4. Gli anni della guerra (1940-1945).
5. Gli anni della seconda espansione e dei primi viaggi internazionali del Fondatore (1946-1949).
6. Gli anni del rinnovamento e dell'approvazione pontificia (1950-1955).
7. Gli anni della maturità e del Concilio (1956-1969).
I testi raccolti in questo volume fanno parte del sesto periodo. Sono frutto di appunti, annotati a mano da alcune Figlie di San Paolo delle quali non si conosce il nome, che sono stati dattiloscritti, ciclostilati, taluni anche stampati, e quindi inviati nelle varie comunità delle FSP in Italia e all'estero. A questo periodo risalgono anche i primi tentativi di registrare la predicazione del Primo Maestro su nastro magnetico e, ancor prima, su colonna sonora di pellicola cinematografica.
Sono registrazioni imperfette, appunti che se talvolta lasciano a desiderare nella forma, sono però materiale prezioso e permettono di intravedere l'ampio orizzonte paolino che si spalanca davanti alla Congregazione da pochi anni uscita dal turbine della seconda guerra mondiale.
I. LA PREDICAZIONE ALBERIONIANA: 1950-1953
1. Contesto storico
Il contesto storico di questi anni è stato in parte delineato nel volume precedente Alle Figlie di San Paolo 1946-1949. Tenendo presente quanto è già stato evidenziato, si fanno solo alcune sottolineature che possono aiutare a meglio comprendere la parola del Fondatore.
Al termine del secondo conflitto mondiale (1945), mentre si avviano i lavori di ricostruzione specialmente nei paesi più colpiti dalla guerra, e fra questi l'Italia, si fa strada, fra occidente e oriente, un minaccioso clima di guerra fredda. Si constata il crollo degli imperi coloniali specie di Gran Bretagna, Francia, Belgio.
A livello planetario, appaiono i primi segni di quel trapasso epocale che caratterizzerà la civiltà contemporanea.
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Nei paesi occidentali è in atto una profonda trasformazione economico-sociale. L'industria riceve un forte incremento dalle nuove scoperte della scienza applicate alla tecnica; i paesi agricoli si trasformano successivamente in paesi industriali. Insieme ai profondi sconvolgimenti economici, avvengono fenomeni migratori che producono gravi problemi sociali: concentrazione della ricchezza in mano a pochi e il sorgere di nuove povertà. Ne segue lo sviluppo di megalopoli e l'abbandono della coltivazione della terra.
Si crea una specie di separazione delle realtà terrene dalla religione e prende avvio quel processo di secolarizzazione con conseguenze che allora appena si potevano intravedere2.
A questo si aggiunge il fenomeno massmediale. All'inizio degli anni Cinquanta, mentre radio e cinema sono quasi alla portata di tutti, prendono l'avvio nuove tecnologie: la micro riproduzione dei suoni e delle immagini, la televisione, l'informatica. L'universo è sempre più concepito come un villaggio globale3.
L'Italia, superata la fase della ricostruzione materiale, si trova coinvolta in questa evoluzione socio-culturale. Nasce la Democrazia Cristiana, erede del Partito Popolare fondato da don Luigi Sturzo, mentre il comunismo si espande particolarmente nel mondo operaio. Inoltre, in seguito al referendum del 1946, lo Stato italiano cambia forma di governo, si passa dalla monarchia alla repubblica e viene elaborata la nuova Costituzione che stabilisce anche le relazioni fra lo Stato italiano e la Chiesa.
La pastorale e anche il linguaggio di Don Alberione risentono di questi mutamenti.
Nella ricerca di nuovi metodi per l'annuncio del Vangelo spuntano qua e là iniziative diverse, come il Movimento per un mondo migliore4; gli interventi di La Pira5; i nuovi approcci di evangelizzazione proposti dalla Cittadella Cristiana di
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Assisi6 e in particolare dall'associazione Pro Civitate Christiana. Si alzano coraggiose le voci di don Primo Mazzolari7 e di don Lorenzo Milani8, che convalidano le loro proposte con la testimonianza profetica della vita.
Il prolungato e tenace tentativo di proporre al mondo la dottrina sociale della Chiesa, si concretizza nei Discorsi e Radiomessaggi di Papa Pio XII che riaffermano la vigilanza della Chiesa nei confronti del mondo contemporaneo.
