Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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4. TEMPO DI IMPEGNO4
1. Siamo in quaresima, tempo di penitenza. La devozione della quaresima è la devozione a Gesù buon Pastore crocifisso che si immola per le anime. E voi che cosa fate per le anime? Siete capaci a fare qualche sacrificio per le anime?
Vi sono anime che lavorano dalla mattina alla sera per le anime, nei catechismi, nelle scuole, in mezzo alla gioventù.
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2. La popolazione va sempre aumentando, ora gli uomini sono arrivati a due miliardi e mezzo. Pensate a quanti milioni di uomini che non conoscono il nostro Dio! Non vi sentite un po' di zelo per le anime?
Vi sono persone che ardono di amore per le anime. Le pastorelle dovrebbero avere il cuore di Gesù buon Pastore: «Venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò» (Mt 11,28). Ecco la grazia che dobbiamo ottenere: il cuore di Gesù buon Pastore.
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3. Andare ovunque in cerca di anime, guardando il crocifisso:«Ecco che cosa mi hanno costato le anime; e tu che cosa fai per loro?».
La pastorella non può essere mai fredda, né tiepida; se lo fosse o non ha vocazione o non corrisponde ad essa. Se ci sentiamo freddi, indifferenti scuotiamoci.
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4. Chi si prepara all'apostolato, si prepari bene, e quelle che già ci sono vedano di non risparmiarsi. Mirare a tutte le nazioni, un po' di fuoco, un po' di fuoco!
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5. Consideriamo Gesù crocifisso e ripetiamo: «Signore, manda il tuo Spirito». Se vi è un tempo in cui dobbiamo accendere il fuoco dell'amore alle anime, è proprio il tempo di quaresima e il tempo di passione. Gesù è morto sulla croce per i nostri peccati. Noi dobbiamo accendere il fuoco dell'amore alle anime, è proprio il tempo di quaresima e il tempo di passione. Gesù è morto sulla croce per i nostri peccati. Noi abbiamo posto tante spine sul capo di Gesù, con i nostri peccati abbiamo trapassato il cuore adorabile di Gesù. Dobbiamo dire: sono io che ho causato tutta la passione di Gesù. Si piange alle volte per dei capricci, piangere invece perché abbiamo offeso Gesù.
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6. Veniamo ora a trattare l'argomento sul peccato veniale.
Il peccato veniale di fronte a Dio. Il peccato veniale è un'offesa fatta a Dio in cosa leggera o anche in cosa grave ma senza tutta l'avvertenza. Il peccato veniale impedisce la via del cielo, impedisce tanti meriti.
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7. Il peccato veniale si può commettere con i pensieri: pensieri contrari all'obbedienza, pensieri di ambizione, di invidia, di disprezzo, di tristezza, di divagazione, di sfiducia; con le parole: possono essere bisticci, critiche; o cantare cose contrarie allo spirito religioso, rompere il silenzio, scoraggiare le altre, ecc.; con le opere: non obbedire, non pregare, non lavorare, commettere piccoli furti, ecc.
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8. Vi sono persone che nella giornata fanno una catena di meriti e altre che fanno della giornata una catena di imperfezioni. Ma alla sera non sentite il rimprovero di Gesù? Non dite voi un «Gesù mio, misericordia» e non vi sentite di baciare la corona di spine?
Vi pare che un'anima abituata alla venialità possa fare delle comunioni fervorose, intime con Gesù? L'anima delicata sente le consolazioni di Gesù e di Maria, sente la vicinanza dell'angelo custode.
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9. Di quante grazie si priva l'anima che commette il peccato veniale con la facilità con cui si beve un bicchier d'acqua.
L'anima che commette tante venialità non può essere forte spiritualmente. Scuotere la tiepidezza e fare i buoni propositi.

7 marzo 1953

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4 7 marzo 1953