Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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41. MARIA SANTISSIMA NELLA NOSTRA SANTIFICAZIONE (II)

Esercizi Spirituali (18-26 ottobre 1964) alle Pie Discepole del Divin Maestro.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 21 ottobre 19641

Quattro punti abbiamo ricordato, e cioè:
1. Glorificazione di Dio: «omnia in gloriam Dei facite»2: fate tutto a gloria di Dio.
2. Per dare maggior gloria a Dio, la santificazione nostra.
3. E la nostra santificazione nella via più perfetta: configurazione a Gesù Cristo che è Via, Verità e Vita, Divino Maestro.
[4.] Ora, perché noi comprendiamo sempre di più che la nostra vita è per glorificar Dio e che in paradiso glorificando Dio noi avremo la felicità - in questo sarà la felicità, come è in Dio, tra le tre divine Persone - ora, questo il mezzo: la divozione a Maria3 che rende facile tutto, sì. Rende facile la virtù, la vita religiosa; rende più facile la pietà, più facile l'osservanza dei voti, l'amore all'apostolato, all'Istituto, sì. Ecco abbiamo da trovare questo in Maria. Anche quando preghiamo, se noi passiamo attraverso a Maria a presentare le nostre preghiere a Gesù Cristo, se le presentiamo a Gesù Cristo per mezzo di Maria, c'è la nostra preghiera e c'è la preghiera di Maria, però, anche per noi. Quindi, due a pregare: noi e Maria.
Maria è la via a Gesù Cristo, e Gesù Cristo è via al Padre, cioè al paradiso. La divozione a Maria.
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La divozione a Maria consolida la vita. E cioè, vi sono anime le quali hanno avuto molte buone ispirazioni da giovani e anche un po' più tardi, magari quando hanno fatto la Professione. E dopo un certo tempo, almeno, dopo la Professione, ecco si viene a notare se ci fu un consolidamento nella virtù o solamente una virtù, sì, che c'era, ma non era consolidata. E quando è più consolidata? Quando c'è la divozione a Maria. Perché, cosa nascono, alle volte dopo, dei dubbi della vita religiosa, della scelta dello stato, oppure si trascina avanti la vita religiosa con fatica, e poco soddisfatta la vita, e poco soddisfatto l'ambiente in cui si vive? Perché la nostra vita religiosa sia solida occorre la devozione a Maria, ecco. E ci son delle difficoltà, e ci son delle tentazioni, e c'è un dubbio sopra un punto, sopra un altro, si trascurano le piccole - quelle che chiamano piccole cose -, ecc., scontenti di andare in un posto, in un ufficio, non sono mai contente del confessore, oh! Una vita scialba, senza colore, e cioè, resta una vita che non è, né la vita cristiana, né la vita religiosa, è una vita insipida, ecco. Non si arriverà a quel punto lì, tuttavia qualche volta dobbiamo notare che il consolidamento della vita non c'è stato del tutto. E questo consolidamento serve per tutta la vita e si ottiene con la divozione a Maria.
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Maria. Maria ebbe due vocazioni - diciamo -, due vocazioni. E cioè, quali vocazioni ebbe Maria?
[1.] Di accompagnare Gesù Cristo nel conquistar la grazia.
Gesù Cristo è lui che ha conquistato la grazia, tutta la grazia, e anche le grazie che ebbe Maria vennero dal Messia, cioè da Gesù Cristo, sì. E allora, che cosa abbiamo? Maria accompagnò il Figlio dalla nascita alla vita privata, alla vita pubblica, alla vita di passione, cioè alla vita dolorosa, fino all'ultimo della vita, all'ultimo momento, sì. Quindi Maria ha dato l'essere umano a Gesù Cristo, e Maria ha cresciuto il Bambino, ecc., ecco, e così fino al calvario.
Maria accompagnò Gesù Cristo nella redenzione. E si unì nelle intenzioni del Figlio, Gesù Cristo: tuam ipsius animam pertransibit gladius1, cooperò alla passione di Gesù Cristo, la sua anima fu trapassata dalla spada del dolore, a vedere come [era] trattato il Figlio, come crocifisso e come fatto morire sul calvario, sulla croce. Quindi ha contribuito, ha partecipato alla redenzione che è l'acquisto della grazia per tutti.