Anche nell'avvento dei massmedia, la Chiesa continua a porsi come coscienza critica attraverso la parola illuminata di Papa Pio XII che nell'enciclica Miranda prorsus (1957) inviterà a riflettere sugli sviluppi e sulle possibilità del cinema, della radio, della televisione, mezzi che hanno un potente influsso sul modo di pensare e di agire degli individui e delle comunità. È un cammino che culminerà nel Concilio Vaticano II con il Decreto Inter mirifica (1963). Sarà il riconoscimento ufficiale del carisma paolino che, come lievito, va agendo nella compagine del mondo.
2. Realtà della Congregazione
Nel 1952, Don Alberione e Maestra Tecla visitano le comunità degli Stati Uniti e dell'America Latina; nel 1953 intraprendono un viaggio in Oriente, durante il quale incontrano le sorelle e i fratelli del Giappone, delle Filippine e dell'India9.
Continua il così detto magistero dei grandi viaggi e a contatto con le diverse realtà locali, i Fondatori recepiscono i mutamenti che stanno avvenendo nel mondo; soprattutto si rendono consapevoli della necessità e dell'urgenza di portare il Vangelo ai popoli, servendosi dei mezzi di comunicazione. A diverse riprese, Don Alberione invita le Figlie di San Paolo a
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estendere l'annuncio del Vangelo, ad usare mezzi proporzionati, sempre più moderni, più adatti…. E contemporaneamente sollecita alla santità: anime sempre più sante per risanare la società corrotta; oggi si richiedono anime più sante nell'apostolato, si richiedono dei veri eroi… Più santità, oggi10.
Nella predicazione di questi anni, il Primo Maestro usa con frequenza il termine romanità, a significare universalità11. Nel 1950 infatti incomincia ad organizzarsi il centro Ut unum sint da lui voluto per promuovere l'unità dei cristiani, e si pubblicano collane che contrastano con tono severo e apologetico la propaganda dei comunisti e dei protestanti.
Mentre la SSP inizia la pubblicazione di collane per l'aggiornamento teologico, biblico, storico, le FSP, sotto la spinta di Don Alberione, si orientano animatamente alla diffusione più organizzata, si parla di propaganda razionale attraverso Feste del Vangelo, Giornate mariane, Fiere del libro, Settimane della stampa, ecc., ad esempio si organizza in Calabria una missione antiprotestante12. Convinte che la goccia scava la pietra, si intensifica la cura degli abbonamenti delle riviste paoline, specialmente di Famiglia Cristiana.
E per arrivare a tutti più celermente, invece della bicicletta… si usa l'automobile.
Alcune iniziative apostoliche già avviate, vengono riprese e perfezionate. Le edizioni divengono via via più aderenti alle necessità pastorali. Nel 1952 le FSP, quasi contemporaneamente alla SSP, danno inizio ad un Ufficio Edizioni proprio, chiamato comunemente Centro, con lo scopo di promuovere edizioni specifiche in ambiti a loro riservati dal Fondatore13.
Le FSP sono quindi sollecitate a cimentarsi nella redazione e viene ricostituito il gruppo delle suore scrittrici nella casa di Grottaferrata (1952). È di questi anni la pubblicazione delle collane: Documenti pontifici e Patristica con alcune opere dei Padri e Dottori della Chiesa tradotte dalle FSP. Si avviano collane
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formative e di spiritualità per la donna, per le giovani, per adolescenti e bambini, manuali di pietà; si moltiplicano le collane di preghiere illustrate e di racconti missionari e ricreativi.
Soprattutto prende consistenza l'opera catechistica, con testi illustrati accompagnati da sussidi didattici. Si avvia la rivista catechistica Via, Verità e Vita, l'edizione di filmini e dischi catechistici. E questa ondata di progresso si trasmette anche all'estero.
Nelle case centrali di Roma e di Alba la vita ferve come in un alveare. C'è chi studia come meglio organizzare i vari settori, chi si dedica all'apostolato tecnico, e apprende a dare anima, con il fervore dello spirito, alle fredde macchine della tipografia, della legatoria, della brossura, al lavoro incalzante della spedizione dei libri14.
