Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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15. PROFESSIONE RELIGIOSA: CONSACRAZIONE TOTALE A DIO

Predica alle neo-Professe perpetue Pie Discepole del Divin Maestro durante la Santa Messa.
Roma, Via Portuense 739, 25 marzo 19611

Questo è veramente un giorno che ha fatto per voi il Signore2. Per voi che avete scelto Dio, solo Dio, per la vostra vita temporale e per l'eternità. Il Signore corrisponde con la sua grazia con generosità, secondo la generosità del vostro cuore nell'offrirvi al Signore. Se si è veramente lasciato tutto, cioè, lasciato l'orgoglio, lasciata tutta la vita che vi offriva il mondo, lasciato il carattere, la volontà vostra, il vostro egoismo, i vostri attaccamenti, se tutto si è lasciato come si è detto e protestato, il Signore sarà tutto per voi, come egli vuole, come si offre: «Io sono la Via, la Verità e la Vita»3.
La «Via», Gesù Cristo, la via tracciata da lui, cioè come egli è vissuto, così vivere. E quindi ogni giorno contemplare,oltre che meditare, contemplare il Signore Gesù nei vari passi della vita sua, dal presepio all'ascensione al cielo.
E sono la «Verità». La vostra mente piena di pensieri buoni, la vostra fede sempre più profonda e ragionare e pensare e parlare secondo la fede.
E, egli, la «Vita». La vita, cioè la grazia, quella vita soprannaturale che ha meritato con la sua passione e morte. Sì, poiché sopra la vita umana vi è una vita che ci viene da Dio, una vita soprannaturale. Questa vita comincia sulla terra e sulla terra si può crescere questa vita, come siete cresciute da bambine fino alla maggiore età. E la maggiore età spirituale è solamente quando si lascia la terra e si chiude per sempre la vita presente. Allora si è arrivati alla maggiore età in Cristo4. E allora, questa vita, sarà piena, sì, piena e duratura, eterna, vita nostra. La raccomandazione è stata: l'Eucaristia, il Crocifisso, il Vangelo. Ecco, di lì: la via, la verità e la vita.
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Avete tutte le ragioni di allietarvi in questo giorno. Questo giorno conclude una serie di grazie che avete ricevuto dal momento in cui l'anima vostra è uscita dalle mani creatrici del Padre celeste e dal momento in cui sul capo è caduta l'acqua battesimale: «Io ti battezzo nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo», fino a questo momento, una serie di grazie; anzi, siccome sono state necessarie tante vittorie, tanta perseveranza, ecco, si può dire che è una continuità di prodigi della bontà, della misericordia di Dio che è stata sopra di voi, la mano di Dio che vi ha condotte.
E adesso, l'inizio di una vita, la quale è tutta di consacrazione a Dio come avete detto: «Tutta mi dono, offro e consacro»1. Tutta una vita, la quale ha dei beni immensi. E, prima di tutto, che ogni vostra azione non ha più solo il merito delle azioni buone dei cristiani, ha il merito della religiosa, del religioso, e cioè, sempre doppio merito: e quando venite in chiesa, e quando andate all'apostolato, e quando studiate, e quando fate le cose che vi sono assegnate dall'obbedienza; e tutte le volte che vincete una tentazione, ad esempio contro la bella virtù; e tutte le volte che esercitate la povertà, sempre il doppio merito: merito della virtù, merito della religione, perché religiose. E allora con entusiasmo come avete adesso fatta la vostra Professione, con entusiasmo sempre la vita religiosa viverla. E verranno gli scoraggiamenti e verranno le tentazioni. Nessuna andrà esente dallo scoraggiamento e, un giorno, da una certa stanchezza, nessuna, perché le tentazioni, [sono] per tutte. E nessuna andrà esente dalla tentazione contro la vocazione. Prepararsi.
E continuare in quei propositi che avete adesso fatti pubblicamente, al cospetto di Dio, del paradiso, dei Santi, degli angioli e al cospetto delle Sorelle e dei vostri parenti, quelli che han potuto essere qui.
Ma per la perseveranza, che è promessa per chi vive bene la sua vita religiosa, sono indicati i mezzi, la perseveranza, la quale assicura il premio.
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I mezzi sono:
[Primo,] la preghiera, perché sempre è da ripetersi che il diavolo tenta tutti, il diavolo non ha rispettato neppure Gesù Cristo. E come l'ha tentato, eh? E con che tentazioni anche, che genere di tentazioni, rispetto a Gesù Cristo1. Quindi si può già essere veramente preparati. Colui che si consacra a Dio prepari la sua mente, il suo cuore alle difficoltà.