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2. Ora, come [Maria] ha partecipato a produrre la grazia, così ha l'incarico di distribuire la grazia. Ecco la seconda parte della sua missione, della sua vocazione: distribuire la grazia. Perché piace al Signore che ha voluto sia fatta, Maria, tesoriera e mediatrice e distributrice della grazia. Oh!
Quindi, le due missioni: accompagna il Figlio nel compier la redenzione, e accompagna il Figlio nel dare la grazia.
La grazia procede sempre da Gesù Cristo, ma Maria la dà. E per esprimerci subito, questo ragionamento:
- noi siamo chiamati alla santità;
- per arrivare alla santità occorre la virtù;
- per acquistare la virtù [occorre] la grazia;
- e la grazia si trova ricorrendo a Maria, ecco. Quello che l'angelo disse a Maria: Invenisti gratiam apud Deum1: tu, o Maria, hai trovato grazia presso il Signore, hai trovato la grazia.
Ma gli antichi santi, i profeti, ad esempio, i patriarchi e anime belle che ci sono state, come Giuditta, per esempio, Ester, ecc., queste anime belle dell'AT, hanno avuto la grazia, quindi la salvezza loro. Ma la grazia è stata, per loro, personale, mentre che la grazia trovata da Maria è la grazia sua, è la grazia nostra, cioè: la grazia per lei e la grazia per noi tutti, perché ha portato al mondo Gesù Cristo che è la grazia. E Maria si chiama la Mater divinae gratiae.
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Oh, ecco [Maria] ha una missione straordinaria. E per abbreviare, ecco, è detto, secondo san Luigi Grignion de Montfort1 e secondo il libretto che avete dell'Estratto dal libro della Teologia della Perfezione: Maria dà le grazie a chi vuole; Maria dà le grazie quando vuole; dà le grazie, Maria, come vuole; e dà le grazie nella misura che vuole2. Quattro espressioni importanti da ricordare.
1. Maria dà le grazie a chi vuole.
Ma distribuisce le grazie per capriccio o perché abbia delle simpatie verso l'uno, verso l'altro? No, Maria dà le grazie a chi vuole, cioè, a chi è ben disposto. E chi è ben disposto? Chi è umile e ha fede; l'anima che sia disposta alla grazia in umiltà e fede. Umiltà. Perché anche lei otteneva le grazie e aveva le grazie per le sue disposizioni, cioè: l'umiltà e la fede. Quando l'arcangelo Gabriele le annunziò che sarebbe stata la Madre di Dio e, nello stesso tempo, sarebbe stata vergine, eh! ce ne andava a credere, perché nessuna cosa al mondo e non ci sarà mai più al mondo che una vergine divenga madre. E Maria ebbe la maternità più alta, divina, e la verginità più alta, più perfetta, più santa insieme. Ed ecco credette che il Signore facesse quel miracolo straordinario, unico al mondo. Ma lei aveva disposizione anche dell'umiltà: fiat mihi secundum verbum tuum3, sì; ma prima aveva detto: Ecce ancilla Domini4: ecco, son la serva di Dio. Il Signore faccia quel che vuole di me, sono la serva.
E chi è umile? E chi fa sempre la volontà di Dio, perché la superbia è sempre contraria alla volontà di Dio.
Quindi Maria dà a chi vuole, cioè, a chi ha fede e ha umiltà insieme, chi ha umiltà e fede insieme. Tutte e due, sempre, le disposizioni.
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[2.] Poi Maria dà la grazia quando vuole.
E quando vuole? Maria è la nostra Madre spirituale. E se una madre naturale, la mamma che ha dei figli, dà ai figli quando vuole, cioè, quando hanno bisogno; in sostanza, quando hanno bisogno: e se è sano [il figlio] dà il cibo adatto a uno che è sano; e se è malato, il figlio, dà il cibo e le medicine che sono necessarie secondo la malattia che c'è. Quando.
E quando le grazie [a voi?]. E cioè, quando eravate piccole: 7 anni, 8 anni, 10 anni, quante grazie Maria vi ha dato in quel tempo; e poi la vocazione, e poi la grazia di corrispondere alla vocazione. Quando vuole, al momento.
E adesso, quale [grazia]? Vivere la vita religiosa. Quando.
E quando? E cioè, ora è il tempo, è il quando di ricevere noi le grazie necessarie per l'osservanza dei voti, per compiere bene l'apostolato e per vivere la vita comune in carità, in bontà. E ti dà le grazie quando hai bisogno di metterti a prepararti alla comunione o alla confessione, oppure ti devi preparare a dire il rosario stesso. Quando. Dà la grazia quando ce n'è bisogno. Oh, una mamma, al bambino, fa un vestitino piccolo; ma poi, quando ha 12 anni, comincerà a preparargli un abito un po' più grande, e quando il figlio si è del tutto sviluppato, a 25 anni, gli prepara un abito adatto alla grandezza.
