1. Abituiamoci a dire spesso: «Emitte Spiritum tuum, et creabuntur; et renovabis faciem terrae». Capiremo sempre meglio la voce della Chiesa che vive dello Spirito Santo. Continuiamo le nostre piccole meditazioni sulla messa. Dopo il sanctus, abbiamo un grande silenzio. Perché? Perché si devono rappresentare tutte le voci e il silenzio fa sentire le grida di tutti. Per chi offriamo questo sacrificio? Per la salvezza di tutte le anime, a nome di tutti.
~
2. Il canone inizia con le parole: «Te igitur», prima nei messali coloravano la lettera «T». Il «T» si presta bene poiché ha la forma della croce, e difatti adesso all'inizio del canone, c'è una pagina con la croce. Il canone finisce prima del Pater Noster. La parte centrale del canone è la consacrazione. Esso si chiamava preghiera eucaristica perché tutta l'atmosfera della messa è quella del ringraziamento. La parola eucarestia, significa ringraziamento. Anche tutto il sacramento dell'eucarestia esprime il ringraziamento. Questa parte si diceva il gran segreto della messa; dopo si è detto canone, cioè regola.
~
3. Cercare di far dominare in esso lo spirito fissato dalla Chiesa. Gli accenti che troviamo in questa preghiera sono toccanti, la pietà è più composta, più soda. Poi la comunione. Avviciniamoci con quella devozione che merita, rinnoviamo il proposito di amore. Domandiamo alla Madonna la grazia che tutte le nostre comunità siano concentrate nella san messa.
~
4. La santa messa di oggi, vigilia di Pentecoste, fa parte del ciclo santorale. ha un po' di solennità del sabato santo. Il colore rosso indica la fiamma dell'amore. Che lo Spirito Santo ci dia l'abbondanza dei suoi doni.