Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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54. UN ROSARIO VITALE54
1. Il Signore in questi giorni vi ha concesso tante grazie. Quindi dire: «Sia benedetto il buon Pastore, la divina Pastora, i santi apostoli, i santi e gli angeli dal cielo che sempre pensano a noi. Il diavolo è nostro nemico, ma l'angelo è nostro amico. Certamente il demonio cerca di impedire il bene, ma noi invochiamo tutto il cielo contro i demoni. La vita è una lotta contro il male ed insieme un lavoro continuo per la conquista del paradiso. Siamo fatti per il cielo e non è lontano il paradiso. Quanti fogli del calendario abbiamo già strappato. Ciò significa che ci avviamo al paradiso.
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2. Nel rosario, ricordiamo i misteri dolorosi, ma finalmente meditiamo i misteri gloriosi. Gesù che ascende al cielo, Maria che passa da questa all'altra vita. Riflettiamo un momento sui misteri gloriosi. Primo mistero: la risurrezione di Cristo, ricorda la nostra risurrezione.
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3. Due articoli di fede stanno di fronte. Risorgeremo. Se qualche volta la stanchezza ci opprime; la tentazione ci fa soffrire o le costituzioni sembrano un peso, guardiamo al paradiso! «Perché venisti?» Se avessi cercato di star bene non ti saresti fatta religiosa. Dunque, nessuna cosa ti tocchi, nessuna cosa ti scoraggi. Sei venuta appositamente per farti santa. Non credere di doverti fare un nido quaggiù, quasi che tu dovessi rimanere qui un'eternità. Ricorda perché sei entrata. Nessuna deve portare la propria volontà, ma agire per accontentare Dio. Volendo un gran premio, abbi un grande amore e una grande generosità.
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4. Secondo mistero: Gesù sale al cielo. Lassù regna tra i beati. Nella nostra vita cerchiamo di aumentare i meriti per aggiungere nuove gemme. Alle volte qualche difficoltà ci fa piangere, ma le lacrime si cambieranno in gemme per il cielo. Cercate prima di tutto il regno di Dio e le altre cose verranno. Siamo pratiche nei propositi. Voglio progredire un tantino ogni giorno. Pensare che con noi vi è Gesù.
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5. Terzo mistero: la discesa dello Spirito Santo. Fortunato questo giorno! In questo giorno siamo riconoscenti ed esultiamo, è la vostra Pentecoste. In questi giorni molta più luce e uno spirito nuovo sono infusi nei nostri cuori. Gli apostoli, per lo Spirito santo, furono riempiti di fede, di coraggio, di zelo, di fervore vivo; ripieni di Spirito Santo cominciarono a parlare, e fino agli estremi del mondo si sentì l'eco della loro voce.
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6. Quarto mistero: consideriamo la morte di Maria. O morte beata! Non c'è apostolo che abbia fatto tanto come Maria! Non c'è pastorella che abbia fatto tanto quanto Maria. La Chiesa, il sacerdozio, l'eucarestia, tutto ci viene da Maria. Un atto d'amore mise un sigillo alla sua santa vita. Ella aveva condiviso con Cristo la missione di corredentrice del genere umano, aveva insieme lavorato e insieme si trovarono in cielo anche col corpo. Il loro corpo doveva subito andare con gli angeli, perché era stato santificato in ogni senso.
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7. Quinto mistero: l'incoronazione della Vergine. Il Padre la corona della potenza, il Figlio della sapienza, lo Spirito Santo dell'amore. Abbiamo filiale devozione a Maria. Quando è entrata una devozione eucaristica e mariana ci sono molte consolazioni, è più facile vincersi ed esercitare l'apostolato.
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8. L'apostolato è il lavoro per le anime. Occorre la grazia, perché possiamo seminare, irrigare, ma se non c'è la vita non nasce neppur un chicco o un fiorellino. Perché la nostra parola produca la grazia ci vuole l'aiuto di Dio. L'incremento lo dà Dio.
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9. L'apostolato è destinato a portare la volontà buona e la grazia, ma questo solo Dio può concederglielo. Pregare Maria, e quando avete fatto tutto dire: «Ho fatto quello che dovevo. Sono servo inutile!» (Lc 17,10).
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10. Maria è piena di grazia per essere la buona Pastora per le pastorelle, di cui benedirà le fatiche. Maria ha le grazie per tutto, abbiamo solo da rivolgerci a Lei.

San Pietro - Massa Martana (PG)
7 ottobre 1953

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54 S. Pietro - Massa Martana (PG), 7 ottobre 1953