Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ISTRUZIONE VII
I PICCOLI DIFETTI E LE PICCOLE VIRTÙ

[55] Gli Esercizi sono come una lunga preghiera di otto giorni. Ora che cosa occorre per pregare bene? Occorrono tre disposizioni. La prima è un certo sforzo di entrare in comunicazione intima con Dio, con Gesù, lasciando da parte ogni altro pensiero per concentrarci in lui. La seconda è la grazia di pregare bene: «Nemo venit ad me nisi Pater meus traxerit eum»1. Questa grazia deve venirci da Dio.
Chiedere la grazia di pregare bene è chiedere la grazia di vivere bene. Terza disposizione: vivere in intimità con Dio, ragionare con lui come farebbe un figliuolo col proprio padre; esporre le nostre cose e ascoltare tutto ciò che dice Gesù; fargli le nostre proteste, i nostri propositi, le | [56] nostre suppliche, direttamente, senza tanti metodi che spesso imbrogliano solo.
Il demonio è nemico degli Esercizi e perciò cerca di imbrogliare, di confondere le cose. Può darsi che insinui in noi una certa presunzione (a cui bisogna opporre un buon esame di coscienza che ci palesa le nostre miserie), oppure insinua la diffidenza, lo scoraggiamento: lui cerca di far del male con qualunque mezzo.
Per non cadere vittime del demonio, dobbiamo dire a noi stesse: Ci faremo dei piccoli meriti con la diligenza nelle piccole cose. Badare alle cose piccole significa: evitare i piccoli difetti; praticare le piccole virtù e, in terzo luogo, far tesoro delle piccole occasioni.
I piccoli difetti possono venire da tante passioni, specialmente dai vizi capitali: piccoli difetti di superbia, di ira, di invidia, di sensualità, di golosità. Guardarci da queste piccole mancanze perché possono moltiplicarsi.
In secondo luogo bisogna praticare le piccole virtù: quelle nascoste, umili. Negli anni scorsi alcuni avevano inculcato la pratica delle virtù esterne, appariscenti e trascurato le virtù umili. Invece queste furono stimate tanto da Gesù. Che cosa fece
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egli nei trent'anni di vita nascosta? Quali furono le sue occupazioni? Portare acqua, scopare, piantar chiodi: lavori semplicissimi. Era umile, era paziente, era obbediente, tanto che quando iniziò la sua vita pubblica, si stupivano di lui2.
[57] Inoltre dobbiamo far tesoro delle piccole occasioni. Ne abbiamo tante: una persona che non ci va e ci fa esercitare la pazienza, una indisposizione fisica, ecc. Nella giornata delle piccole occasioni di merito ce ne possono essere tante. Si vorrebbe parlare e bisogna tacere; si vorrebbe tacere e bisogna parlare; qui c'è un ufficio che sembra non tocchi a noi; là c'è un'interpretazione sbagliata; spesso siamo impediti di fare un bene e dobbiamo accontentarci di un atto di umiliazione.
Un'anima che sia diligente nelle piccole cose della vita quotidiana, al mattino dà subito il cuore a Dio; dalla meditazione ricava il frutto, manda via le distrazioni che le vengono nella preghiera; sta attenta a organizzare bene l'apostolato, a compierlo con zelo e diligenza; in ricreazione sta attenta a non offendere la carità; a tavola sta composta, e attenta a fare qualche piccola mortificazione. Così passa bene una giornata, un anno, tutta la vita.
Alla fine troverà un cumulo di virtù e di meriti perché ad ogni momento ha aggiunto una pietra preziosa alla sua corona. Si dirà: Ha fatto niente di speciale. Ha fatto il più importante: ha radunato giorno per giorno tanti meriti praticando tante piccole virtù ed è diventata una persona virtuosa. Ha esercitato la pazienza, il raccoglimento, l'obbedienza; ha fatto bene i suoi uffici. Fu una persona delicata nel trattare, riguardosa, attenta e quindi pura. E così dicasi | [58] delle altre virtù, perché chi continua a fare sempre piccoli atti di virtù, diventa virtuosa.
Qualche volta poi può capitare qualche cosa di più grosso; ma quella persona che è già abituata alle piccole virtù, praticherà anche le grandi, come chi è abituato a soffrire i piccoli dolori, soffrirà bene anche i dolori più grandi.
