Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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30. STATE PREPARATE30
1. Abbiamo messo il nostro corso di esercizi sotto la protezione della Madonna del Rosario e degli Angeli custodi, e s'intende sempre tutto sotto la protezione di Gesù buon Pastore, della divina Pastora e dei santi apostoli Pietro e Paolo.
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2. Recitate tanti rosari in questi giorni, il rosario assicura il frutto degli esercizi e tanti angeli di Dio perché anche noi possiamo essere puri come loro, e come loro obbedienti a tutte le disposizioni del Padre celeste. Con il rosario si otterranno i lumi per l'anima nostra, il pentimento e l'osservanza dei propositi. Poi l'amore all'apostolato e il desiderio di estendervi. Pensiamo poi che un giorno quando saremo raccolti sul letto di morte, avremo una grande pace.
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3. La vita religiosa infatti è una vita in cui ci sono meno tentazioni e si fanno maggiori meriti Oh, il gran dono della vocazione! Con l'approvazione siete diventate religiose nel vero senso della parola.
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4. Pensiamo alla morte; ha le sue incertezze quando verrà, come verrà, dove verrà? La morte non sappiamo quando verrà: può venire in viaggio o a letto, a tavola o mentre si fa l'apostolato. Quando la morte verrà può essere molto presto, può essere molto tardi: non potrebbe essere per qualcuna l'ultimo anno della vita quest'anno? Ne muoiono a tutte le età.
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5. La morte può essere preceduta da lunga malattia, ma può anche arrivare improvvisa, può essere preceduta da dolori forti, da malattia. Vi sono persone a cui il Signore dà la grazia di soddisfare le loro colpe qui. Vi sono invece delle persone che stanno sempre bene e neanche la morte è preceduta da gravi mali. Bisogna essere preparati sempre.
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6. Gesù l'ha detto: «State preparati perché il Figlio dell'uomo verrà in quell'ora che meno pensate» (Mt 24,44). Questo vuol dire quattro cose:
I. Che non ci sia nessun peccato grave sull'anima; piuttosto la morte che un peccato grave.
II. Fare la penitenza del peccato veniale se si commette per fragilità. Un peccato veniale prima di sera sia cancellato con un bell'atto di dolore.
III. Fare penitenza delle colpe passate.
IV. Significa ancora aver raccolto tanti meriti e ci si sia fatti santi; ma se una tramanda di farsi santa perde il tempo. Il Signore non ci ha detto il tempo in cui dobbiamo farci santi, ci ha lasciato nell'incertezza perché siamo sempre preparati. Il santo è sempre preparato. Così dice san Paolo: «Cursum consumavi» (2Tm 4,7). La morte ha le sue incertezze: è certo che chi vive bene, muore bene; è certo di andare al paradiso. E' certissimo che una suora fervorosa avrà una morte serena, perché ha sempre servito il Signore; ha sempre cercato Gesù ed è contenta di vederlo. E' certo che chi vive bene muore bene.
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7. La pastorella farà la morte simile a quella di Gesù buon Pastore, della divina Pastora, di s Giuseppe. Come Gesù offrirà la sua morte per la salvezza delle anime, e sarà una morte serena.
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8. Distaccarsi dai parenti, da noi stessi specialmente. Non aspettare di fare il distacco tutto al momento della morte, che sarà fatto per forza, ma adesso nel fior degli anni, è meritorio. Pensate a s. Chiara, ricca, intelligente, che lascia tutto. Lasciare tutto mentre si è in tempo, non lasciamo che ci distacchi la morte.
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9. Ora che siete nella gioventù, date a Gesù la volontà, la mente, il cuore, tutto. Che bel sacrificio Lasciare tutto per il Tutto che è Gesù, il sommo Dio. Quello che lascia la suora è poco, ma lo lascia per comperare la primogenitura, perché lasciando il poco acquista il tutto per il tutto. Allora si andrà all'eternità pieni di meriti.

San Pietro - Massa Martana (PG)
30 settembre 1953

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30 S. Pietro - Massa Martana (PG), 30 settembre 1953