Intanto il cinema a passo ridotto continua a farsi strada e richiede l'apertura di agenzie della Sampaolo Film su tutto il territorio nazionale per servire le parrocchie, le scuole, le collettività.
Si organizza la produzione e la distribuzione di cortometraggi catechistici, del film Mater Dei che accompagna l'innalzarsi, sulla collina Volpi in Roma, del santuario Regina Apostolorum. I sacrifici richiesti sono molti e grandi e non solo economici. Tuttavia sembra quasi che il Divin Maestro approvi, incoraggi indirizzando a questa fucina di santità e di apostolato numerose vocazioni.
Anche all'estero si dà avvio all'apostolato del cinema15 e in Giappone, pur tra mille difficoltà, si inizia la Radio culturale nipponica dove le aspiranti delle FSP sono preziose collaboratrici16.
Il desiderio di rispondere ai bisogni della gente, si traduce nella decisione di aprire altre case nei diversi continenti. Don Alberione spalanca tutti gli orizzonti: Non pestiamoci i piedi in Italia… Abbiamo il cuore di Gesù…17. Le partenze per le
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terre di missione si susseguono. Nel 1950 le FSP arrivano in Portogallo, nel 1951 in India, e nel 1952 in Canada. Lo slancio missionario contagia anche chi rimane in patria. Si avverte che la Congregazione va assumendo una fisionomia internazionale. Ci si va formando una coscienza apostolica più profonda, con una visione più universale ed ecumenica, nella convinzione che il Vangelo ha in sé la forza per trasformare la società. Più numerosi intanto sono i gruppi che si avviano ad una migliore preparazione culturale seguendo programmi che abilitano a svolgere in maniera adeguata l'apostolato.
Tanto fervore e impegno richiede ancor più una solida formazione spirituale, apostolica, comunitaria e a questo Don Alberione si dedica principalmente con la predicazione, l'indirizzo e, all'occorrenza, con la correzione.
Nel marzo 1953, la Congregazione delle Figlie di San Paolo riceve dalla Santa Sede l'approvazione definitiva delle Costituzioni. È con accenti ispirati che Don Alberione stila di proprio pugno la circolare18, con la quale addita a ogni FSP il libro delle Costituzioni quale via maestra, sicura, per realizzare i due fini essenziali della vita paolina: santità e apostolato. Ne sono conferma i numerosi corsi di Esercizi spirituali tenuti nel corso dell'anno, dei quali purtroppo, sono giunti a noi solo dei frammenti o singole meditazioni.
Per le FSP si può dire che inizia veramente il periodo del consolidamento e della sintesi.
La parola d'ordine è: progredire! Progredire vivendo lo spirito nativo19. Progredire nella santità20, nella vita comunitaria21. Progredire nell'apostolato22, nello studio23, nella collaborazione
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con la SSP24. Progredire nella ricerca delle vocazioni25, nella formazione26.
Progredire nell'offerta di sé. A causa della guerra, vi è un certo numero di FSP fisicamente provate. Alcune, malate di tubercolosi, si trovano degenti nei vari sanatori sparsi sul territorio italiano. Soprattutto per loro, viene costruita, ad Albano Laziale una casa di cura, iniziata nel 1947 e già funzionale nel 1950. In questo luogo semplice e familiare le FSP malate imparano a valorizzare con fede la sofferenza e ad offrire tutto per l'apostolato delle edizioni27. Don Alberione vi si reca con una certa frequenza per dettare meditazioni e anche corsi di Esercizi spirituali.
3. La parola del Fondatore
Don Alberione, con spirito profetico, accoglie e vive la modernità in piena fedeltà alla Chiesa e al dono ricevuto da Dio, quindi nella linea carismatica che gli è propria: vivere il tempo presente, portare il Vangelo alle persone di oggi con i nuovi mezzi che la scienza oggi fornisce, quegli stessi dei quali il male si è già impadronito per diffondere l'errore.
Parlando il 6 dicembre 1950 al Congresso Internazionale degli Istituti di Perfezione28, facendo sue le parole del cardinale di Firenze, Elia Dalla Costa, così richiama i religiosi: O noi guardiamo coraggiosamente la realtà, al di là del piccolo mondo che ci sta attorno, ed allora vediamo urgente la necessità di un rivolgimento radicale di mentalità e di metodo; oppure nello
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spazio di pochi anni avremo fatto il deserto attorno al Maestro della vita e la vita giustamente ci eliminerà come tralci morti, inutili, ingombranti.
