43.DONEC FORMETUR CHRISTUS IN VOBIS
(Tempo di Avvento)
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 1° dicembre 19641
Quest'anno, il 40° anno dell'inizio della Congregazione delle Suore Pie Discepole di Gesù Maestro. Dall'11 febbraio del '64 fino all'11 febbraio del '65.
Pregare in questo tempo perché la chiesa che si sta costruendo possa arrivare a essere veramente quello che è nelle intenzioni: il centro della Congregazione per tutte le Case che sono sparse in Italia e nelle altre nazioni. Il centro. E allora vuol dire pregare per tutto l'Istituto, cioè per tutte le Case e, nello stesso tempo, che tutti i cuori delle Pie Discepole che sono sparse nel mondo, il loro cuore, sia rivolto alla chiesa centrale e sentirsi, così, veramente unite, un corpo solo. E confidiamo che, prima dell' 11 febbraio prossimo, fosse chiusa la volta, speriamo. Pregare in questo senso: perché realmente quello che è nelle intenzioni, si realizzi.
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Abbiamo incominciato la preparazione al santo Natale. Seguire la sacra liturgia: l'Avvento. Avvento, cioè, la venuta o quello che vogliamo dire: l'aspettazione del Messia, la preparazione, perché poi, nel giorno di Natale ci prostriamo davanti al presepio.
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L'Anno Liturgico. Sempre meglio comprendere quale sia il pensiero della liturgia, sì, quello che rappresenta la liturgia.
E per mezzo del Concilio Vaticano II sono state date delle regole perché sia sempre meglio rappresentata la redenzione compìta da Gesù Cristo e, poi, perché ci sia maggior frutto dall'Anno Liturgico, e cioè, dalla considerazione della grazia che il Signore Gesù Cristo ha meritato sulla croce.
La liturgia, nell'anno, rappresenta la redenzione. E prima, l'attesa di Gesù; poi segue la vita privata di Gesù; poi segue la vita pubblica, particolarmente dalla Settuagesima, la vita pubblica; e poi la vita dolorosa di Gesù, la Settimana Santa; e la gloriosa risurrezione, giorno di Pasqua. Seguono poi i giorni in cui Gesù rimane ancora con gli Apostoli e si mostra a loro di tanto in tanto, quindi il tempo che segue la Pasqua sino al giorno dell'Ascensione, quando Gesù ha benedetto gli Apostoli e poi si è sollevato verso il cielo. Verrà poi di nuovo alla fine del mondo a giudicare tutti: e quelli che avranno approfittato della redenzione e quelli che si saranno ostinatamente opposti. E Gesù siede alla destra del Padre e manda lo Spirito Santo alla Chiesa. La Pentecoste.
Così il fatto della redenzione, nei mesi o, meglio, nelle settimane che seguono sino di nuovo all'Avvento, 26, 27, 28 settimane, secondo l'anno.
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Allora ricavare i frutti della redenzione - considerare le immense ricchezze che Gesù ci ha portato dal cielo - e cioè, una vita rassomigliante, e che deve essere rassomigliante, a quella di Gesù, egli che ci ha tracciato [la via]: «Io sono la Via»1. E dobbiamo allora considerare le virtù che Gesù ha praticato nei vari tempi della vita [quando era] presente, visibile, sì. Imitare Gesù Cristo, seguire, quindi amare la vita privata, amare la povertà, la delicatezza di coscienza, l'obbedienza fino all'estremo. Tutto. E nella vita religiosa si ímita di più, meglio, la vita di Gesù Cristo. C'è la vita del cristiano buono, ma c'è anche, e praticamente per voi, per noi, imitazione più esatta, più generosa della vita di Gesù Cristo.
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E poi la meditazione sopra quello che Gesù Cristo ci ha insegnato, come egli ha parlato, ecco. E dicevano: «Nessun uomo ha mai parlato come questo»1, cioè come Gesù, dicevano. Ammirabile la dottrina di Gesù Cristo.
Il Padre celeste ha disposto che fossero manifestate, rivelate all'umanità quelle verità che sono necessarie, nei disegni di Dio, perché noi possiamo arrivare alla vita soprannaturale e, quindi, alla vita eterna. Allora una fede più profonda. Sempre meglio penetrata, la dottrina di Gesù Cristo. Vivere, allora, di fede, andare sempre dal Divin Maestro: «Io sono la Verità»2. E da chi potremmo aspettare la verità, se egli è tutta la verità? Da dove e come potremmo noi trovarla altrove?
