Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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62. IL DONO A DIO62
1. La professione è il nostro dono al Signore. Iddio tutto ci ha dato, l'anima religiosa dona tutta se stessa a Dio, ed egli, in premio della sua generosità, le dona ancora se stesso; così è professione e comunione: l'anima si dona a Dio e Dio si dona all'anima.
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2. Sulla terra si compie questa unione, nel cielo si perpetua. Donando se stesso a Dio, l'anima dona di meno di ciò che Dio dona. Noi riceviamo sempre più di quello che doniamo. Gran cosa essere totalmente di Dio, vuol dire possedere Dio nella vita e nell'eternità. Sigillo di questa professione deve essere Maria, Madre del buon Pastore, che è stata fedele fino al termine e Dio si è donato a lei.
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3. La scena avvenuta a Nazaret: l'angelo aspettava il consenso di Maria, e la professione è un atto simile a quello di Maria. Ella deve mettere il sigillo.
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4. Stiamo cominciando l'anno mariano. Quest'anno nelle parrocchie le suore pastorelle faranno tante cose per la Madonna, tutto l'anno. Cosa potete fare voi che siete qui raccolte per prepararvi all'apostolato? Quattro cose:
I. Conoscere sempre meglio Maria. Leggete libri che riguardano Maria. Ricordo un certo chierico che nel pomeriggio prima delle due era già a studio e leggeva due pagine delle glorie di Maria, e divenuto sacerdote sapeva parlare bene di questa Madre. Sevi istruite bene sulla Madonna saprete parlare bene di lei. In qualche luogo studiano il catechismo mariano. Conoscere Maria e farla conoscere.
II. Imitare Maria nella vita che condusse al tempio: buona, fervorosa, docile, amante del tempio, cantava bene le lodi di Dio, era di esempio e di modello alle compagne. Dio la preparava alla sua missione.
III. Pregare Maria. Non moltiplicare le preghiere, qualcuna in più sì, ma dite meglio quelle che già avete. Se seguite sempre il Messalino capirete sempre meglio anche Maria.
IV. Zelare il culto di Maria: incoraggiate tutti alla devozione a Maria e parlate spesso di lei nelle scuole, nelle meditazioni, nelle conversazioni.
Consacrare noi stessi a Maria. Così l'anno sarà di grande progresso nelle virtù. L'anno mariano ci apre il cuore a grandi speranze, i bisogni sono tanti. Pregare che l'anno mariano sia l'anno della purezza, sia l'anno del progresso, sotto lo sguardo di Maria.

Albano Laziale (Roma)
23 novembre 1953

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62 Albano Laziale (Roma), 23 novembre 1953