Il Fondatore avverte in modo crescente, unitamente a Maestra Tecla, l'urgenza che il fervore delle opere sia convalidato dalla testimonianza della vita veramente cristiana e religiosa e nella predicazione assume talvolta un tono esigente, convinto che la Congregazione deve essere una fabbrica di santi29.
Insiste sul bisogno che le Figlie di San Paolo acquistino profondità in tutti gli ambiti della vita. Profondità significa portare soprattutto nell'apostolato il cuore di Gesù e di San Paolo, vivere secondo lo spirito nativo, camminare secondo i bisogni dei tempi30, vivere le virtù teologali, capire il senso delle Costituzioni e dedicarsi totalmente a viverle31. La sua principale preoccupazione è di trasmettere integra la ricchezza del carisma che, con l'approvazione pontificia, ha ricevuto il sigillo definitivo della Chiesa. E sottolinea che vivere lo spirito delle regole vuol dire vivere lo spirito paolino: Esso è effuso per lo Spirito Santo nel corpo e nelle membra della Congregazione. Esso può diminuire e crescere. Esso porta due dolcissimi frutti: la santificazione dei membri e lo sviluppo dell'apostolato32. E per vivere lo spirito paolino suggerisce alcuni mezzi, costantemente ripresi nella predicazione di questi anni: 1) possedere l'anima, il cuore, la mente di S. Paolo; 2) essere unite alla SSP; 3) ispirare, guidare, vivificare con la devozione a Gesù Maestro Via Verità e Vita tutta la formazione e la vita spirituale, tutti gli studi e l'apostolato.
Santificazione e apostolato sono le due chiavi di lettura per comprendere quanto Don Alberione desidera far penetrare nei cuori delle sue Figlie e dei suoi Figli. Santificazione e apostolato per avere colore, mantenere il buon colore, avere spirito paolino… essere decisamente paoline, spiccatamente paoline33.
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Il Fondatore invita a contemplare le ricchezze donate dal Signore alla Congregazione, ricchezze di spirito, di integralità, di universalità, di adattamento ai popoli. E confida: Neppure voi conoscete le grandi ricchezze che portate con voi e che esprimete nel parlare e nei desideri universali… Il Signore è stato larghissimo di grazie e doni con la vostra Congregazione…34.
Quadro complessivo
Gli appunti della predicazione tenuta da Don Alberione negli anni 1950-1953 sono giunti a noi in forme diverse: manoscritti, dattiloscritti, ciclostilati, stampati in opuscoli, in volume35, e… con le prime registrazioni.
Considerando il materiale di cui siamo in possesso, in modo distinto per anno, si ha il seguente quadro:
1950. Il 1950 è dalla Chiesa proclamato Anno santo. Se l'Anno santo sarà un anno di verità, di giustizia, di bontà, se produrrà questi frutti, sarà veramente santo36. In questo anno si sono organizzati molti corsi di Esercizi: la circolare interna Regina Apostolorum37 parla di undici corsi. Don Alberione svolge temi fondamentali, ma gli interventi giunti a noi sono pochi e dalle indicazioni riportate sugli originali non si può dedurre se qualche altro sacerdote abbia integrato la predicazione del Fondatore. Perciò, pur trattandosi di prediche di Esercizi, questi interventi sono stati elencati in ordine cronologico e inseriti tra le Meditazioni varie.
Vi sono inoltre altre prediche tenute dal Primo Maestro in circostanze diverse.
Sotto la denominazione Meditazioni varie sono riunite complessivamente 42 prediche di cui 35 tenute a Roma, 2 ad Alba, 3 a Napoli, 1 ad Albano, 1 in luogo non indicato.