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E poi, soprattutto, quel mistero della vita di grazia, cioè la vita soprannaturale in noi che ci è stata data nel battesimo e che dobbiamo sviluppare. E come il bambino cresce e crescendo arriva a una certa età, arriva al pieno sviluppo fisico, e la vita soprannaturale, la vita di grazia deve crescere sino alla maggiore età, come si esprime la Scrittura1, cioè alla pienezza; perché a ogni anima è segnato, nei disegni di Dio, un grado di santità. E se corrispondiamo e, quindi, se si aumenta giorno per giorno la grazia, la vita, allora: vivit vero in me Christus2: vive Gesù Cristo in me.
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Ora, l'anno della redenzione, l'Anno Liturgico, perchè? Donec formetur Christus in vobis1: perché si formi in noi Gesù Cristo. Donec formetur Christus in vobisant' Parla molto chiaro san Paolo, e cioè: non Gesù Cristo come si manifesta all'esterno, ma un'altra considerazione bisogna fare per il Natale.
Il Natale è un avvenimento storico ora, come è avvenuto: Gesù nasce nel presepio; Gesù che viene adorato dai Magi e specialmente da Maria e da Giuseppe. Ora ricordiamo l'avvenimento storico. Ma il Natale dev'essere un avvenimento spirituale, e cioè, la nascita di Gesù Cristo in noi, è il crescere di Gesù Cristo in noi: donec formetur Christus in vobisant' Che non siamo sempre più quelle persone che vedono le cose umane, e cercano le soddisfazioni, tutelano, almeno, vogliono tutelare il loro amor proprio, ecc. Vivit vero in me Christus2. Donec formetur Christus in vobisant' Così è la preparazione.
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L'Avvento, per noi, è questa preparazione: perché nasca Gesù Cristo spiritualmente in noi e si sviluppi la sua vita finché egli regni in noi: vivit vero in me Christus1. Che viva nella mente, nel cuore, nella volontà, in tutto l'essere, anche fisico, anche in tutti i sensi: vivit vero in me Christus.
Ecco, quindi, se nell'Avvento ricordiamo la speranza che avevano i profeti, i patriarchi che venisse il Redentore e chiedevano al Signore che mandasse il Messia a redimere... Noi spiritualmente dobbiamo compiere e praticare e vivere il tempo di Avvento, che è la prima parte dell'Anno Liturgico.
Chiedere al Signore questo: che Gesù Cristo nasca in noi e cresca nelle anime che già sono in grazia. E abbiamo ricevuto la grazia nel battesimo; ora, corrispondendo, si sviluppa la grazia.
Oh, e a che punto di santità arriviamo? Gesù cresce in noi secondo che manifestiamo la santità, e cioè, quanto c'è di santità in noi; Gesù Cristo cresce in noi fino a prendere possesso intieramente del nostro essere, e allora: vivit vero in me Christus. E per esprimere molto più chiaramente per questo lavoro: donec formetur Christus in vobis2. E allora, giorno per giorno, comunione per comunione, adorazione per adorazione, esercizio delle virtù quotidianamente, la pratica della vita religiosa, sempre più formetur Christus in vobis, si forma sempre più pienamente in noi, Gesù Cristo.
Quindi, preparazione al Natale, alla nascita spirituale, e la crescita spirituale di Gesù Cristo in noi.
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Vi sono tre pensieri che dominano nell'Avvento: Isaia, san Giovanni Battista, l'annunciazione di Maria.
Isaia: Ecco, una Vergine che darà un figlio straordinario, un figlio il quale avrà il nome "Emmanuele", cioè: Dio-con-noi1. Sette secoli prima che avvenisse la nascita di Gesù a Betlemme, dice così. E Isaia insiste che si odii il peccato, si fughi il peccato e che siamo degni di ricevere il Figlio di Dio, l'incarnazione del Figlio di Dio. Quindi: detestate il male - dice ripetutamente - perché una Vergine ci darà un figlio. E poi, del Figlio di questa Vergine, descrive i caratteri di dolcezza, ecc.2. Oh, quindi, la detestazione del male e aspettare la grazia da Dio, cioè del Messia.
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Secondo pensiero viene da san Giovanni Battista. San Giovanni Battista nacque sei mei prima di Gesù. Ma san Giovanni Battista preparò la manifestazione di Gesù, ritirato nel deserto in penitenza, in preghiera. E specialmente la sua preparazione: la preparazione a ricevere il Figlio di Dio incarnato e la preparazione perché il popolo ricevesse bene il Messia. E mentre predicava la penitenza e la preghiera e battezzava con l'acqua, egli indicò, e cioè: «Io battezzo con l'acqua, ma dopo di me viene uno il quale battezza nell'acqua e nello Spirito Santo»1. E poi egli stesso amministrò quel simbolo a Gesù Cristo, egli stesso battezzò con l'acqua il Figlio di Dio incarnato, Gesù Cristo. E allora san Giovanni volle di nuovo ripetere, e cioè: preparatevi a ricevere il Signore col detestare il peccato, i difetti2.
E entrare nello spirito della grazia e nella vita più pura, più santa.
