Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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63. ANNO MARIANO63
1. Da questa mezzanotte fino alla mezzanotte dell'8 dicembre dell'anno 1954 celebriamo l'anno mariano. Faremo onore cioè all'Immacolata Concezione, la più pura tra le creature, poiché fu piena di grazia.
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2. Che cosa è l'anno mariano? È simile al mese di maggio che celebriamo nell'anno. Sono dodici mesi di seguito che si consacrano a Maria. In questi dodici mesi siamo invitati a:
I. Conoscere Maria: catechismi, letture, meditazioni sulla Madonna, almeno un pensiero al giorno sulla Madonna.
II. Imitare le sue virtù. Vi è chi ha il proposito sull'obbedienza: imiti l'obbedienza di Maria; così ne imiti la pietà, l'umiltà, la carità e la benedizione di Maria sarà sul nostro lavoro spirituale. Leggere «La vita d'unione con Maria», bellissimo libro.
III. Pregare di più Maria con le preghiere solite prima di tutto: l'Angelus, il rosario, la coroncina «Vergine Maria, Madre di Gesù fateci santi» le giaculatorie. Celebrare bene il sabato, specie il primo sabato del mese; e nelle feste di Maria interpretare bene le preghiere che vengono dette, penetrare il senso della Chiesa.
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3. Pregare Maria per tutta la congregazione, per tutte le suore ovunque si trovino. Pregare domandando che non si facciano peccati in nessun luogo, che Gesù buon Pastore e Maria non siano disgustati in nessuna vostra casa. Domandare per le case nostre lo spirito di apostolato, lo spirito religioso, tutti giorni offrire i fiori, il mazzetto messo nel vaso del cuore, e cioè un giglio, una rosa, una viola. Un giglio che è la purezza; la rosa che è l'amore, la viola cioè l'umiltà.
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4. Tutti i giorni chiediamo che tutte possiamo offrire alla Madonna questo piccolo mazzo, piccolo ma molto gradito. Chiedete molte vocazioni, di imparare il catechismo, di prepararvi bene all'apostolato, di imparare bene l'educazione che vi danno qui, dalla pulizia fino alla comunione. Seguiamo il santo Padre in tutte le sue intenzioni, che piacciono tutte a Gesù buon Pastore, prendiamole tutte e facciamole nostre.
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5. «Beati i puri di cuore perché vedranno Dio» (Mt 5,8), la purezza deve risiedere nella volontà. Se la volontà è pura, saranno puri anche i sensi. «Se il tuo occhio è nella luce, tutto il corpo sarà nella luce» (Lc 11,34).
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6. Castità nella volontà. La difficoltà maggiore sono le tentazioni che ci portano più al male che al bene, causa il peccato originale. Senza il peccato originale le tendenze sarebbero state inclinate al bene. Sarebbero state potenze per elevarci a Dio. Le tentazioni sono una triste eredità.
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7. La purezza dei bambini è un dono naturale, invece la purezza mantenuta attraverso la lotta è meritoria. Quando c'è la vigilanza, la preghiera, e si reagisce prontamente, la tentazione rende più profumato il giglio. Ricordare sempre che sentire non è acconsentire. Se però uno si mette in pericolo, allora ha già acconsentito. Si racconta che Giordano Bruno, un frate che ha fatto tanto male, di notte usciva, poi diceva che aveva tante tentazioni! Quando la volontà è pura, la purezza si irradia.
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8. Il modo migliore per custodire la purezza è quello di nutrire la mente di pensieri elevati, pensieri della presenza di Dio. Tenere la mente occupata nelle cose sante, che il diavolo ci trovi sempre al lavoro. Quando si è occupati, i pensieri o non vengono, o se vengono, si vincono. Vigilare specialmente sui pensieri vani e sulle curiosità.

Albano Laziale (Roma)
7 dicembre 1953

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63 Albano Laziale (Roma), 7 dicembre 1953