Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ISTRUZIONE V
LA VIA CRUCIS (X - XI stazione)

10a stazione. Gesù era arrivato al luogo del supplizio: lì sarebbe stato eretto l'altare della croce e la Vittima divina si sarebbe immolata sopra di essa.
Appena giunti al Calvario, il corteo dei soldati fu sollecito nel deporre dalle spalle di Gesù la croce e nello stenderla per terra. Quindi con gran fretta misero le mani addosso a Gesù e lo spogliarono dei suoi abiti.
Gesù, mansueto agnello, si lasciò condurre come vittima, come agnello che va all'immolazione senza lamentarsi1. Si lasciò trattare da quei soldati in una maniera indegna, senza aprir bocca. Gli venne offerto da bere del vino misto con mirra. Era una bevanda che si porgeva ai | condannati perché contribuisse ad attutire il dolore e quasi instupidiva. Gesù lo gustò ma non volle berlo. Egli voleva essere presente ai suoi dolori e fare l'offerta della sua vita coscientemente onde compiere tutta la volontà del Padre, onde guadagnare per noi i meriti più grandi. Miriamo Gesù spogliato e amareggiato. E noi abbiamo mai commesso vanità nel vestire? Mai commesso golosità nel bere, nel mangiare? Gesù spogliato e abbeverato di fiele e mirra sconta i nostri peccati di immodestia e golosità.
Ecco una delle mondanità che si possono introdurre nella vita religiosa: la vanità nel vestire. Quando una persona cerca di essere un po' elegante, di presentarsi in una maniera attraente, di farsi un po' ammirare, ecc. (e può anche essere che a qualcuna passi per la mente di apparire un tantino profumata), offende Gesù procurandogli l'umiliazione della nudità. Sarebbe vergognoso che una persona consacrata a Dio, passando, lasciasse un profumo che non è il buon odore di Cristo2!
La vanità può introdursi anche sotto l'abito religioso e potrebbe essere un attaccamento alle proprie cose, la tendenza a farle più belle che si può. La vanità alle volte si trova anche nel cercare la carta da scrivere e le buste più belle, voler avere qualcosa
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cosa di distinto, nell'essere le prime a parlare e nel modo di presentarsi quando si è col popolo, dire parole un po' difficili, ecc. Niente più compassionevole di una persona che sa | [189] poco e vuol dire parole difficili. Ci vuole la semplicità delle colombe. A posto nei giudizi, nel parlare perché a volte si dicono cose che crediamo siano eleganti, invece sono errori. E quel posare da persone colte, da persone che hanno fastidi e pensano a cose serie, quell'atteggiamento nella preghiera, ecc... Siate semplici come le colombe3! Spogliarsi di tutti gli affetti alle cose umane, terrene, per piacere solo a Gesù e riparare i peccati di immodestia.
Gesù venne abbeverato di fiele e mirra. Noi non abbiamo ecceduto mai nel soddisfare la gola nel bere o nel mangiare?
11a stazione. Gesù viene inchiodato sulla croce. Oh, lo strazio del Salvatore nella crocifissione!
La croce veniva stesa per terra e il paziente riceveva l'ordine di distendervisi sopra. Gesù, fatto obbediente fino alla morte4, si inginocchia e si distende sulla croce volontariamente. Il carnefice alza il martello, punta il chiodo e il martello vien fatto calare con violenza. Il chiodo rompe la carne, spezza le ossa e si infigge alla croce. Così viene ripetuto all'altra mano ed ai piedi.
Quale cuore non si intenerisce nel vedere il Salvatore così ridotto?
Chi pecca mortalmente crocifigge Gesù sotto l'occhio di Maria. Che cosa dobbiamo chiedere in questa stazione? Di assistere bene alla santa Messa, di avere la divozione alla Messa in cui si rinnova il sacrificio di Gesù, la sua passione e | [190] morte. Dalla Messa abbiamo gli stessi frutti della croce. Nella Messa v'è il medesimo offerente principale: Gesù, e la medesima vittima: Gesù. Perciò ascoltare più Messe che si può, quanto meglio si può e avere zelo per l'assistenza alla Messa, affinché la Messa sia amata, capìta e sempre ascoltata degnamente.
Gesù, sulla croce, agonizzò per tre ore: egli è il grande modello dei moribondi, poiché nessuno fece una morte più preziosa della sua. Le ultime parole di Gesù sulla croce furono parole di amore e di perdono: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che si fanno»5.
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Perdoniamo noi o amiamo soltanto quelli che ci amano? Ogni cristiano deve fare come Gesù che prega per i suoi offensori. «Oggi sarai con me in Paradiso»6, dice al buon ladrone; e il buon ladrone viene perdonato e canonizzato subito da Gesù. Nessuno dubita del perdono di Gesù? Quando una persona si è confessata bene e ha il proposito di non più cadere, non stia più in agitazione, ma abbia molta confidenza in Gesù che perdona sempre. Bisogna avere proprio molta confidenza nella sua misericordia.
«Donna, ecco tuo figlio; Giovanni, ecco tua madre!»7. Ognuno di noi può immaginare queste parole rivolte a sé. L'amiamo Maria, la consideriamo come madre, abbiamo fiducia filiale in lei? Ascoltiamo volentieri le sue ispirazioni?
«Ho sete»8. La sete di Gesù era duplice: materiale e spirituale. Cerchiamo di dissetare Gesù | [191] col nostro amore e col nostro zelo? Facciamo del bene alle anime? Nella Società delle Figlie di San Paolo bisogna volere fare del bene alle anime perché abbiamo anche la vita attiva, la vita spesa per le anime.
«Consummatum est: Tutto è compiuto»9. Che in punto di morte possiamo dire con verità: Signore, quello che volevi da me l'ho fatto: ho corrisposto alla mia vocazione, ho fatto la tua volontà!. Ma bisogna farla in vita per avere questo conforto in morte.
«Nelle tue mani raccomando lo spirito mio»10. Ora che ha fatto la volontà del Padre, Gesù si rimette nelle mani di Dio. Ho corrisposto alla mia vocazione, ho compiuto la mia missione, mi rimetto nelle mani di un Dio: è un giusto rimuneratore e premierà tutto, fosse anche un bicchiere d'acqua dato per suo amore.
Dopo aver pronunciato queste parole Gesù emise un gran grido e, abbassato il capo, spirò11.
Contempliamo questo Gesù morto per noi e diamo anche uno sguardo alla Madonna Addolorata che dice: «O voi che passate, fermatevi un momento a considerare se vi è un dolore simile al mio!»12.
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1 Cf Is 53,7.

2 Cf 2Cor 2,15.

3 Cf Mt 10,16.

4 Cf Fil 2,8.

5 Lc 23,34.

6 Lc 23,43.

7 Cf Gv 19,26-27.

8 Gv 19,28.

9 Gv 19,30.

10 Lc 23,46.

11 Cf Gv 19,30.

12 Lam 1,12.