale fino a Pietro è la vera ed essa ha esteso il suo dominio spirituale su tutto il mondo, su tutti i popoli. Il presidente d'Italia, cioè della repubblica italiana, non può comandare fuori d'Italia, per esempio in Francia, in America, ecc. Non così la Chiesa, la quale ha il mandato di condurre tutti i popoli a Cristo, come a Cristo tutti furono assegnati dal Padre celeste. Conoscere bene la Chiesa, le sue note, le sue grandezze.
Offrire per la Chiesa preghiere, azioni e patimenti, affinché abbia molte vocazioni, questo è il maggior bisogno attuale della Chiesa: tante vocazioni, scelte vocazioni, sante vocazioni che onorino la Chiesa. Occorrono tante religiose, tanti religiosi, tanti sacerdoti. Vi sono tante opere da fare, chi le compirà?
Essere buone figlie della Chiesa: credere, obbedire, prendere i mezzi di santità che offre, essere in essa membra vive, cioè in grazia e operanti. «Et Deus mandavit illis unicuique de proximo suo»1: interessarci dei bisogni della Chiesa. È inutile stare a lamentarci che gli altri sono cattivi, ecc., lavoriamo, lavoriamo: per conservare l'innocenza nei bambini, per convertire i peccatori, per estirpare il comunismo, per istruire gli ignoranti,
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fatti ci vogliono non parole e lamenti. È grande gloria appartenere a questa Chiesa, non essere in essa membra inerti, ma attive. Sempre fu perseguitata la Chiesa attraverso i secoli e anche attualmente trenta sacerdoti, diversi vescovi e un cardinale sono in carcere, condannati e perseguitati solo perché appartengono alla Chiesa. Il nemico del sacerdote è sempre anche il nemico della libertà e dei più elementari diritti umani. Però non può più essere lontana l'umiliazione e la disfatta del comunismo.
Gioverà molto a questa disfatta la nostra santità; già abbiamo visto che la santità è anzitutto fede viva, speranza serena, amore intenso, e tutto questo anche se non fa del rumore, giova molto e conta davanti a Dio. La santità è come l'atomo, elemento invisibile, indivisibile, minimo, dal quale però deriva la bomba atomica.
Assecondare lo spirito liturgico della Chiesa: penetrare lo spirito del messale, del breviario, del rituale, del pontificale. Tenere in alto onore i sacramenti, i sacramentali, l'orazione. Belle confessioni, sante Comunioni fatte con fede e amore. Ricavare il massimo frutto dalla santa Messa, poi dare importanza ai sacramentali per cui conserviamo e aumentiamo la grazia in noi, insomma amare la Chiesa ed esserne membra vive ed operanti.
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* Meditazione, in dattiloscritto, carta vergata, fogli 2 (20, 5x29, 5). Fa parte del corso di Esercizi tenuto dal Primo Maestro a [Roma] dal 12 al 20 aprile 1950. Le curatrici dei dattiloscritti successivi hanno aggiunto a mano il titolo “Dobbiamo essere vere figlie della Chiesa”.

1 L'originale: “Unusquisque mandavit Deus de proximo suo” è stato sostituito dal testo corretto. Cf Sir 17, 12: «E Dio comandò a ciascuno di aver cura del suo prossimo» (Volgata).