Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

7. PREPARAZIONE ALLA PASQUA*

La chiave che ha aperto il paradiso è la croce: «Jesus patiens»1.
Quando la chiave ha dato il giro, affinché la porta si apra occorre che si spinga; questa spinta dipende da noi, dalla nostra pazienza. Bisogna averne tanta pazienza: nello studio, nella puntualità, nella mortificazione.
Questo tempo di Passione deve apportarci tre frutti: il primo è quello di prepararci bene al Giovedì santo con la devozione eucaristica; il secondo è quello di prepararci bene al Venerdì santo con la santa pazienza; il terzo frutto è quello di prepararci al Sabato santo, alla Pasqua con la fedele osservanza della vita religiosa.
Gesù chiuse la liturgia antica e aprì la nuova con l'istituzione dell'Eucarestia e del Sacerdozio nuovo. Il Giovedì santo deve celebrarsi bene, ringraziando Gesù dei suoi grandi doni: il Sacerdozio, l'Eucarestia. Vedere sempre il Sacerdozio in relazione all'Eucarestia: il sacerdote con l'Ostia in mano.
Secondo frutto: prepararci bene al Venerdì santo a cui è strettamente unito il Giovedì santo: sul Calvario Gesù ha compiuto la sua missione. Chiediamogli la grazia di compiere la nostra missione così che la nostra morte sia simile a quella di Gesù.
Uniamo tutte le nostre piccole sofferenze alle sofferenze di Gesù: fare come lui che offre tutto se stesso al Padre; offrirci con Gesù anche noi al Padre, silenziosamente, come piccole vittime, attraverso le piccole sofferenze quotidiane.
Terzo frutto: prepararci al santo alleluja pasquale orientandoci subito, bene alla vita religiosa, e per chi l'ha già abbraccia
~
ta cercare di viverla sempre meglio. Cambiare la vita del buon cristiano con la vita religiosa equivale a una specie di risurrezione: ci sia un vero cambiamento di vita, vivere una vita più unita con Gesù, più santa!
Unirci in preghiera perché ci sia per tutte una Pasqua santa e Gesù ci introduca nella sua intimità.
~

* Predica, in dattiloscritto, mezza pagina su foglio di carta vergata (21x17), tenuta dal Primo Maestro ad Alba il 26.3.1950, come risulta dall'originale. Dalla cronistoria di don Speciale si apprende che il giorno 25 marzo Don Alberione partì per l'Italia del nord. Dall'insieme il testo sembra essere una sintesi della meditazione.

1 «Gesù sofferente».