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Le meditazioni tenute nei corsi di Esercizi spirituali sono: nn. 4, 5, 6, nel corso tenuto dal 9 al 17 marzo alle novizie di Roma che si preparano alla prima professione.
nn. 9, 10, 11, 12, 13, 14, nel corso tenuto in occasione dell'Anno santo, probabilmente a Roma dal 12 al 20 aprile.
nn. 18, 19, meditazioni tenute il 7 e l'8 giugno in occasione degli Esercizi spirituali iniziati a Roma il 3 giugno.
nn. 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, prediche tenute a Roma nel corso per le superiore, dal 2 all'11 settembre.
nn. 33, 34, meditazioni tenute nel corso iniziato a Roma il 23 settembre, nella festa di Santa Tecla.
nn. 36, 37, 38, 39, meditazioni tenute a Roma, in uno dei due corsi di Esercizi spirituali di ottobre, il primo iniziato il giorno 7 e l'altro il giorno 21.
n. 40, meditazione tenuta il 12 novembre, nel corso di Esercizi spirituali di Albano.
n. 41, meditazione stampata in RA11-12 (1950) 3-4, senza data e luogo, introdotta così: Crediamo opportuno riportare il brano di una predica che il Primo Maestro tenne in un corso di Esercizi.
n. 42, ritiro mensile predicato a Roma nei giorni 30-31 dicembre.
1951. Il 1951 è denominato dal Primo Maestro l'anno della carità38. Per questo anno l'intenzione generale nostra è la carità, come è insegnata da S. Paolo39.
Dell'anno 1951 sono pervenute a noi 21 prediche rivolte alle FSP di Roma: 14 stampate in sedicesimo e 7 in dattiloscritto.
Gli appunti di alcune meditazioni lasciano un po' a desiderare dal punto di vista linguistico. Le curatrici sono state talvolta costrette, quando il senso non era chiaro, ad omettere certe espressioni, riportandole però in nota, e indicando l'operazione fatta nel testo con il segno […].
Le meditazioni nn. 6, 7, 8 del marzo 1951, da alcune espressioni, sembrano prediche di Esercizi, così pure la n. 17 del 13 giugno e la n. 20 del 20 giugno, tenuta a conclusione.
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Gli interventi di questo anno fanno deciso riferimento all'apostolato, alle devozioni paoline, allo studio.
1952. Il 1952 porta alla FP la brezza dello spirito di rinnovamento. Dal 29 gennaio 1952 il Fondatore inizia, nella cripta del santuario Regina Apostolorum in Roma, una predicazione all'insegna del rinnovamento40. Sullo stesso tema, si rivolgerà alle comunità degli Stati Uniti, Messico, Cile, Brasile, Argentina, Spagna, che visiterà in quello stesso anno.
Il quadro degli interventi del 1952, riordinati in questo volume, si presenta così:
- 1 corso di Esercizi spirituali di venti prediche e una conferenza, tenuto a Derby (USA).
- 7 ritiri: in Messico, in Cile, a São Paulo (Brasile), a Porto Alegre (Brasile), a Valencia (Spagna), a Grottaferrata, a Roma.
- 11 meditazioni varie tenute in queste comunità: quattro a Derby (USA), una in Argentina, una a Belo Horizonte (Brasile), quattro a Roma, una a Grottaferrata.
La predicazione alle comunità dell'America è stata diligentemente raccolta e stampata dalle FSP - USA nel libro Esercizi e meditazioni del Primo Maestro e conferenze della Prima Maestra41. Gli altri interventi tenuti a Roma, a Grottaferrata, in Spagna sono giunti a noi in dattiloscritto.
1953. Nei periodi in cui Don Alberione non è in visita alle case paoline dell'estero, continua la predicazione alla FP riunita nella cripta del santuario Regina Apostolorum42.
Nel presente volume sono raccolte le prediche che il Fondatore rivolge alle FSP a Roma in occasioni particolari, e quelle rivolte alle comunità dell'estero, visitando USA, Canada, Spagna, Francia.
Un'importanza singolare e unica ha per le FSP il manoscritto di Don Alberione, riportato al n. 3, con la data simbolica del 15 marzo 1953, giorno dell'approvazione definitiva delle Costituzioni.
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2 Cf Martini C. A., Le Figlie di San Paolo - Note per una storia 1915-1984, FSP, Roma 1994, pp. 242-246.
3 Così lo definisce, in alcune sue opere, lo studioso canadese della comunicazione Marshall McLuhan (1911-1980), dopo la conquista dello spazio (1969).
