del gaudio eterno degli eletti. Quel fuoco è acceso dall'ira di Dio e creato solo per tormentare. Più terribile dell'inferno è la sua eternità. Ma perché vi sono anime che si perdono? Bisogna che temiamo. Giuda peccò, non si pentì, si dannò. Quando si lascia dominare una passione, quando non si combatte il vizio: l'ira, l'avarizia, l'invidia, ecc., [queste] ci possono portare all'inferno. La passione dapprima ha la forza di un filo, e sono solo peccati veniali, ma se si lascia dominare diventa una forza irresistibile. Bisogna combattere la tentazione in principio. Se ci accorgiamo che il nostro cuore è dominato dall'orgoglio, dall'invidia, ecc.: dominiamo noi stesse, costi quel che costi, ma bisogna che un giorno ci arrestiamo. Dei peccati di commissione ci confessiamo perché li conosciamo, dei peccati di omissione generalmente no.
Bisogna che facciamo trafficare tutti i talenti: chi potrà fare dieci, chi nove, chi uno, ma quando possiamo ancor fare uno, farlo, e se abbiamo la grazia di due, dobbiamo corrispondere per due: santa Chiara, quando era inferma, lavorava ancora. Vedere se in noi c'è qualche passione che ci domina, vedere se in noi ci sono peccati di omissione. Sarebbe terribile se non ci salvassimo noi! Non vorrei adesso suscitare scrupoli, diffidenze e disperazione. Il Signore è giusto e quindi non abusiamo della sua bontà. Il Signore è buono e quindi preghiamolo. Il Signore ci chiama e quindi corrispondiamo alla sua chiamata. E se anche uno avesse l'anima più nera del demonio può fermarsi ancora, può farsi santo. Ricorriamo al Signore e confessiamoci candidamente e cominciamo una vita di perfezione. In paradiso ci sono tanti che furono peccatori, dunque c'è posto anche per noi. Se oggi la voce di Dio s'è fatta
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