Oh, Maria dà le grazie, quando [vuole].
E noi abbiam da pregare, in generale, Maria. Alle volte non sappiamo affatto che cosa domandare, oppure domandiam delle cose che non è il tempo. Maria, però, ci pensa lei. Noi, pregare, e poi lei provvede e arriva con la sua grazia quando ne abbiam bisogno, sì.
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[3.] Ora, [Maria] distribuisce ancora, come vuole.
E come dà le sue grazie, come? Qualche volta le dà direttamente: illumina la mente per capire una cosa che riguarda specialmente lo spirito; altre volte muove il cuore perché sia un po' più fervoroso. Alle volte, invece, le grazie non le dà direttamente, fa succedere una cosa per cui ci arriva una grazia, ci arriva un dono di Dio. Eh, come vuole. Quella volta è il confessore che ti ha richiamata: "così non va"; oppure: "così devi fare". Qualche volta succede che una persona cara passa all'eternità e ci fa meditare e ci fa risolvere. La grazia, come vuole, passa così, quella volta la grazia: un richiamo. E può essere che troviamo un libro che ci ha illuminati su un certo punto o abbiamo trovato degli esempi delle persone che ci hanno corretto, richiamato.
Maria [dà le grazie] come vuole: o le grazie direttamente e, qualche volta, molte volte, indirettamente, per mezzo delle cause sue, diciamo, eh! E quella malata non guariva. Si è pregato molto. Non hanno indovinato il medico, né le medicine. Sarà Maria a illuminare. Non [ci] si accorge allora che ci sia un miracolo, ma la luce che darà al medico per comprendere la malattia e comprendere quali rimedi bisogna applicare. Come vuole.
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4. Maria dà le sue grazie nella misura che ne abbiam bisogno, secondo i voleri di Dio. Nella misura.
E che cosa dà? Le grazie del Padre celeste, le virtù del Figlio e, terzo, i doni dello Spirito Santo. Così ottiene dalla Santissima Trinità e passano a noi, vengono a noi le grazie del Padre, le virtù del Figlio e i doni dello Spirito Santo, questi doni che rendono più facile la vita virtuosa, la vita religiosa, sì. Allora, una grande divozione a Maria.
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Bisogna però notare che la divozione a Maria ha dei gradi, e poi, la divozione a Maria, non sempre è una vera divozione.
E parlando della vera divozione, san Luigi Grignion de Montfort dice quali sono i falsi divoti, cioè coloro che hanno una falsa divozione. E chi sono?
I devoti critici, i devoti scrupolosi, i divoti esteriori, i divoti presuntuosi, i divoti incostanti, i divoti ipocriti, i devoti interessati. Questa è una falsa divozione. Notando, però, che non bisogna tralasciarla, anche se, qualche volta, non è stata una vera divozione, ma poco a poco migliorarla; se già qualche parte o almeno in qualche parte era la divozione, allora, a poco a poco Maria stessa ci darà la grazia che miglioriamo la nostra divozione.
Quali sono i veri divoti? Quando è che la divozione è vera, la divozione a Maria?
Devozione interiore, di amore e di stima; divozione tenera: come il bambino ha fiducia nella mamma; poi la divozione santa: quando si chiedono le grazie spirituali; la divozione costante: che non ci carichiamo di devozioni, ma esser fedeli; quotidiana: le stesse divozioni che siano veramente ripetute ogni giorno, ogni settimana, ogni anno; la divozione disinteressata: quando cerca la gloria anche di Maria, l'onore di Maria. Sì, i veri divoti.
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Le divozioni le conoscete e sono stabilite dalle Costituzioni. Tra queste, specialmente il Rosario e poi l'Angelus, Magnificat, Memorare, ecc., tutte quelle divozioni verso Maria che sono nell'Istituto o che sono in comune o qualche, anche, divozione che può avere un'anima che ha portato fin da piccola, supponiamo, lo Scapolare, la Medaglia della Vergine, ecc.
La devozione più profonda, più completa, più santa, consiste nella schiavitù di Maria.