4 Promosso da P. Riccardo Lombardi, gesuita, nel 1952.
5 La Pira Giorgio (1904-1977), sindaco di Firenze dal '51 al '57.
6 Associazione laicale fondata da don Giovanni Rossi nel 1939.
7 Mazzolari Primo (1890-1959) sacerdote, testimone con la predicazione e coni suoi libri, ad esempio: La parola che non passa.
8 Milani Lorenzo (1923-1967) sacerdote, educatore, con la parola, la testimonianza e lo scritto, ad esempio: Lettera a una professoressa.
9 Un ampio resoconto di questi viaggi è riportato in SP 5-6 (1953) 1-2 e in RA 56 (1953) 1-2; cf anche CVV 205.
10 Cf Med. varie n. 1 (1953).
11 Cf Med. varie nn. 12 e 38 (1950) e n. 18 (1951).
12 Cf RA 8 (1950) 5.
13 Cf Martini C. A., Le Figlie di San Paolo…, o. c., pp. 296-298; Med. varie n. 3 (1950).
14 Ibidem, p. 293.
15 Ibidem, p. 297.
16 Ibidem, p. 298.
17 Cf Med. varie n. 38 (1950).
18 Cf CVV 103, Med. varie n. 3 (1953).
19 Cf Med. varie nn. 11, 13 (1950); n. 8 (1951); nn. 10, 17 (1952); nn. 4, 7, 9, 17 (1953).
20 Cf Med. varie nn. 16, 34 (1950); nn. 6, 10, 12, 15, 17 (1952); nn. 22, 26(1953).
21 Cf Med. varie n. 18 (1950).
22 Cf Med. varie nn. 13, 30, 36, 37 (1950); nn. 7, 15, 17 (1951); 4, 6, 11, 12, (1952); nn. 11, 15, 17 (1953).
23 Cf Med. varie n. 15 (1951); nn. 7, 10, 12 (1952).
24 Cf Med. varie n. 26 (1950).
25 Cf Med. varie n. 16 (1950); nn. IX, XVIII (Esercizi 1952); nn. 6, 7, 12, 16 (1953).
26 Cf Med. varie nn. 10, 20, 26 (1953).
27 Cf Martini C. A., Le Figlie di San Paolo…, o. c., p. 253.
28 Il 1° Congresso Internazionale degli Istituti di perfezione si tenne a Roma dal26 novembre all'8 dicembre 1950 e trattò il tema: Aggiornamento degli Istituti di perfezione, al tempo e alle circostanze attuali. Don Alberione vi partecipò inviandodue interventi scritti: 1) Sul rinnovamento dello stato di perfezione, governo e disciplina; 2) Sull'opera delle vocazioni. Il 6 dicembre tenne una relazione: L'apostolato delle edizioni, così articolata: L'insegnamento del Papa; Princìpi: I. L'Apostolato della stampa, II. L'Apostolato del cinema, III. L'Apostolato della radio, IV. La televisione; Norme pratiche, Avvertenza, Per i Religiosi, Conclusione. La sera stessa Don Alberione tenne nella chiesa di S. Maria in Vallicella a Roma una meditazione su: Maria Apostola. Cf RA 2 (1951) 1-7.
29 Cf Med. varie n. 16 (1950).
30 Cf Med. varie n. 9 (1953).
31 Cf Med. varie n. 10 (1953).
32 Cf Med. varie n. 3 (1953).
33 Cf Med. varie n. 18 (1953).
34 Cf Med. varie nn. 10, 15, 17, 22 (1953), X (Esercizi 1953).
35 Cf Esercizi e meditazioni del Primo Maestro e Conferenze della Prima Maestra (EMC), Figlie di San Paolo, Derby 1952.
36 Cf Med. varie n. 31 (1950).
37 Cf RA 2 (1950) 4.
38 Cf Med. varie n. 42/II (1950).
39 Cf RA 8 (1951) 1.
40 Cf Per un rinnovamento spirituale, o. c.
41 Cf Esercizi e meditazioni…, o. c.
42 Questi interventi sono pure raccolti in Per un rinnovamento spirituale, o. c., e si riferiscono al periodo: Dicembre 1952-Dicembre 1953.