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Secondo: se volete esser perseveranti, come il vostro proposito adesso è fermissimo: non aprite gli spiragli, non far nessun buco.
[1.] Non aprir degli spiragli: "solamente veder questo, solamente quello, fin qui non è peccato". Chi va a tutto quel che è lecito, se lo concede tutto quel che è lecito, cadrà nell'illecito. E' come giuocare di rischi [per] chi conduce l'automobile e, un bel momento, il rischio non sarà superato. Un brutto momento, allora. Nessun buco, e cioè, nessuna violazione della povertà; nessuna violazione o anche soltanto sui margini, riguardo la delicatezza, e nessuna obbedienza trascurata, anche piccola. "Ma questo è niente - suggerisce il diavolo - anzi starai meglio". E la storia di Eva si ripete per tutti i secoli e per tutte le persone. Eva ha avuto la stoltezza di stare [ad] ascoltare il diavolo. Non ascoltarlo, se no, già si è spinto un pochettino la porta, già gli si è aperta la porta, non per entrare, ma per sentirlo e, se la porta non è chiusa... Ogni spiraglio evitare. Mai aprirgli la porta.
2. Nessun buco, e cioè, quando egli finisce col suggerire: "Ma questo è solamente una venialità; è solamente un'imperfezione, è solamente una piccola violazione delle Costituzioni, le quali non obbligano in coscienza". Chi l'ha mai detto che non obbligano in coscienza? Circa 85 articoli delle Costituzioni son di diritto canonico o di legge divina e gli altri sono per mantenere la vita religiosa, gli altri articoli. Niente, quindi, che si possa dire: "Questo non importa". Fosse anche soltanto un'imperfezione, come può accadere qualche volta, si manca a un obbligo.
La religiosa non può dire: "E' imperfezione", perché la Professione include l'impegno a perfezionarsi. E allora? Si manca a un dovere di stato quando si sta al meno perfetto. Sempre al più perfetto.
Quindi, nessuno spiraglio, nessun buco. Allora camminerete sicure, con l'aiuto di Dio, fino al termine.
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Ora, pregate per tutti i vostri parenti, i quali vi hanno, nella loro maniera, secondo la loro missione, preparato questo giorno. Poi pregate per tutta la Congregazione, in modo particolare per la Madre Maestra - la quale quest'oggi vi accetta spiritualmente, diciamo, se non materialmente, ma è rappresentata - onde compia il suo ufficio con minor pene e trovi corrispondenza in tutte le Pie Discepole a quello che il Signore, per mezzo suo, si degna comunicare a voi.
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Oggi, Annunziazione, quando Maria fu consacrata. Ella si era già consacrata, ma diventando il tabernacolo di Gesù, fu consacrata più direttamente, divenne la pisside o l'ostensorio di Gesù. E cominciò la sua missione, la sua vocazione a Madre di Dio e allora con tutto quello che era legato in questa sua missione, cioè quello che avrebbe sofferto, le grazie che avrebbe ricevuto per compiere la sua missione e il sacrificio continuato della sua vita, ma particolarmente nel gran giorno: Venerdì Santo. E poi accompagnò Gesù alla salita al cielo, l'ascensione, e poi andò in cielo, Ella, alla destra del Figlio.
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Allora, avanti in fiducia, sempre, sempre in fiducia. E non temete: quel Gesù che vi ha chiamate, vi accompagnerà con la grazia proporzionata. Se manda uno a fare una commissione, questo Padre celeste, cioè a compiere una missione, dà le grazie, non manda senza i soldi, fornisce i soldi necessari.
E, ricordo, un ricordino piccolo: direte sempre bene l'Angelus. Che, tre volte al giorno, l'Angelus vi ricordi la consacrazione, la Professione. Ma dirlo bene, eh?
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 41/b (= cassetta 91/b.2). - Per la datazione, cf PM: «Questo è veramente un giorno che ha fatto per voi il Signore (...). Oggi, Annunziazione, quando Maria fu consecrata». «Pregate per la Madre Maestra la quale quest'ogggi vi accetta spiritualmente» (cf c15 e c30 in PM; cf anche nostra nota in c15). - dAS, 25/3/1961 (sabato): «Dopo la meditazione ai sacerdoti va [il PM] dalle PD per la funzione della professione perpetua». - dAC, 25/3/1961: «Alle ore 7 hanno luogo le professioni religiose, presente il PM. Anche ieri, 24 marzo, il PM era presente alla cerimonia dell'entrata in noviziato. Sia ieri che oggi teneva la predica di circostanza».

2 Cf Liber Usualis Missae et Officii, Dominica Resurrectionis, ad Missam, Graduale.

3 Gv 14,6.

4 Cf Ef 4,13.

1 Formula della Professione religiosa delle PD, Cost. (1960), art. 99.

1 Cf Mt 4,1ss.