Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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36. MAGGIORINO VIGOLUNGO - DON MICHELINO GAGNA

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 22 dicembre 19611

Sono venuto a portarvi gli auguri e sia per il santo Natale, come per l'anno 1962.
L'anno 1962 in particolar modo lo impegniamo per la carità fraterna, carità di comunità.
Intanto in questo periodo abbiamo avuto due fatti che interessano un po' tutta quanta la Famiglia [Paolina], cioè: l'inizio, l'introduzione della causa di beatificazione per Vigolungo Maggiorino2; e poi la morte di don Michelino Gagna in Congo e nelle circostanze in cui è avvenuta.
Primo: il 12 di dicembre, in Alba, con una particolare solennità si è iniziato il processo canonico diocesano per la beatificazione di Maggiorino Vigolungo. E la funzione è stata piuttosto lunga, ma vi erano rappresentanze di tutti gli Istituti ed è riuscita molto interessante, perché si compone di varie parti. Raramente nella vita uno assiste ad una celebrazione quale si fa. E prima, il canto del Veni creator; poi la domanda perché sia introdotta la causa; la risposta affermativa del vescovo; poi il discorso del vescovo che giustifica perché egli intende di dare il consenso; poi i giuramenti che devono prestare i membri del tribunale, primo il vescovo e poi i sacerdoti e il presidente tra essi, quindi gli altri membri; e poi dopo, il ringraziamento e la benedizione come chiusa. I giuramenti riguardano specialmente questo: di eseguire le cose con la maggior diligenza e di osservare i segreti sotto pena della scomunica riservata al Papa.
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Oh, ora, perché si è introdotta la causa di beatificazione di questo giovane? Era già passato fin troppo tempo, perché ero stato invitato a presentare la domanda, ma ero occupato in altre cose, specialmente nelle nostre Famiglie [Paoline]. Son passati 43 anni dalla morte.
Egli era nato il 1904. Entrato a San Paolo nel 1916 - allora tutta la Famiglia si componeva di 12 ragazzi - ed è morto nel 1918, nel mese di luglio.
Generalmente le cause di questo genere si introducono dopo 10 anni e questo ad evitare che intervengano fatti spiacevoli. Ma su questo punto la Santa Sede comprende anche le ragioni del ritardo.
Ma cosa si direbbe, che cosa ha fatto questo figliuolo di straordinario? Di straordinario non vi è nulla. Ma vi è qualche cosa in riguardo alla sua virtù. Di straordinario non risultano visioni, apparizioni, miracoli aperti durante la sua vita, ecc., ma ciò che vi è di straordinario è la sua virtù.
Morto a 14 anni e 8, 9 mesi. Aveva una virtù superiore alla sua età. Primo, dei doni di natura, particolarmente: ingegno, memoria facile, poi un carattere sempre entusiasta e fermo nelle cose. Ma poi vi erano i doni soprannaturali. Tre cose particolarmente lo distinguono: a 14 anni egli non ha abbracciato sol la vita di osservanza dei comandamenti. Quando si dice: Savio Domenico usava la frase: «La morte, ma non peccati», indica l'osservanza dei comandamenti. Il proposito, invece, dominante in Vigolungo Maggiorino era questo: «Progredire un tantino ogni giorno». E in che cosa? Già si faceva i suoi voti, privati - si capisce -, e temporanei - si capisce -. Ma l'animo teso alla perfezione. E come osservava la povertà: un foglietto di carta che non andasse bene nelle macchine -- perché era addetto alla stampa -, oh, povertà; delicatezza di coscienza riguardo alla castità spinta fino un poco avanti, qualcheduno lo direbbe scrupoloso, ma non era scrupoloso, era delicatezza. Poi, d'altra parte, a quell'età lì, non c'è ancora tutta l'istruzione per distinguere bene ciò che è negligenza da ciò che invece è virtù, oppure non tocca certamente il peccato. Poi, quanto a obbedienza, la sua parola era sempre la stessa: "Beh, [a]spettiamo cosa dice il direttore". "Cosa vuoi fare?". "Quel che dirà il direttore". La sua parola era sempre questa. Quindi già l'animo teso verso la perfezione. Era anche molto precoce, anche il fisico precoce per cui la lotta interiore si è sviluppata molto presto ed egli combatteva coraggiosamente, con costanza.
Oh, poi, seconda cosa: unire i meriti della vita religiosa all'apostolato e al sacerdozio. Voler radunare i tre modi, o meglio, le tre serie di meriti, in se stesso, perché non si contentava mai di quel che era mediocre, voleva il perfetto, il massimo che si potesse raggiungere.