Che cosa vuol dire questa schiavitù? È una schiavitù, non che uno divenga prigioniero, ma schiavitù d'amore: amare tanto Maria che qualunque cosa Maria chieda a quell'anima, è pronta, ascolta, segue quel che Maria desidera. È una schiavitù di amore.
Oh, questa schiavitù di amore, ha due parti, cioè: un atto di consacrazione a Maria, dedizione totale a Maria. Questo è l'atto fondamentale. Però, [per] fare questa consacrazione, bisogna bene istruirsi prima in che cosa consiste e che cosa comporta. Poi, mai fare questa consacrazione senza il parere del confessore - seppure il confessore conosce bene in che cosa consiste questa divozione -. Quindi, prudenza, perché poi bisogna mantenerla. E come? È la seconda parte: lo sforzo di vivere, di lì innanzi, conforme alle esigenze di questa dedizione totale, e cioè, cercando sempre di fare: con Maria.
Sempre l'unione con Maria e facendo tutto: con Maria e per mezzo di Maria e in Maria e per Maria al fine di essere totalmente uniti a Gesù. Perché Maria ci porta a Gesù: per Mariam ad Iesum, non si ferma lì, perché ella stessa glorifica Dio, cioè, ella è rivolta alla gloria di Dio. E allora Maria ci porta a quella santità per cui la nostra vita è ordinata alla gloria di Dio, sì.
Generalmente la spiegavamo sempre [la divozione a Maria] e si faceva anche nei seminari, nelle case religiose, verso i piccoli, verso gli aspiranti, verso i postulanti, verso i seminaristi, ecc.: consacrarsi a Maria per prepararsi a consacrarsi a Gesù nella Professione, a suo tempo. Da Maria si passa a Gesù. Consacrazione a Gesù nella Professione, la prima Professione e poi la Professione perpetua. Quindi con la divozione a Maria le anime si preparano a consacrarsi a Gesù Cristo.
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Ora, parlando solo della divozione a Maria, in generale, quali [sono] i frutti? (Qui, nel libro, alla fine, pagina 77, i frutti per i suoi divoti)1.
1. Maria li amerà con particolare predilezione.
[2.] Li provvederà, con maggior magnificenza e splendore, di quanto avranno bisogno riguardo all'anima e al corpo. Li provvederà.
3. Li guiderà con mano ferma per le vie della santità.
4. Li difenderà e proteggerà contro i pericoli e le insidie dei loro nemici. Protezione di Maria, difesa di Maria, rispetto ai nemici.
5. Intercederà continuamente per loro davanti al suo divin Figlio. Continuamente intercederà.
[6.] E poi, quello che è la corona delle altre grazie, assicurerà ad essi, la perseveranza finale, pegno e garanzia di eterna felicità; cioè: fino all'ultimo momento, la vita nostra, buona, la nostra vita nel compiere il volere di Dio, accettare la morte e morire nelle braccia di Maria: «Possa chiamarti e poi morir»2. Quanti vantaggi dalla divozione a Maria!
E quindi: affidare a Maria il nostro lavoro spirituale e tutta la nostra vita religiosa e tutto l'apostolato e tutte le giornate, come si riempie la giornata, tutto. Uniti a Maria e protetti da Maria. E che tutta la giornata meriti per l'eternità e dia onore a Dio, dia onore e gloria alla Santissima Trinità.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 75/b (= cassetta 167/a). Per la datazione, cf PM: «Questo è il mezzo [per la santificazione]: la divozione a Maria» (cf PM in c185, c220). - dAS (cf c353). - VV (cf c329).

2 1Cor 10,31.

3 Cf su questo argomento l'opera citata Teologia della Perfezione cristiana e specialmente il capitolo III: "La Vergine Maria e la nostra santificazione" (pp.76-90) e l'argomento corrispondente nell'Estratto (pp. 57-77).

1 Lc 2,35.

1 Lc 1,30.

1 SAN LUIGI MARIA GRIGNION DE MONTFORT (1673-1716).

2 Cf Teologia della Perfezione cristiana, o.c. - Queste affermazioni si trovano a pagina 80, sotto la lettera d e nell'Estratto a pag. 62, d.

3 Lc 1,38.

4 Lc 1,38.

1 Cf su questo argomento l'opera citata Teologia della Perfezione cristiana e specialmente il capitolo III: "La Vergine Maria e la nostra santificazione" (pp. 76-90) e l'argomento corrispondente nell'Estratto (pp. 57-77).

2 Ultimo verso di una Lode mariana: "Maria che dolci affetti". Si può trovare in Le preghiere della Pia Società San Paolo, edizione senza data, pag. 326.