Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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20. ADORAZIONE20
1. Il mettersi alla presenza di Dio non è una cosa meccanica. Dio non chiede conto della grande distanza tra Lui e noi, e viene fino a noi che siamo resi grandi per Lui. Egli è l'essere e noi siamo il nulla. Riconoscere la grandezza di Dio e la nostra debolezza e i nostri peccati. Prostrarci davanti a Dio.
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2. L'adorazione consiste nel riconoscere Dio come l'essere infinito, come fonte di tutto ciò che vi è di buono e di bello nel creato. Noi siamo il nulla però Dio ci colma con le sue grazie. L'adorazione è sempre il primo atto e il primo scopo della preghiera. Dio ci ha creati per glorificarlo. Molte persone sono egoiste, chiedono sempre; Dio è contento che chiediamo, però la prima preghiera è l'adorazione.
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3. Gesù nel Pater Noster ci ha insegnato a chiedere il regno di Dio: «Venga il tuo regno» (Mt 6,10). Tutta la prima parte del Pater si occupa dei diritti di Dio. Conformarci a questo scopo. Anche nella meditazione, prima fare un atto di adorazione, recitando o l'atto di fede, o il De Profundisan. È bene saper fare la meditazione sia soli che in comune. Anche la prima parte della visita è adorazione.

Luglio 1953

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20 Luglio 1953