E terzo, l'ispirazione, la comprensione del valore degli apostolati moderni, cioè, la stampa, cinema, la radio, televisione. Aveva già capito. Altri non comprendono neppure a 25 anni. La luce di Dio era abbondante in quell'anima. L'impegno negli studi.
Il maestro Giaccardo, nei suoi scritti, di tanto in tanto nomina Maggiorino perché gli faceva un po' da direttore spirituale, il maestro Giaccardo. Oh, ed era felice il maestro Giaccardo di trattare con quell'anima vedendo quanto era delicata e quanto era docile alla direzione spirituale.
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Grazie ce ne sono state un certo numero. La conoscenza e la devozione verso di lui si va sempre più estendendo. Distribuiamo adesso i ricordi anche, ma si son sempre costantemente distribuiti. Il libro della sua vita è stato tradotto in altre lingue, si son fatte molte edizioni in Italia1.
Oh, allora ecco, vi sono segni. Il papa Benedetto XIV2 dice che se dopo 30 anni non si perde la memoria, ma si continua la divozione, la stima verso di una persona che è passata all'eternità, anche dopo 30 anni, è segno che è intervenuto lo Spirito Santo, che è lui che mantiene viva la fiducia in quell'anima, è segno che c'è l'azione di Dio, e c'è la volontà di Dio. Quindi questo punto è già a favore. Ci hanno tanto incoraggiato per questo, e incoraggiato coloro che sono competenti a giudicare, dopo aver letto la vita e sentito quello che veniva detto. Oh, leggere la vita.
Bisogna però notare che sarà il protettore non dei giovani artigiani, scuole professionali come Savio Domenico, e neppure protettore dei novizi, santo Stanislao Kostka, e neppure modello come osservanza di obbedienza della regola, come abbiamo l'altro santo giovane. Dovrebbe esser protettore degli aspiranti, sia che possano essere per la vita religiosa, o per la vita sacerdotale. Se si arriverà alla canonizzazione, sarà il santo più giovane dopo le regole di Benedetto XIV, 250 anni fa, perché anche Savio Domenico quando è morto aveva già sette mesi in più di lui e un altro di cui è in corso il processo, ha due mesi in più.
Oh, allora, ecco cosa c'è da ricavare: «progredire un tantino ogni giorno»3, non fermarsi, e tenacemente, ricorrendo a tutti i mezzi, tutti gli aiuti che si possono avere e dalla preghiera e dai consigli e dai maestri, alla direzione spirituale, dal confessionale, ecc. Adoperare tutti i mezzi per un vero progresso. Questo è stato il 12 del mese di dicembre.
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Invece il fatto che ho detto, la morte di don Michelino Gagna, è avvenuta il giorno 10, due giorni prima1, nella città di Elisabethville del Katanga, provincia del Congo Belga. Per quattro giorni, cinque, nessuno aveva conoscenza di questo. Oh, poi avevan dato la notizia falsa che era stato preso dai soldati dell'ONU come ostaggio. Ma sembrava una stranezza, questa, perché l'ONU è [in] parte italiano. E prenderebbero un'italiano prigioniero di italiani? Oh, poi la notizia che finalmente è potuta arrivare giacché tutte le vie di comunicazioni erano interrotte: e il telegrafo, la posta, ecc. Ma finalmente abbiamo avuto un telegramma che però non ci assicurava. Ma poi è venuta una lettera passando per altra via, fatta spedire in altra maniera. Diceva che, - e questo è stato confermato anche ieri da altra lettera del superiore della casa di Leopoldville -, don Michelino aveva saputo che le Figlie di San Paolo avevano abbandonato la casa per ritirarsi in vescovado, invitate là perché dove abitavano la lotta infuriava, si erano colà rifugiate abbandonando la casa e già la nostra casa era stata bombardata. Ma don Michelino venne a sapere che - se tutto è preciso secondo le informazioni che abbiamo - che le suore erano partite lasciando il Santissimo in casa. In quel caso potevano portarselo perché c'è la dispensa, potevano portarsi la pisside; ma se... non conoscevano queste disposizioni; e piuttosto che venir profanato si può fare anche la comunione, direttamente può farsela la persona. Oh, ma così. E allora si è preoccupato. Quelli che combattevano dall'altra parte: selvaggi, gente ostilissima alla religione cattolica; poi la casa che era stata abbandonata dalle Figlie era proprio anche nel punto della battaglia. Perciò salì in macchina, si avventurò dove la mischia era più forte per arrivare a salvare il Santissimo e portarlo poi in vescovado oppure a un'altra parte un po' più lontano dal combattimento. Scoppiò una bomba e la macchina fu tutta presa nelle fiamme e la vita [di don Michelino] è finita così.
