Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

ISTRUZIONE XX
IL GIUDIZIO UNIVERSALE

[132] Dopo la risurrezione dei morti avverrà il giudizio universale.
«Omnes nos manifestari oportet ante tribunal Christi: Ognuno dovrà presentarsi davanti al tribunale di Cristo»1 perché è giusto che questo Gesù il quale fu così ingiustamente giudicato e condannato fino alla morte di croce, si presenti alla fine come giudice di tutti.
Il giudizio universale è articolo di fede. Due sono i giudizi: quello particolare che riguarda la nostra vita individuale e quello universale, alla fine del mondo, che riguarda, per così dire, la nostra vita sociale.
Ognuno convive con altre persone e può far loro del bene o del male. Chi poi esercita l'apostolato può fare tanto bene e ricevere anche tanti | [133] torti. È giusto che alla fine, colui che ricevette del bene in vita, conosca il proprio benefattore e colui che ricevette del male è giusto che veda punito il proprio malfattore. I beneficati saranno alla fine, gaudio e corona degli eletti, degli apostoli.
Questo giudizio è di fede: «Inde venturus est iudicare vivos et mortuos!»2.
Il giudizio universale sarà un giudizio pubblico; non come quello particolare che si fa all'anima subito dopo la morte, ma un giudizio a cui assisteranno tutti gli uomini.
Gli altri conosceranno allora come Dio giudicherà la nostra vita.
Gesù Cristo proclamò la verità del giudizio universale quando davanti al sommo sacerdote disse: «Vedrete il Figlio dell'uomo discendere dal cielo sulle nubi e giudicare i vivi e i morti»3.
Gesù proclamò questa grande verità pur sapendo che tale affermazione gli avrebbe procurato la condanna.
Il giudizio universale si compirà per tre ragioni:
1) Per la gloria di Dio. Sulla terra noi non conosciamo i segreti della divina sapienza, ma al giorno del giudizio si vedrà
~
come la provvidenza abbia ordinato e disposto tutto per la nostra salvezza.
Si conoscerà come Dio abbia sempre cercato di volgere il cuore degli uomini verso la patria | [134] eletta, negli stessi avvenimenti che sembravano a ciò contrari.
2) Per la gloria di Gesù Cristo. Gesù nella sua vita fu sempre contraddetto, calunniato, fino ad essere condannato come indegno di vivere: quale ingiustizia! Un padre condannato dai figli! Quale ingratitudine! Ebbene, Gesù avrà alla fine la massima gloria. E allora si conoscerà il gran cuore di Gesù, gli sforzi, per così dire, che egli avrà fatto per portare gli uomini a salvezza e si vedrà pure la cecità di coloro che lo avranno bestemmiato.
3) Per la gloria dei santi. Gli Apostoli furono tutti martiri e al giudizio risplenderanno tutti in una grande gloria.
Tante volte si ostacola l'opera dei sacerdoti, dei religiosi, ma nell'ultimo giorno si vedrà il bene che essi hanno operato.
Quanti buoni cristiani che compiono la loro giornata nel silenzio senza che gli uomini sappiano apprezzare i loro meriti! Ma verrà il giorno in cui tutto sarà manifesto. Non si stanchino i buoni di fare il bene! Verrà il giorno di Dio; il giorno del Signore, non più degli uomini, in cui tutto sarà disposto nella santità e nella verità. Il giorno del giudizio sarà il giorno della verità: saranno scoperte tutte le menzogne e il bene risplenderà in tutta la sua luce.
È il gran giorno, perché è il finale: quello che pone termine al tempo e ci introduce nella eternità. E tutto resterà come in quell'ultimo giorno: | [135] sempre gli eletti in gloria; sempre i nemici sgabello dei piedi del Salvatore; sempre i buoni nel pieno gaudio. «Dies magna et amara val de»4: giorno amaro, però, per i dannati.
