Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ISTRUZIONE XIII
LA SCELTA DEI PROPOSITI

[234] Il proposito è un desiderio, anzi una volontà di eseguire qualcosa di buono.
Per fare i propositi bisogna capire i disegni che Dio ha sull'anima, quale sia la volontà di Dio a suo riguardo nelle circostanze presenti. Ad es. se una figlia è venuta per fare il noviziato, la volontà di Dio è che faccia bene il noviziato. Se invece un'altra fa un corso di Esercizi ordinario, allora avrà sempre qualche difetto da sradicare e qualche virtù da praticare. Generalmente è meglio proporre sulla virtù. Ad es. non solo dire: voglio combattere la superbia, ma: voglio acquistare l'umiltà. Voler acquistare l'umiltà è fare due lavori: togliere la superbia e inserire nel nostro cuore la santa umiltà. Giova di più proporre sulla virtù. Se una vede che è fredda | [235] nell'orazione non deve dire: voglio combattere la mia freddezza, ma: voglio curare il fervore nella pietà. È meglio che il proposito sia positivo, non solo negativo.
Determinare il lavoro da farsi nel corso dell'anno. Desiderare di fare quello che il Signore vuole. Capire la volontà di Dio per quest'anno e desiderare di compierla.
Negli Esercizi occorre sempre conchiudere con un proposito almeno. I propositi sono un programma di vita spirituale. Sono anche atti di amor di Dio perché quando uno propone, desidera fare la volontà del Signore in tutto quello che gli piacerà, perciò sono utilissimi.
Se avremo fame e sete di giustizia, cioè di santità, saremo consolati, cioè saziati. Chi ha fame di santità e fa atti, sospiri, desideri, propositi che piacciono al Signore, presto o tardi Dio lo esaudirà e lo sazierà.
Questi propositi si devono fare da tutti e d'altra parte non si può neppure confessarsi senza proposito, perché chi non propone di evitare il peccato, non ha dolore. Sceglietelo bene il proposito e non lasciatevelo cambiare durante l'anno se non capita una cosa straordinaria.
Il proposito è un programma generale di amare il Signore con tutto il cuore e sopra ogni cosa: questo è il primo e massimo
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comandamento1 e a questo vanno indirizzati tutti gli altri propositi particolari.
Fare il proposito ogni mattina nell'esame | [236] preventivo, rinnovarlo ogni settimana quando si va a confessarsi; rinnovarlo ogni mese nel Ritiro mensile; ogni anno negli Esercizi spirituali. Tutte le altre cose che si fanno o si sentono, si devono indirizzare alla pratica del proposito principale.
Stiamo serene e tranquille, in pace col Signore.
Che proposito scegliere? Un indirizzo generale: il proposito sia uno, al massimo due, quello di cui abbiamo più bisogno, che generalmente è una virtù da praticare: la fede, la speranza, la carità, l'umiltà, lo spirito di pietà, l'ubbidienza, la retta intenzione, ecc. Lo spirito di pietà si estende a tutto: al mattino dare subito il cuore a Dio, sentire bene la Messa, fare bene la Comunione, la meditazione, la Visita. Il proposito principale si può dividere in parti per facilitare l'adempimento.
Quale sarà il proposito principale? Dipende dalla condizione spirituale di un'anima: in generale è la virtù di cui si ha più bisogno nel tempo presente. Chi deve fare il noviziato per es. deve prendere bene tutto ciò che le dicono, tutta la formazione, quindi è un proposito particolare che non si fa per tutta la vita. Prendere bene quanto diranno sullo stato religioso, formarsi cioè la mente religiosa. Praticare bene la vita comune, come se foste già professe, provarsi a vivere da vere suore. In tutto l'anno chiedere sempre la grazia di vivere da vere Paoline, e cercare di gustare la pietà paolina, il metodo, quindi: | [237] Comunione, meditazione, propositi, Messa con metodo.
Può essere che costi fatica ma non affannatevi. Gesù è vostro Maestro, è il Maestro dei novizi. Non affannarsi sulla scelta: predomini la volontà di amare Dio con tutto il cuore.
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1 Cf Mt 22,38.