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Quindi stamattina, facendo la predica, ho fatto la domanda ai nostri: Che differenza vi passa fra san Tarcisio1 martire che morì per salvare le sacre specie, non lasciarle profanare dai nemici di Gesù Cristo e questo che salvò le sacre specie dalla profanazione di altri nemici, nemici della religione, nemici del cristianesimo? O eventuali profanazioni o anche soltanto che venendo distrutta la casa, che era nel centro della lotta, la cappella fosse tutta sconquassata e le sacre specie finissero nella rovina, e che differenza c'è? Vi era a sentir la meditazione un addetto a Propaganda Fide, persona molto distinta, e l'ha definito: "un martire dell'Eucaristia".
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Oh, don Michelino era sempre lieto, ottimista, tutto fervoroso, un figliuolo intelligente, laureato in Diritto, pio, generoso, capace di scrivere e scrivere bene, predicare, confessare; è stato parecchio tempo direttore spirituale di chierici. Ecco una grande perdita per l'Istituto, tanto più che là era superiore.
Oh, era ben visto, largamente stimato. Di fatti tre persone, l'una lontana dall'altra, han mandato le Messe gregoriane, mentre che già l'Istituto sempre procura le Messe gregoriane ai religiosi. Per suffragio dell'anima sua, tre corsi. Quante telefonate e telegrammi che abbiamo ricevuto. Uno, telefonando, ed era proprio un amico di don Michelino, un'anima bella anche quella, mi ha detto: "Io non so se devo più compiangere o più ringraziare, perché avete acquistato un martire nell'Istituto, ecco. E l'Istituto avrà in cielo sicuramente un protettore particolare. Quindi, capisco che adesso siete privati di un membro di valore, ma capisco anche che avete acquistato un membro potente presso il Signore in paradiso".
Ecco, allora questo mi ha fatto osservare un sacerdote: "E lo dica alle Pie Discepole perché hanno lì un esempio dell'amore a Gesù eucaristico, sì, e possono invocarlo perché la divozione a Gesù Maestro eucaristico sia sempre più sentita, sempre più viva".
E poi dopo, quando avremo verificato se tutte queste particolarità sono confermate e firmate da persone che sono state a contatto - per ora sono due, poi ci sono stati quei che hanno fatto più relazioni, sono i membri dell'aereo italiano che è venuto, l'equipaggio, sì, specialmente che era stato là, aveva preso informazioni -, se qualche cosa vi sarà di interessante avremo occasione di leggerlo e ve lo comunicherò volentieri.
Intanto pregare perché le vocazioni abbondino e siano sante.
Aveva otto anni questo fanciullo. Io ero andato a Narzole, suo paese nativo, per la Messa del maestro Giaccardo, prima Messa, e il parroco mi fece vedere i chierichetti; e poi c'era là uno, piccolo, al fondo, e mi ha detto: "Guarda, quel là è fatto per San Paolo, sai". E aveva otto anni. E allora gli ho parlato e poi è finito a San Paolo e quindi è entrato nel 1921, siamo al 1961, passato. E così a 51 anni di età egli ha lasciato la terra.
E una suora mi ha scritto, l'ultima lettera che ho letto stamat... oggi, di augurio: "Andava a prendere Gesù, ma Gesù ha preso lui e se l'è portato in paradiso".
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 48/b (= cassetta 102/a). - Per la datazione, cf PM: «Sono venuto a portarvi gli auguri, sia per il santo Natale, come per l'anno 1962». «Il 12 dicembre in Alba si è iniziato il processo canonico diocesano per la beatificazione di Maggiorino Vigolungo». «Stamattina facendo la predica, ho fatto la domanda ai nostri: Che differenza vi passa fra san Tarcisio e questo? (don Michelino Gagna)». - dAS, 22/12/1961: «Partecipa [il PM] ai funerali di don Michelino, alla fine tiene il discorso funebre per l'Estinto. Andato, poi, per una predica alle PD, Casa Generalizia, via Portuense».

2 Maggiorino Vigolungo, aspirante della Pia Società San Paolo (1904-1918), Servo di Dio. - Il sac. G. Alberione ne scrisse la Biografia, edita nel 1919. Seguirono altre edizioni e diverse traduzioni.

1 Cf nota 1 del n. 295

2 BENEDETTO XIV (Prospero Lambertini), fu Sommo Pontefice dal 17 agosto 1740 al 3 maggio 1758. - Scrisse De Servorum Dei beatificatione et de Sanctorum canonizzatione. E' in questa Opera che tratta le questioni accennate qui da don Alberione.

3 Questo era il proposito di Maggiorino Vigolungo.

1 GAGNA FERDINANDO MICHELINO, sacerdote della PSSP (1910-1961): laureato in Diritto Canonico. Partì per il Congo nel 1958. Fu vittima del suo zelo, colpito a morte da mitraglia mentre cercava di porre in salvo da profanazioni la Santissima Eucaristia.

1 Tarsicio - meglio che Tarcisio - santo, martire romano del terzo secolo dopo Cristo.