Come si svolgerà il giudizio? Tutti: angeli, demoni, peccatori e giusti si raccoglieranno in un sol luogo e quando tutti saranno raccolti discenderà dal cielo il Signore preceduto da una folta schiera di angeli, i quali separeranno la zizzania dal buon grano: «Separabunt mali de medio iustorum»5. I cattivi saranno messi alla sinistra e i buoni alla destra.
~
Chissà quali sorprese, in quel giorno, per tante anime! Sorprese felici per gli eletti; sorprese amare per i cattivi.
Fatta la divisione, ecco apparire Gesù Cristo con gran maestà e splendore, preceduto dal suo segno, cioè dalla croce che è il segno della redenzione e dell'amore di Dio per gli uomini.
Ed ecco che, all'apparire di Gesù, i giusti attratti dalla carità saranno sollevati in alto. E i cattivi saranno respinti lontano e terrorizzati da un solo sguardo del giudice divino. Poi si compirà il giudizio. Non occorreranno tante parole: avverrà in un istante.
Gesù sfolgorerà la sua luce in ogni anima e ognuno vedrà il bene o il male fatto, non solo per sé, ma anche di fronte alla società. Così chi fece doppio bene avrà doppio premio. Ma chi fece doppio male, chi diede scandalo e fu causa di rovina spirituale per altri, avrà doppio castigo.
[136] Gesù Cristo con la sua luce divina farà ancora conoscere a tutti i presenti la vita, le opere, le parole, i sentimenti di ogni anima. Ed è per questa conoscenza che gli eletti avranno gloria e i reprobi confusione e ignominia.
Materia del giudizio, quindi, è tutto il bene e il male fatto non solo davanti a sé, ma anche davanti agli altri.
Noi siamo membri di una società: si dovranno quindi vedere tutte le opere compiute come tali.
Quante anime vittime vedranno gli effetti delle loro silenziose sofferenze e preghiere!
Ed infine ci sarà la sentenza. Il mondo sarà finito: non rimarrà che assegnare a ciascuno il posto eterno.
Gesù si rivolgerà agli eletti e dirà loro: «Venite, benedetti dal Padre mio, possedete il regno, poiché ebbi fame e mi deste da mangiare... fui ignudo e mi rivestiste..., ecc.».
Si rivolgerà ai cattivi e dirà loro: «Andate, maledetti, nel fuoco eterno...»6.
Ecco il giudizio universale: esso sarà basato sulla carità, appunto perché è il giudizio di quelle opere che si fanno come membri della famiglia umana. Perciò, mentre nel giudizio particolare si sarà giudicati secondo le opere e i doveri individuali, nel giudizio universale si sarà giudicati secondo i doveri che si hanno verso il prossimo.
~
Esaminiamoci se usiamo questa carità sulla | [137] quale saremo giudicati; carità non solo con chi ci fa piacere, ma specialmente con coloro che ci dispiacciono. Carità non solo come individui, ma anche come Congregazione.
Alle volte v'è una sorella inferma: usiamo carità verso di lei; altre volte c'è qualcuna che non fa bene: si usi tanta pazienza. Gesù ne ha usata tanta con noi! Carità specialmente esortando, pregando, sopportando e attendendo che Gesù compia la sua misericordia come l'ha compiuta e la compie per noi. E del resto, non sappiamo quanto ci siamo fatti sopportare noi. Carità poi di apostolato. Il giorno del giudizio universale sarà il giorno in cui la Congregazione vedrà il bene fatto col suo apostolato. E ognuna vedrà il bene fatto in tanti giri di propaganda costati tanti sacrifizi, tanti sudori!
La nostra gloria sarà in proporzione della carità che avremo esercitato.
~

1 2Cor 5,10.

2 Articolo del Simbolo degli Apostoli: «Di là verrà a giudicare i vivi e i morti».

3 Cf Mt 24,30.

4 «Sarà un giorno d'ira, di sventura e di miseria, giorno grande e assai amaro». Versetto del responsorio per l'assoluzione al tumulo nella Messa di sepoltura del defunto.

5 Cf Mt 13,49: «... separeranno i cattivi dai buoni».

6 Cf Mt 25,31-46.