7. DEVOZIONI PAOLINE E APOSTOLATO*
[I. Mentalità, pietà, vita paolina per la missione]
1. Ringraziare il Signore per tutte le grazie e i benefici che ha concesso alla nostra Congregazione e specialmente per averci fatto giungere i frutti della redenzione; ringraziare per i benefici che egli ha concesso al Cile.
2. Riparare i peccati, perché gli uomini sono portati al male, hanno imparato l'esempio di Adamo. Ecco, il Padre eterno invia il suo Figlio unico, Gesù Cristo, venuto a togliere il peccato, i falsi culti, le superstizioni, e a insegnarci la via della santificazione e della salvezza.
3. Chiedere la grazia di poter dare alle nazioni Gesù Cristo, la via della salvezza, la santità di cui lui stesso ha dato l'esempio. Offrire i sacramenti istituiti da Gesù Cristo.
4. Portare la conoscenza di Gesù Cristo: questo è il fine della Pia Società San Paolo e delle Figlie di San Paolo. Anche qui il Signore ha i suoi eletti, anime che egli indica e sceglie come fiori per unirle a sé: sono le vocazioni religiose. Sono anime scelte tra cinque, sei milioni di abitanti, [che egli] segrega per far sentire loro la sua voce e renderle più profumate e [capaci di] compiere la missione della Famiglia Paolina; per [far] conoscere sempre meglio Gesù Cristo e la sua dottrina con i catechismi, con la propaganda e la diffusione di libri e fogli che costituiscono la predicazione, e con il Vangelo. In primo luogo attenersi alla Chiesa, alla Tradizione. Prima dare la sacra Bibbia, il Vangelo per combattere gli avversari protestanti i quali si servono di essi per divulgare i loro errori. Allo stesso modo noi dobbiamo munirci di questi mezzi per dare la verità e mostrare che il cattolicesimo si serve della Bibbia per chiarire la verità, per
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santificare e salvare le anime. Queste sono le intenzioni che dobbiamo avere nel venire in una nazione: portare il bene con i mezzi che abbiamo in mano [fino a] ottenere il 100%. Quindi, ringraziare, soddisfare per i peccati, raccogliere vocazioni ed esercitare il nostro apostolato con i mezzi che abbiamo in mano.
Voi avete corrisposto alla vocazione; è sempre utile ricordare la parabola del seminatore del Vangelo1. Il seme caduto in cattivo terreno è figura di tante anime che non corrispondono alle grazie, non corrispondono alle chiamate di Dio. Questo lo constatiamo tutti i giorni. Sono più i chiamati di quelli che corrispondono. Molti sono i chiamati, ma molti sono quelli che non seguono l'invito divino. Fortunate voi, che avete corrisposto all'invito di Dio! Avete sentito l'invito a farvi sante, a farvi apostole. Quando abbiamo fatto le funzioni nella cripta Regina Apostolorum, ecco che colei che rappresentava tutte, disse: Il Signore ci ha chiamate. Quindi avete chiesto la vestizione, la professione religiosa, avete corrisposto e Gesù si compiace di voi ed aumenterà le grazie. Se avete fatto il primo passo, il Signore vi darà la grazia di raggiungere la santità. Quando chiediamo al Signore una grazia, il Signore ce ne dà un'altra più grande. Questo paese ha bisogno di protettori; dovete farvi sante voi.
L'istruzione religiosa [sia] sempre più profonda; per voi consiste nel vivere la vita paolina, [nell'avere] mentalità paolina, pietà paolina. La voce di Dio è caduta in buon terreno, però anche i chiamati possono corrispondere più o meno. Vi possono essere delle figlie che fruttano il cento per cento, altre meno umili raggiungono il sessanta per cento, altre meno ancora il trenta per cento; dipende dall'impegno, dal vivere la vita paolina più o meno intensa, più o meno sentita, intelligente, pratica. Sono persuaso che volete raggiungere il sessanta, il
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cento per cento, volete rispondere a tutte le grazie del Signore, non volete che il seme cada invano.
