Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XIX
LA PREPARAZIONE AL CIELO

Vi sono figlie che prendono appunti sopra una virtù, sopra una verità, sopra una preghiera, e tutte le volte che leggono qualche cosa, sulla fede per esempio, annotano. In sostanza [anche] Alfonso Rodriguez1 ha scritto, a forza di appunti, Il trattato della perfezione, in sei volumi. Il volume sull'umiltà, io non so di averne visto uno uguale, ed era di un frate laico gesuita che aveva fatto la prima elementare. Non so quante centinaia di edizioni si siano stampate della sua opera!
Così fate anche voi, ne avete le grazie: annotate ciò che riguarda le verità, ciò che riguarda la morale e ciò che riguarda la preghiera. Vediamo un po' se le Figlie di San Paolo sanno fare [come] S. Teresa2 che era scrittrice. Ma voi dite: Facciamo degli errori. Ma tutti fanno degli errori, e andando avanti ne farete sempre di meno. Quindi [abbiate] la persuasione che avete più grazie di quel che credete. Ma m'insuperbisco! Diciamo alla Prima Maestra che comperi qualche paia di forbici per tagliare le creste. Se c'è l'orgoglio, guasta tutto. Profittiamo però delle grazie di Dio sotto ogni aspetto. La nostra vita è ordinata al cielo: siamo incamminati verso il paradiso. Rimanga questo pensiero: la vita è una preparazione al cielo, veniamo sulla terra per meritarci il cielo. E come ce lo meritiamo? Preparazione al cielo! Vi sono persone che non si preparano affatto, ecco tutta la loro preoccupazione: star bene, maggiori comodità, posti distinti, esenti da malattie. Ma che cosa volete che facciamo? Tanto moriremo tutti. Curiamo i
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mali con diligenza, ma senza preoccupazione. Dobbiamo arrivare al giudizio di Dio e poi al paradiso, questo è il fine per cui Dio ci ha creato. Tutto deve finire nel cimitero? L'anima al paradiso! La terra è preparazione al cielo dove si starà sempre: preparazione della mente, preparazione della volontà, preparazione del cuore, preparazione del corpo.
Preparazione della mente, perché il paradiso è visione di Dio. Bisogna che la nostra mente sia così santa da esser degna di guardar Dio. Quando S. Cecilia3 disse al marito: Non mi toccare perché io sono sotto la custodia di un angelo, l'altro le rispose: Vorrei vederlo anch'io il tuo angelo. E per vederlo si convertì. Ritornando dal Battesimo vide l'angelo di Cecilia. Se avremo la mente purissima noi vedremo Iddio. Bisogna purificare la mente: togliere i pensieri vani, inutili, cattivi, contro la carità, contro la fede, contro la purezza, contro tutto ciò che non piace a Dio. E che cosa v'importa avere pensieri che non riguardano il vostro stato? Voi avete abbracciato lo stato della verginità, avete da prepararvi al cielo. La religiosa pensi alle cose di Dio. Vi sono persone troppo libere nel parlare: come saranno i loro pensieri se così sono le loro parole, cioè i frutti? Non evitare solo i pensieri contro la purezza, ma evitare tutti i pensieri che non vi appartengono. Noi non dobbiamo preoccuparci di che cosa è successo qua e là: «Attende tibi!»4. Vi sono religiose che non badano a vivere raccolte.
Bisogna che positivamente facciamo atti di fede, che la nostra mente l'abituiamo a pensare a quello che serve meglio al nostro bene spirituale e a quello del prossimo, a ciò che riguarda Dio e il servizio di Dio.
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Che meraviglia quando Dio si svelerà! Che meraviglia vedere i misteri più alti della religione, conoscere il Signore con la vera visione! Esaminarli sempre un po' i nostri pensieri. Ornare sempre di più la nostra mente delle verità religiose. Credere a quello che insegna la Chiesa attraverso i sacerdoti, i confessori, a chi vi guida, attraverso i libri che la Chiesa approva. Credere al Vangelo, al catechismo! Maio ho la testa dura! È l'impegno che conta, quindi studio, che è impegno di conoscere sempre più Iddio e le cose sante. Perciò l'istruzione, però diciamo al Signore: Fate che io creda sempre di più! Dunque: «Amerai il Signore Dio tuo con tutta la mente»5.
Preparazione della volontà. La volontà è fatta per il bene, per il sommo Bene, per Iddio, per osservare i comandamenti, per osservare i consigli evangelici, gli incarichi e i comandi dei superiori, [compiere] le opere buone dell'apostolato. Quando si pratica la carità, quando si usa la pazienza è tutto ufficio della volontà. Ora, questa volontà possederà il sommo Bene: Iddio. Il paradiso non è solo visione di Dio, ma anche possesso di Dio. Quella figliola che cerca di diventare virtuosa e di vita delicatissima, cerca di santificare la sua volontà. Mai volere il male, sempre volere il bene, e allora si vuole soltanto il paradiso e si avrà. Quindi combattere il peccato e volere solo il bene. Adesso che avete fatto gli Esercizi, cercate di volere il bene, cioè la vita religiosa perfetta, il vostro apostolato, tutto quello che compone il vostro dovere. Però ricordiamo che se non preghiamo, lo scoraggiamento ci sorprende e la passione si farà più forte. Ci vuole la preghiera! Prepararsi a vedere Dio con
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1 S. Alfonso Rodriguez (1531-1617), Segovia (Spagna). Fratello laico della Compagnia di Gesù, fu favorito di doni mistici e i suoi consigli spirituali furono raccolti e stampati. Don Alberione pare che attribuisca al santo l'opera Esercizio di perfezione e di virtù cristiane, 6 voll., PSSP, Alba 1933, di cui invece è autore l'omonimo e contemporaneo Padre Alfonso Rodriguez (1537-1616), Valladolid (Spagna), sacerdote della Compagnia di Gesù. Questa opera era consigliata come testo di meditazione dal Fondatore (cf EC luglio 1935, agosto 1936, ecc.).

2 S. Teresa d'Avila, autrice di capolavori della teologia mistica, come: Il libro della mia vita, Castello interiore, Cammino di perfezione, Fondazioni, ecc., tradotti in italiano, per le Edizioni Paoline, da sr Nazarena Morando FSP.

3 Cecilia di Roma, sposa di Valeriano, martire nel III secolo.

4 Cf 1Tm 4, 16: «Vigila su te stesso».

5 Cf Mt 22, 37.