ISTRUZIONE VII
LA FAMIGLIA DI NAZARET
[199] Avviciniamoci alla casetta di Nazaret per contemplare le tre persone che l'abitano: Gesù, Maria e Giuseppe. Il capo è Giuseppe; Maria è la santissima sposa; Gesù è il giglio in mezzo a due gigli: giglio profumatissimo in mezzo a Maria ed a Giuseppe, sempre vergini. Ecco là la prima famiglia religiosa. Infatti, una famiglia religiosa si distingue per la pratica dei santi voti, per l'impegno di tendere alla perfezione nella vita comune e per l'osservanza fedele a tutti gli obblighi dello stato religioso.
Nella casa di Nazaret: 1) Vi era la pratica dei santi voti. La famiglia di Nazaret è la più perfetta tra le famiglie religiose: si osservava la purezza. Maria fu vergine e tale si conservò fino alla fine della sua vita ed era così affezionata al | [200] voto di verginità che avrebbe rinunziato alla dignità di madre di Dio piuttosto di perdere quel privilegio, come dicono i dottori. Fu la prima a fare il voto di verginità e da allora divenne modello di tutte le vergini.
S. Giuseppe fu innocentissimo per tutta la vita. Dovette unirsi per disposizione di Dio alla Madonna, ma con patto implicito che avrebbe custodito la purezza. Giuseppe è rappresentato sempre col giglio in mano perché è il vergine e il custode dei vergini.
Più puro di Giuseppe e di Maria era Gesù, il Santo dei santi, il Figliuolo di Dio, il giglio purissimo di Betlemme.
Nella famiglia di Nazaret si osservava l'obbedienza.
Il capo di famiglia era Giuseppe. Benché il primo tra i santi, era meno istruito e meno santo di Maria e di Gesù. Eppure Maria e Gesù ubbidivano a Giuseppe e lo ubbidivano in tutte le cose. Là l'orario che si seguiva era stato fissato da Giuseppe, là vi era perfetta regolarità in tutto. Di Gesù è detto: «Era obbediente a Maria ed a Giuseppe»1.
Nella casetta di Nazaret si osservava la povertà: si lavorava; i loro abiti erano ordinari, poverissimo era il cibo, povera la casa in cui abitavano, il pavimento era il terreno e in un angolo vi era
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un piccolo focolare di quei più poveri. Povere le stoviglie, poverissimo il letto ed anche gli strumenti da lavoro di Giuseppe erano | [201] grossolani; e la Vergine che si occupava nel filare e rammendare, aveva anch'essa gli strumenti più ordinari.
2) Nella casa di Nazaret si osservava la vita comune: Giuseppe adempiva il suo dovere di capo di famiglia, con l'esempio e con la parola; Maria, come madre, educava Gesù, suo figlio; Giuseppe era ascoltato da Maria come è ascoltato un superiore; Gesù era un figlio buono, affezionato, sempre pronto a consolare Giuseppe e Maria. Là ogni mattina ed ogni sera si dicevano le preghiere in uso presso gli ebrei, si era stabilito un orario e si seguiva; al sabato si frequentava la sinagoga e si pregava, e non c'era pericolo che uno uscisse di casa senza permesso, che vi fosse inganno, ipocrisia, duplicità di animo: tutto era semplice, schietto.
3) Nella famiglia di Nazaret si tendeva alla perfezione. Di Gesù è detto: «Progrediva in età, sapienza e grazia presso Dio e presso gli uomini»2. Maria era la santissima: mai un peccato veniale deliberato, non solo, ma attendeva tutti i giorni a crescere nella fede, nella speranza, nella carità e avanzava mirabilmente in ogni virtù. Oh, l'ammirabile progresso di Maria! Se fin dalla nascita superava in santità gli angeli e i santi presi insieme3, quali progressi e quali altezze non raggiunse mai man mano che cresceva in età, e mentre viveva in intima unione col suo Figlio divino!
[202] Giuseppe era sempre più paziente, laborioso, unito con Dio.
Quella casa era la casa delle virtù.
Ecco l'esempio di una famiglia religiosa. Se vogliamo essere davvero suore dobbiamo fare tre cose: osservare i tre voti; osservare le Regole, vivere la vita comune, accontentarsi di quello che è dato: cibo, abitazione, vestito, uffici, lavori, impieghi; tendere alla perfezione. La vita religiosa è quella in cui si fa la professione di lavorare sempre per migliorarci ed essere più santi. Progrediamo?
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È necessario esaminare bene l'osservanza dei voti: se c'è stata la povertà, la purezza, la delicatezza di sguardi, di mente, di cuore, di tratto, di affezione, se vi è perfetta obbedienza o se si fa quello che sembra meglio: bisogna fare quello che è comandato. Esame sull'osservanza comune e se si tende alla perfezione. Quest'anno siete più buone dell'anno scorso?
Confrontare nei Ritiri mensili un mese con un altro e sempre nella Confessione conviene dire se si sono messi in pratica i propositi.
Confrontare una giornata con l'altra e una settimana con l'altra. Passano i miei giorni, mi avvicino alla morte: come passano? Sono pronta a presentarmi al giudizio di Dio?
Alla sera esaminarsi: oggi sono stata più buona? Ho progredito? Ho diminuito un po' le mancanze e messo al loro posto atti di virtù?
[203] Così si vede se si cammina; e se non si progredisce, esaminarne la causa.
La famiglia di Nazaret sia il modello e l'esemplare della nostra famiglia religiosa.
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