Ora mettete daccanto a questa persona un'altra che sia trascurata nella preghiera, nell'apostolato, nella ricreazione; una che non tiene a freno il suo cuore, la sua mente, la sua lingua, quando sarà alla fine della vita quali virtù possederà costei? Carità? Ma se l'ha tante volte offesa! Obbedienza? Ma se era così
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restia nel fare quanto le veniva comandato e voleva sempre ragionare! Osservante? Ma se era sempre negligente dell'orario, delle Regole, degli avvisi!
Che cosa dite per es. di una persona che abbia il vizio di parlare troppo? E sempre trova da mormorare di una e dell'altra; e rompe il silenzio. Nella sua vita semina una infinità di mancanze che porterà poi al tribunale di Dio e che saranno materia per il Purgatorio. E allora? Vedete quale infelicità è mai questa! È vero che non sono peccati mortali, ma sono materia combustibile. S'ha un bel dire: sono cose piccole! Ma le cose piccole se sono buone fanno le virtù e se sono cattive fanno i vizi.
Quella che fu diligente nelle cose piccole, si presenterà al tribunale di Dio con tanti meriti; | [59] l'altra porterà con sé il fardello dei difetti che dovrà bruciare nel fuoco del Purgatorio.
Le piccole virtù e i piccoli difetti contano per quello che producono. La nostra vita è fatta di minuti; i minuti formano le ore, le ore formano le giornate, gli anni, ecc. Se tu santifichi i minuti, santificherai le ore, le giornate, tutta la vita.
Se uno tesse fili d'oro, alla fine avrà un tessuto d'oro; ma se uno tesse fili di ortiche, alla fine avrà un tessuto di ortiche e si pungerà! Se uno intesse fili di seta, avrà una stoffa di seta; se intesse fili d'argento, avrà una stoffa d'argento e se intesse fili di cotone, avrà un tessuto di cotone. La nostra vita è fatta di piccoli fili. Verrà il momento in cui Dio taglierà il filo della vita e il tessuto sarà come lo avremo formato noi.
Una persona trascurata, che disprezza le cose piccole è una persona tiepida: non avete bisogno di altre dimostrazioni. Una persona attenta e diligente nelle cose piccole è una persona fervorosa. Essere tiepidi o fervorosi non è la stessa cosa!
La vita religiosa non impone ordinariamente degli atti eroici, ma impone delle piccole virtù, delle piccole osservanze. Avete una regola facile, quel complesso di usi, quel piccolo lavoruccio in un angolo del vostro Istituto. Non avete dei digiuni, non avete preghiere enormi, lunghe veglie, penitenze straordinarie. E allora, se non avete eroismi, vuol dire che virtù grosse da | [60] praticare non ve ne sono. E se non praticherete quelle piccole, che cosa presenterete al tribunale di Dio?
Direte: Facciamo delle penitenze! Ma volete levarvi alle due di notte per poi dormire tutto il giorno? Volete digiunare? Ma poi non vi reggete più in piedi!
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Quindi non vi rimane altro che osservare le piccole cose, fare i piccoli atti di virtù. Questa è la piccola via3 della santità. Voi volete intessere una tela d'oro: fate le piccole cose con intenso amore. Volete intessere tutta la vita di fili d'oro perché il fuoco non la bruci? Fate attenzione alle cose piccole. La via della vostra santità è la via delle cose piccole. La delicatezza, la diligenza nelle piccole cose è la più bella dimostrazione di amore verso il Signore.
Sia dunque benedetto il Signore che ci ha tracciato una via tanto facile e siamo vigilanti: sulla mente, sul cuore, sugli affetti, sugli occhi, sulla fantasia, sul modo di comportarci in un luogo e in un altro, sull'uso abituale della pazienza. Avanti sempre, con fedeltà e amore.
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1 Gv 6,44: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre».

2 Cf Mt 7,28.

3 Allusione all'itinerario spirituale di S. Teresa di Gesù Bambino, che ha come linee: misericordia, povertà, infanzia.