Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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7. ESSERE SANTE7
1. Mentre da una parte ci impegniamo ad evitare il peccato, dall'altra ci impegniamo per la santificazione, che è spirito interiore e di apostolato. E' lo spirito di Gesù, che aveva tanto amore al Padre e alle anime. Così noi: tanto amore a Dio e alle anime.
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2. La pastorella è venuta da casa sua per amore di Dio e per cooperare alla salvezza delle anime. Il contadino tratta delle cose della terra, cose che si vedono; l'apostolato vostro riguarda le anime. Quale missione sublime avete voi.
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3. Due punti da compiere per la nostra santità: amore a Dio e amore alle anime. Prepararvi all'apostolato nella delicatezza e nella carità. Viene l'ora di entrare nell'apostolato, ora che Dio farà suonare.
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4. Considerare l'apostolato un privilegio, che vi dà il Signore, di andare e trattare con le anime. Certo quando si va a fare l'apostolato, bisogna avere un cuore puro e le mani pure.
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5. Vi manderà l'obbedienza, e anche se non siete capaci di parlare, farà Dio per voi. Altre suore faranno i catechismi, ma le pastorelle hanno la grazia della vocazione e se non sapete che «ah... ah... ah...» come Mosè, per voi farà Dio. Senza fede e umiltà non farete niente, ma con queste due cose sarete capaci a tutto, perché Dio farà per voi. Andare con umiltà e fede.
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6. Umiltà e fede, basate su quelle parole di Gesù: «Io sarò con voi» (Mt 28,20). Contare su Dio. L'umiltà ci fa cercare la gloria di Dio e la sua volontà, e la fede ci fa contare su Dio. Quando va una persona superba a fare l'apostolato, il Signore dice: «Fa tu, vediamo cosa sai fare». Quando viene detto: «Va in quel posto», l'anima ha con sé la grazia di ufficio. Fare con semplicità le nostre cose, con amore, con devozione; si incontrano difficoltà ma confidare in Dio.
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7. Com'è bello il vostro apostolato! In quella parrocchia c'è tanto male, ma nel tabernacolo c'è Gesù, vicino al parroco e alle pastorelle, le anime si salveranno.
Nel ministero delle anime non lasciare mai che vinca il diavolo, e il diavolo vince quando incomincia a scoraggiare il pastore e la pastorella. Mai e poi mai scoraggiarsi. E se noi vedessimo distruggere tutto ciò che avevamo seminato, non ci scoraggiamo ugualmente.
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8. Con la morte di Gesù, sembrava tutto distrutto, invece era conquistata la grazia. Farete piovere la pioggia di rose perché avete rinunciato a vedere il frutto delle vostre opere. Fedeli, mai scoraggiamenti. E' terminare bene la vita morire sul campo di lavoro, ma dopo che ci siamo sacrificati, non a parole, ma a fatti.
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9. Ricordiamo che la prima vittoria del diavolo è lo scoraggiamento di una pastorella nel campo dell'apostolato. Quando incominciano a lodarvi incominciate a temere. I giorni più felici saranno quelli in cui vi avranno detto ogni male. Quando soffrite in pazienza, fate più bene.
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10. I pastori migliori sono morti contraddetti, contrariati, ostacolati, ma essi continuavano a lavorare. Siate però prudenti, mai mettervi nei pericoli. Amate i poveri, amate i bambinelli anche quando sono smorfiosi e sporchi; Gesù li amava, li carezzava, ci sono delle belle anime di dentro.
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11. Prudenza nell'apostolato, non lasciatevi ingannare dalle belle parole, dai piccoli doni; prudenza nel fare ciò che è assegnato non ciò che non è assegnato. Il vostro giglio sia conservato delicatamente, anche un soffio potrebbe sciuparlo. Amatevi tra di voi.
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12. Amarvi, fare in maniera che la casa sia lieta, anche abbondare in letizia tra di voi. Mai che entrino invidia, dissapori; sono tentazioni del diavolo. Amarvi e rispettarvi; letizia e serenità. L'aiuto più grande verrà da Gesù. Vogliatevi bene. Non far pesare sugli altri la parte che c'è di cattivo in noi.
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13. Alle volte abbiamo dei difettacci, ma non sappiamo sopportare i difettucci nelle altre. Quando c'è la letizia, si prega di più e meglio. Avanti dunque, fatevi sante.

fine ritiro
10 aprile 1953

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7 10 aprile 1953