Come si può raggiungere la santità? Come fruttare il sessanta, il cento per cento?
1) Istruzione religiosa: catechismo, cultura religiosa, conferenze, prediche, lettura sul Vangelo, sulla Bibbia, e cioè leggere la parola di Dio, la lettera in cui Dio ci indica la via. Occorre che nell'anima nostra vi sia l'impegno di imparare tutto quello che ci viene detto, anche le cose più materiali: come comportarci in casa e fuori casa; la semplicità, l'educazione, il comportamento nella famiglia religiosa e in pubblico con i fedeli; il comportamento nell'apostolato e nelle librerie. Imparare che cosa portiamo alle anime, conoscere il libro, conoscere le anime, i loro bisogni per dar loro le medicine necessarie. Tendere sempre più a imparare, a studiare, a conoscere sempre un po' di più, ma sempre umili. Quale differenza tra due anime, tra chi è umile e invoca il Signore, e chi crede di sapere abbastanza! Studio delle cose spirituali: come farsi santi? Qual è la via? Come conoscerla? Quando ameremo Iddio con tutta la nostra mente? Non cose inutili, ma cose della nostra vocazione, cose di Dio. Non dobbiamo adoperare la mente per cose di fango, ma per Iddio.
2) Vivere la vita religiosa nel modo che ci è insegnato, nella carità, nella benevolenza, nel pensare soprannaturalmente. Amare i superiori, le sorelle, cercare vocazioni, osservare e far osservare le Costituzioni.
3) Pietà paolina: comprendere il carattere della nostra vocazione e del nostro apostolato. Per la pietà vi è abbastanza nel libro delle preghiere, pratiche svelte, semplici. Nella pietà paolina è molto importante il modo di fare la Comunione, la Visita, la Confessione; studiare il modo di
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conservare l'unione con Dio. Coraggio, fede! «Il Paradiso richiede violenza»2, disse Gesù. Quindi concludiamo che per produrre il sessanta o il cento per cento dobbiamo vivere la vita paolina come ci è insegnato. Costanza, camminare sempre appoggiate a Gesù sotto il manto di Maria santissima, Regina degli Apostoli dietro i passi di S. Paolo. Preghiamo per produrre il sessanta o il cento per cento.
[II. Le principali devozioni paoline]
Benedire sempre il Signore per la grazia della vocazione. All'invito di Dio avete risposto come Maria che, all'invito dell'Angelo per essere la Madre di Dio, disse con fede viva: «Fiat mihi secundum verbum tuum»3. Avete risposto con fede viva? Si compiranno le promesse che sono state fatte quando vi hanno accettate e cioè: «Riceverete il centuplo e la vita eterna»4. Nella vita religiosa vi farete cento volte i meriti che vi sareste fatti nel mondo, avrete la vita eterna più sicura. La religiosa pecca meno facilmente; se cade si rialza più umile5; l'opera paolina aiuta, salva le anime: si muore tranquille, serene e si avrà un Paradiso più bello perché si è fatto del bene. «Magnificat anima mea Dominum»6, perché è stato buono con me, mi ha dato cose sì grandi. Per questo abbiamo deciso di rendere il cento per cento, tuttavia per questo occorre: vita, mentalità, pietà paolina.
