Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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50. UMILTÀ50
1. Abbiamo considerato ieri sera il bisogno che vi è dell'umiltà e come essa sia cosa ragionevole: nostro è il peccato, siamo sempre bisognosi di grazia. Umiltà in noi individualmente e nell'Istituto.
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2. L'umiltà personale sta nei pensieri, nei sentimenti, nelle parole nelle azioni; nei pensieri per riconoscere umilmente quel che siamo. L'orgoglio è tutta una bugia, ci fa credere di più di quel che siamo e ci fa credere nostro ciò che abbiamo. Se non siamo continuamente attaccati a Dio siamo come il tralcio staccato dalla vite, che va bene solo per essere messo al fuoco; o sulla vite, o al fuoco.
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3. Quando ci crediamo qualche cosa, abbiamo finito di fare qualche cosa. La più grande disgrazia sarebbe perdere l'umiltà e la fede.
Umiltà di pensieri. Non giudicare, non condannare; si è così pieni di noi stessi che tutto lascia trasparire l'orgoglio che c'è internamente Se c'è una qualità buona è di Dio, e vicino a quella buona ce ne sono tante di umilianti. Se una sa fare una cosa, non sa fare l'altra, quante cose ignoriamo.
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4. Occorre secondariamente l'umiltà di cuore «Sono umile di cuore» (Mt 11,29), diceva Gesù buon Pastore. Egli amava la croce, i più poveri, i bambini. Certi per orgoglio fanno gli umili. Dobbiamo essere felici di servire, quando invece c'è orgoglio nel cuore si desidera sempre distinzione e stima.
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5. Un giorno gli apostoli volevano essere ognuno il primo. Chi sarà il primo dei dodici? Si erano messi a discorrere così gli apostoli, perché avevano veduto qualche preferenza per Pietro, Giacomo e Giovanni. Erano cugini di Gesù l'eredità spettava ai parenti, quindi pensavano di essere essi i primi. La madre dice: «Fa che seggano l'uno alla tua destra, l'altro alla tua sinistra» (Mt 20,21).
Gesù si rivolge ai due figli dicendo: «Potete bere il calice che berrò io? (Mt 20,22). Gesù non guardava alla parentela né alle gentilezze. Guardava a Pietro, così umile.
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6. L'orgoglio persisteva in quei chiamati a formare il collegio apostolico, ma non avevano ancora ricevuto lo Spirito Santo. L'umiltà di cuore e la sola vera, la sola meritoria che attira le grazie. L'orgoglioso è come una montagna di pietra su cui tutto scorre, l'orgoglioso rimane privo di grazia. Ricordiamo la parabola del fariseo e del pubblicano. Alle volte sembriamo dei bambini ancora nella culla che volessero comandare al padre.
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7. Oggi sia una giornata di riparazione allo spirito di discordia, di ribellione, di invidia. Ciascuna pensi a sé e tutte pensare all'Istituto per prepararsi a domani che si può dire giorno di discesa dello Spirito Santo, giorno in cui emettete i voti. Umiltà profonda oggi, silenzio perfetto.
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8. L'umiltà si manifesta nelle parole. L'umile tace quando c'è da parlare di sé, non parla mai bene di sé. Non mettere avanti i nostri giudizi. Lodare volentieri gli altri, quando c'è occasione e ragione di farlo. Sempre riconoscerci come bisognosi di aiuto, se c'è l'umiltà le correzioni si prendono in bene.
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9. Umiltà nelle azioni. «Mettiti all'ultimo posto» (Lc 14,10) è la parola di Gesù buon Pastore. Occorre pensare di mettersi all'ultimo posto, quindi stimare le persone, scusarne i difetti. Umiltà nel confessionale, nella scuola, nell'asilo e soprattutto nella obbedienza.
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10. Obbedienza profonda, sincera; allora non si guarda la persona ma il Signore. Il volere di Dio merita obbedienza profonda. Obbediamo non perché vediamo le ragioni, ma perché il Signore ha manifestato la sua volontà.
La benedizione del Signore discenda sopra le nostre menti, nel cuore, nell'apostolato, sull'Istituto. Se è giornata di riparazione, abbiamo più raccoglimento e recitiamo più rosari specie i misteri dolorosi.

San Pietro - Massa Martana (PG)
6 ottobre 1953

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50 S. Pietro - Massa Martana (PG), 6 ottobre 1953