7. PREPARAZIONE ALLA PASQUA*
La chiave che ha aperto il paradiso è la croce: «Jesus patiens»1.
Quando la chiave ha dato il giro, affinché la porta si apra occorre che si spinga; questa spinta dipende da noi, dalla nostra pazienza. Bisogna averne tanta pazienza: nello studio, nella puntualità, nella mortificazione.
Questo tempo di Passione deve apportarci tre frutti: il primo è quello di prepararci bene al Giovedì santo con la devozione eucaristica; il secondo è quello di prepararci bene al Venerdì santo con la santa pazienza; il terzo frutto è quello di prepararci al Sabato santo, alla Pasqua con la fedele osservanza della vita religiosa.
Gesù chiuse la liturgia antica e aprì la nuova con l'istituzione dell'Eucarestia e del Sacerdozio nuovo. Il Giovedì santo deve celebrarsi bene, ringraziando Gesù dei suoi grandi doni: il Sacerdozio, l'Eucarestia. Vedere sempre il Sacerdozio in relazione all'Eucarestia: il sacerdote con l'Ostia in mano.
Secondo frutto: prepararci bene al Venerdì santo a cui è strettamente unito il Giovedì santo: sul Calvario Gesù ha compiuto la sua missione. Chiediamogli la grazia di compiere la nostra missione così che la nostra morte sia simile a quella di Gesù.
Uniamo tutte le nostre piccole sofferenze alle sofferenze di Gesù: fare come lui che offre tutto se stesso al Padre; offrirci con Gesù anche noi al Padre, silenziosamente, come piccole vittime, attraverso le piccole sofferenze quotidiane.
Terzo frutto: prepararci al santo alleluja pasquale orientandoci subito, bene alla vita religiosa, e per chi l'ha già abbraccia
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ta cercare di viverla sempre meglio. Cambiare la vita del buon cristiano con la vita religiosa equivale a una specie di risurrezione: ci sia un vero cambiamento di vita, vivere una vita più unita con Gesù, più santa!
Unirci in preghiera perché ci sia per tutte una Pasqua santa e Gesù ci introduca nella sua intimità.
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