Pietà paolina semplice: devozione a Gesù Maestro, alla Regina degli Apostoli, a S. Paolo. Dobbiamo tener presente la divozione a Gesù Maestro come si è mostrato; questo Maestro divino ci ha manifestato il Padre, ci ha parlato dello Spirito Santo, di sé, ci ha rivelato il dogma
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della santissima Trinità e la sua Incarnazione: la sua dottrina si manifesta nel santo Vangelo interpretato dalla Chiesa. Conoscere il Vangelo e la dottrina della Chiesa. Il Maestro divino si è manifestato con l'esempio di perfetta obbedienza, perfetta castità, perfetta povertà, amor di Dio. Questo Maestro è restato con noi nell'Eucaristia per ripetere il sacrificio della croce e, mentre sta in cielo, è nascosto, chiuso, presente nei Tabernacoli dove ci è cibo. Divozione a Gesù Maestro Via, Verità e Vita. Per questo leggere il Vangelo, meditarlo. Non avrete bisogno di tanti libri spirituali, libri di pietà, quando saprete leggere bene il santo Vangelo, la Bibbia, S. Paolo. Questa divozione si manifesta con una grande divozione all'Eucaristia e anche con la diffusione del santo Vangelo. Dopo il catechismo, il Vangelo è il primo libro che dobbiamo cercare di dare, di far entrare nelle famiglie. Se vi sono diocesi in cui non arrivate, vedete se potete intendervi con la Pia Società San Paolo perché non manchi il Vangelo. Qui vi sono tante difficoltà che dipendono dal luogo, [ciò nonostante] potrete organizzare la diffusione in maniera sapiente. In ogni diocesi, nei primi tempi vi era un incaricato, la Curia prendeva molte copie di Vangelo e a poco a poco si diffondeva tra le famiglie. [Quindi] propaganda collettiva, fatta sapientemente, dove è possibile, come S. Paolo che faceva ricopiare le sue lettere e si serviva delle persone per far giungere le medesime ai vari centri cristiani. Perciò far bene le nostre pratiche di pietà: Visita divisa in tre parti, la meditazione, l'esame di coscienza che deve estendersi ai pensieri, parole, sentimenti ed azioni, così la santa Messa divisa nelle tre parti. Divozione perciò sentita, vera a Gesù Maestro Via, Verità e Vita.
Divozione alla Regina degli Apostoli: crescere a poco a poco nella divozione alla Madonna. In Cile questa
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divozione è veramente grande, sentita, popolare. Voi avete già la divozione alla Regina degli Apostoli, però deve sempre migliorare: leggere, sentir parlare volentieri di Maria, seguire il Messalino nelle sue feste. Quando ero studente, avevo un compagno che toglieva alla ricreazione un quarto d'ora per leggere le Glorie di Maria7 ed è cresciuto tanto nella divozione verso questa buona Madre che ha predicato molto le glorie di Maria. Conoscere bene e sempre meglio Maria: è la nostra madre. Se una figlia non conoscesse la propria madre, che diremmo? Maria è madre e apostola. Imitarla, amarla. Le suore sono impegnate ad imitare Maria: ella fu la prima suora, sta a capo delle suore. Ogni suora deve seguire, imitare questa Madre. L'imitazione di Maria fa molto bene: imitarla nello zelo vuol dire far conoscere Gesù Cristo nella sua dottrina e morale. Nessuno diede a conoscere Gesù Cristo al mondo, e così perfettamente, come Maria. Pregare Maria: siete anime di Comunioni, di mortificazioni, di santità o anime da processioni? Qui vi sono tante anime già avviate nel lavoro spirituale. Oh, l'anima così bella e pura di Maria! Cercare di avere un cuore, un'anima come Maria, seguendo la liturgia e le pratiche dell'Istituto; leggere il libro Regina Apostolorum8, pregare Maria con la Chiesa.
