Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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21. INVOCAZIONE DI GRAZIA21
1. Dopo esserci messi alla presenza di Dio, dopo aver fatto un atto di adorazione, invocare la grazia con la preghiera. Aprire l'anima alla grazia divina, e disporla a seguire la grazia. L'esito dipende da questo. Abbiamo bisogno della grazia preveniente, cioè che precede, preparando la mente.
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2. La grazia concomitante che ci aiuta, ci rende capaci di fare quello che in realtà si fa "sine me, nihil potestis facere" (Gv 15,5), senza di me non potete far nulla.
La grazia però non ci costringe, rispetta la nostra libertà. Per non fare non abbiamo bisogno della grazia, ma per fare il bene, per quanto può essere breve e poco, abbiamo bisogno della grazia divina.
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3. Se non siamo capaci di far niente nell'ordine naturale tanto meno nell'ordine soprannaturale, nel quale c'è bisogno ancora più assoluto, più grande. Per mettere in atto la vita divina che è in noi abbiamo bisogno della grazia.
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4. La meditazione è preghiera mentale. San Paolo ci dice: «Non sapete nemmeno quello che chiedete a Gesù» (Rm 8,26). E' vero non siamo capaci, ma in noi c'è lo Spirito Santo che ci rende capaci di pregare. Lo Spirito Santo compenetrando la nostra anima la forma e la santifica. Dal profondo della nostra anima fa sorgere dei pensieri, degli affetti. Qualunque pensiero soprannaturale sorge per lo Spirito Santo e non c'è nessun pensiero buono che non venga da lui. Quello che facciamo è reso possibile dalla presenza dello Spirito Santo. Noi siamo come strumenti, ma strumenti intelligenti, liberi. Ogni tanto facciamo come la penna che si impunta o macchia. Con il peccato macchiamo l'opera meravigliosa di Dio.
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5. Perché la nostra anima sia in un atteggiamento che piace al Signore, ci vuole umiltà nella nostra preghiera. Si richiede anche perseveranza. Quando la nostra anima è preparata, la nostra preghiera diventa quella dello Spirito Santo. Chiediamo per questo specialmente il dono dell'intelletto e il dono della pietà.
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6. La nostra preghiera è un associarsi allo Spirito Santo. Noi ci presentiamo alla Trinità santissima, formate dallo Spirito Santo; diventiamo partecipi di un amore infinito. Amiamo Dio nello Spirito Santo. Che miracolo di misericordia! Lo Spirito Santo si dona a noi perché amiamo con lui Dio. Siamo vivificati, perfezionati, santificati dallo Spirito Santo di modo che in lui, per lui e con lui conosciamo e amiamo Dio.
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7. La nostra anima sia come la corda con cui Gesù e lo Spirito Santo fanno cantare al Padre. Diventare l'organo con il quale lo Spirito Santo loda Iddio. Sentiamo anche la nostra nobiltà. Siamo superbi, siamo golosi, siamo in cerca di consolazioni e se non sentiamo nessun gusto, ci rattristiamo. Pensiamo che siamo strumenti dello Spirito Santo per lodare la santissima Trinità.

Luglio 1953

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21 Luglio 1953