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Il terzo pensiero viene dall'annunziazione dell'arcangelo a Maria, arcangelo che dopo aver fatto il saluto così degno di Maria, egli poi manifestò il disegno di Dio.
Maria scelta ad esser la Madre di Dio e, nello stesso tempo, il privilegio della verginità insieme alla maternità. E Maria: Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum1.
Prepararsi al presepio come si preparò Maria dal giorno dell'annunziazione sino al giorno in cui Maria adorò, per la prima, il Bambino nella grotta di Betlemme.
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Tutta questa preparazione dobbiamo farla in un senso almeno degno o, meglio, meno indegno. La preparazione è passare il tempo di Avvento in raccoglimento speciale: aspettiamo Gesù, come Maria; e secondo, il pensiero di Isaia e il pensiero di san Giovanni Battista. Il raccoglimento abituale.
Poi la detestazione sempre più forte dei nostri peccati e dei nostri difetti sperando dal Bambino la grazia di correggerli e crescere in noi la grazia di Dio; quindi la mortificazione, piccole mortificazioni, ma che siano accompagnate da una vera e profonda fede e in umiltà. Abbiamo bisogno di tutto, di Dio: la vita soprannaturale che cresca in noi.
Quindi, mortificazione, raccoglimento e mortificazione e preghiera, sì.
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Una osservazione in questo: entrando nell'Istituto, come aspiranti e come novizie e anche con un tempo della professione temporanea, i propositi si riassumono in questo: prendere tutto quel che viene insegnato nell'Istituto fino a formare la vera Pia Discepola. Allora, la professione perpetua e, quindi, lo spirito dell'Istituto; lo spirito, non soltanto la lettera delle Costituzioni. Vivere le Costituzioni nello spirito e meditandole, pensando che è tracciata la via della santità della Pia Discepola nelle Costituzioni, che il direttore della Pia Discepola, sono le Costituzioni.
Poi dopo - parlo in generale - stabilir la vita di Cristo in noi, pienamente. Gesù Cristo, come? In quanto è Via e Verità e Vita. Quindi i propositi si raccolgono attorno a questo insegnamento, perché possiamo seguire Gesù Cristo. E allora sarete veramente "di Gesù Maestro". Quindi i propositi si risolvono attorno a questo centro. Le applicazioni possono essere varie, ma il centro è: vivere in Gesù Cristo, Via, Verità e Vita.
Più avanti, quando si è arrivati a una certa età, un passo ancora avanti, e cioè: cercare la gloria di Dio. Allora se l'anima si orienta in tutto quel che fa, in tutto quel che pensa, in tutto quel che desidera: per la gloria di Dio, allora si è al vertice della santità. Anche lì ci possono essere gradi e gradi, ma intanto l'anima si unisce nei pensieri di Dio, nelle intenzioni di Dio. E quali sono? Dio ha creato tutto per la sua gloria. E quando noi orientiamo i nostri pensieri, i nostri desideri in Dio: omnia in gloriam Dei facite1, allora si è sopra questo punto, sopra questo vertice della santità, sì.
Ho incontrato anime che sono arrivate bene a questo vertice; tuttavia non vi è da dire o pensare: "Oh, adesso va già bene". Va già bene quando noi siamo preparati ad entrare subito in paradiso perché abbiamo gli stessi pensieri di Dio, gli stessi pensieri, le intenzioni, quello che già pensano i Santi in paradiso, gli angeli in paradiso: gloria a Dio.
In generale, questo è indirizzo; ma non turbarvi se qualche volta si teme di non essere bene orientati, ma più o meno questo si perfezionerà.
Quindi i pensieri che dobbiamo tenere in questo tempo: l'aspettazione di Gesù Cristo. Ma l'aspettazione, non di un fatto storico - quello vien ricordato - ma il fatto spirituale che vogliamo, cioè: [che] Gesù Cristo nasca in noi e cresca in noi. Donec formetur Christus in vobis2. Ogni anno di più.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 78/a (= cassetta 168/a). Per la datazione cf PM: «Quest'anno il 40° dell'inizio della Congregazione delle suore PD di Gesù Maestro: dall'11 febbraio 1964 fino all'11 febbraio del 1965» (cf PM in c47). - dAS 1/12/1964: «Dopo la meditazione in comune, [il PM] va in via Portuense dalle PD per tenere una meditazione».
1 Gv 14,6.
1 Cf Gv 7,46.
2 Gv 14,6.
1 Cf Ef 4,13.
2 Gal 2,20.
1 Gal 4,19.
2 Gal 2,20.
1 Gal 2,20.
2 Gal 4,19.
1 Is 7,14.
4 Cf Is 42,1ss.
1 Cf Lc 3,16.
2 Cf Lc 3,4ss e par.
1 Lc 1,38.
1 1Cor 10,31.
2 Gal 4,19.