Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

S. Francesco di Sales consiglia il mazzetto spirituale3 che consiste nello scegliere alcuni tra i pensieri più belli della meditazione e ritornarci sopra durante il giorno.

XVI
IL PARADISO

La nostra vita è un po' come i misteri del rosario. Chi dice il rosario generalmente ottiene questo frutto: lasciare nell'anima il vero concetto della vita. E come può [la vita] assomigliare al rosario? Prima ci sono i misteri gaudiosi, poi i dolorosi, quindi i gloriosi. I misteri gaudiosi si chiamano così non perché portino grande gioia a Gesù e a Maria, ma perché sono l'alba della nostra redenzione. Si passa poi ai misteri dolorosi: «Beato l'uomo che soffre tentazioni, perché quando sarà stato provato, riceverà la corona di gloria»1. Vengono ultimi i misteri gloriosi che ci annunziano i beni eterni.
Il paradiso. Che cos'è? È la nostra stabile dimora, poiché Iddio ci ha creati per sé per andare a goderlo eternamente! Sulla terra tutto è temporaneo, ma l'unico mezzo per arrivare all'unico fine: Iddio, è fare il bene. Pensiamoci bene: qui non abbiamo una dimora perpetua, ma camminiamo verso una dimora eterna. Il paradiso è il premio delle anime fedeli: è premio, mercede, è la corona della vita, è la proprietà delle religiose. La religiosa rinunzia a questo e a quello, è dunque sciocca e stolta? Il mondo ragiona così, ma in paradiso la religiosa starà benissimo. Quando si fa la professione si acquista il diritto a quel posto speciale in paradiso, come eredi di Dio, coeredi di Cristo, di Gesù Cristo che si propose l'eterno gaudio e sostenne la croce2.
Il paradiso è il bene che voi volete partecipare anche
172

3 Cf S. Francesco di Sales, Filotea o Introduzione alla vita devota II, 7. Testo completo: «Comporre un mazzetto di devozione... il nostro spirito, dopo che si è immerso in un mistero con la meditazione, deve scegliere uno o due, o anche tre punti, che lo hanno colpito favorevolmente, e che sono più adatti al proprio progresso spirituale, per conservarli per il resto della giornata ed ogni tanto aspirarne il profumo».

1 Cf Gc 1, 12.

2 Cf Eb 12, 2.