Divozione a S. Paolo. La spada di S. Paolo è il simbolo del suo martirio, e serve soltanto per cacciare i diavoli, non per cacciare voi. Anche l'angelo della risurrezione era terribile nell'aspetto, però soltanto per i soldati, non per le pie donne. S. Paolo è la via che porterà certamente al premio, non abbiate paura! In Cile vi è tanta divozione: occorre assicurare che sia la vera devozione. Diceva a me il Nunzio Apostolico9 che [qui] gli uomini perdono il senso vero del bene e del male, allora vanno a sentire il taumaturgo
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protestante, come i maghi d'Egitto, e poi vanno alle processioni. Questa non è la vera fede, la vera virtù. Parlando di S. Paolo, [dire che] egli è modello dell'apostolo: ha lavorato più di tutti, più alto in virtù, in santità, fu rapito al terzo cielo. Leggere S. Paolo, specialmente le sue lettere, la sua vita. Le sue lettere vi rendono illuminate, forti. S. Paolo deve provvedere, perché non sbagliate strada, deve provvedere per il vostro spirito paolino. S. Paolo è il modello dell'apostolo. In queste nazioni chiedere sempre che i mezzi moderni siano adoperati [per il bene]. Se avete fede, il Signore provvederà i mezzi. Come arriveremo a tutto? Il Signore provvederà: aver fede! Lui può mandare vocazioni, può dar fuoco ai cuori: «Son venuto ad accendere il fuoco»10, disse Gesù.
Entrando in una nazione dobbiamo adattarci. E perché ci adattiamo e ci facciamo tutto a tutti? Per guadagnare le anime a Cristo, per condurle a Cristo. Chi si adatta, ma non attira le anime, non è apostolo. Gesù si è adattato, però ci ha portati a Dio, ci ha dato la salvezza, la santità, la vita eterna. Non dobbiamo essere mondani.
Con la devozione a S. Paolo organizzare bene l'apostolato. S. Paolo organizzava il suo apostolato, adoperava la sua penna. Quante Chiese fondate da lui! La Chiesa, più che in S. Pietro, ebbe in S. Paolo il grande organizzatore. Quindi devozione vera al divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, a S. Paolo, però più di tutto portarla nel cuore, nella vita. Finché lo zelo paolino vivrà in voi, la vostra mente si illuminerà sempre di più e la vostra vita si formerà conforme alla Chiesa e alle Costituzioni.
Il mondo è matto e dimentica sempre la seconda domanda del catechismo, e cioè: Perché siamo stati creati?. Più urgente è [far conoscere] il catechismo e il santo Vangelo. Se le Figlie di San Paolo portassero [anche] solamente il Vangelo e il catechismo,
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se facessero solo questo, avrebbero fatto la missione più utile, più bella, più meritoria, questa unita alla pietà, alla preghiera assidua. Gesù vi benedica tanto.
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* Il Primo Maestro giunge in Cile, come si rileva dal passaporto, il 16 aprile1952 e qui tiene il ritiro che consta di due prediche. Non è indicata una data precisa, ma dal passaporto risulta che il Fondatore riparte il giorno 24 dello stesso mese per l'Argentina. È stato stampato in: Esercizi e meditazioni del Primo Maestro e conferenze della Prima Maestra, o. c., pp. 270-277.
1 Cf Mt 13, 3.
2 Cf Mt 11, 12.
3 Cf Lc 1, 38: «Avvenga di me quello che hai detto».
4 Cf Mt 19, 29.
5 Questa espressione richiama quanto S. Bernardo dice nell'omelia Simile est, De bono religionis (La ricchezza della vita religiosa): «In essa l'uomo vive più puro, cade più di rado, si alza con maggior prontezza, avanza più sicuro, riceve più grazie, riposa più tranquillo, muore più fiducioso, viene purificato più rapidamente e ottiene una maggior ricompensa».
6 Cf Lc 1, 46: «L'anima mia magnifica il Signore».
7 Cf S. Alfonso M. de' Liguori, Le glorie di Maria, 2 voll., PSSP, Alba 1925.
8 Cf Alberione G., Maria, Regina degli Apostoli, PSSP, Alba 1948.
9 Mons. Zanin Mario (1890-1959), arcivescovo titolare di Traianopoli di Rodope, Nunzio Apostolico in Cile dal marzo 1947, e in Argentina dal 1953.
10 Cf Lc 12, 49.