24. VERGINITA': AMORE PURO E PROGRESSIVO
(Domenica XVI dopo Pentecoste)
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 30 settembre 19621
[Il Vangelo] preso da san Luca al capo 14°.
Un sabato Gesù andò a pranzo in casa di uno dei principali Farisei. Tutti gli tenevano gli occhi addosso. A un tratto, vistosi davanti un idropico, Gesù disse ai dottori in legge ed ai Farisei: «E' lecito o è proibito curare di sabato?». Quelli rimasero muti. Allora egli prese per la mano il malato, lo guarì e lo congedò. Poi soggiunse: «Se il vostro asino e il vostro bue cade in un pozzo non lo tirate subito fuori anche se è giorno di sabato?». Essi non seppero cosa rispondere. Notando poi che gli invitati sceglievano i primi posti, fece loro quest'osservazione: «Quando sei invitato a nozze non metterti al primo posto, perché potrebbe essere invitato anche un personaggio più degno di te. Allora il padrone di casa sarebbe costretto a dirti: "Cedigli il posto". E tu dovresti, e con quale vergogna, occupare l'ultimo posto. Al contrario: quando sei invitato, scegli l'ultimo posto in modo che il padrone abbia a dirti: "Amico mio, vieni più avanti". E tu ti sentirai onorato davanti a tutti gli invitati. Poiché: Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato»2.
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Il Vangelo è molto chiaro, e già spiegato più volte.
Fermiamoci sopra l'Epistola. E' presa da san Paolo, lettera agli Efesini, capo 3°
Fratelli, vi prego di non perdervi di animo a motivo delle persecuzioni che soffro per voi, dovete anzi esserne fieri. Per questo io piego le ginocchia dinnanzi al Padre di Nostro Signore Gesù Cristo, (...) modello di ogni paternità nei cieli e sulla terra, perché vi conceda secondo la ricchezza della sua gloria di essere fortificati dallo Spirito Santo in modo che la vostra vita interiore cresca sempre più. Cristo abiti, per la fede, nei vostri cuori. Siate radicati e fondati nella carità per comprendere con tutti i cristiani quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità del piano divino, anzi possiate conoscere ciò che supera ogni esperienza: l'amore di Cristo. Sarete, allora, ripieni della ricchezza stessa di Dio. Egli con la sua potenza agisce in noi ed in ogni cosa sorpassando infinitamente i nostri desideri e la nostra intelligenza. A lui sia gloria nella Chiesa e in Gesù Cristo nell'eternità. Amen!1.
Tutto è chiaro: aumentare la nostra fede.
«E vi conceda il Signore di esser fortificati dallo Spirito Santo in modo che la vostra vita interiore spirituale cresca sempre più, siate radicati e fondati nella carità».
Ecco, questa Epistola, il capo di questa Epistola agli Efesini è quanto mai istruttivo: «radicati bene nella fede» e cioè, che noi cresciamo nella fede, aumentiamo sempre di più la fede perché non vale né l'avere visioni, né l'avere comunicazioni speciali, intime che tante volte sono illusioni. La vera fede negli articoli del Credo e in tutte le verità poi che sono spiegate, comunicate, presentate dalla Chiesa. Progredire! Quando c'è lo spirito di fede, si progredisce.
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E' necessario ricordare sempre che vi è una verginità negativa e vi è una verginità positiva.
La verginità è quella che conduce, quando è vera, quando è positiva, conduce la figliuola a Dio, a consacrarsi al Signore e vive poi la sua verginità positivamente e conserva la sua verginità sempre in modo più positivo e finalmente sarà annoverata fra le grandi vergini che la Chiesa ricorda. E tante vergini umili che nessuno ricorda, ma che sono care a Dio e ora già son glorificate in cielo.
Vi è una verginità negativa quando, cioè, si va avanti così, quasi inconsciamente, un anno dopo l'altro, specialmente quando sono ragazze che entrano fanciulle, passano da una classe all'altra, dalla seconda alla terza, dalla terza alla quarta, così, quasi incosciamente. E poi (...) e verrà l'abito e verrà il noviziato, ecc. Ma vi sono molte vergini nel mondo le quali si son conservate tali per motivi così umani. Ma quella è solamente verginità negativa, perché non basta sposarsi, (correggo bene) non basta non sposarsi per essere vergini nel senso positivo.
Vuol dire essere vergini: abbracciare la vita religiosa per amore di Gesù Cristo; perché la figliuola non vuole astenersi soltanto da formare la famiglia, ma vuole sposare Gesù; ha cambiato lo sposo: uno sposo terreno che ha lasciato da parte, e lo sposo divino infinitamente amoroso, amabile, il quale sposo non muore e col quale, l'anima, conchiudere la sua unione, lo sposalizio eterno in cielo. Gesù Cristo non muore. Quando, in sostanza, sceglie quella via per amore di Gesù Cristo, allora è verginità positiva, e sa quel che lascia e sa quel che, invece, abbraccia. E allora vive in questo amore di Gesù Cristo e si sente sempre lieta, consolata e, man mano che si nutre di Gesù Cristo nella preghiera, specialmente nella comunione, nella Messa, nella Visita, l'amore va crescendo, è sempre più contenta e soddisfatta, intima, e gode sempre meglio le consolazioni di Gesù, suo sposo, anche se lo sposo divino offre la croce, offre le spine e i flagelli, la croce e i chiodi e le agonie. Ma tutto questo per la vergine, che è positivamente vergine, porta consolazione e gioia e, d'altra parte, un progressivo amore finché la vergine si sente vicino al transito, sente che ormai la porta si apre e apparirà lo sposo celeste che sempre ha cercato, che sempre ha amato, che sempre godrà perché è già totalmente purificata.
E allora bisogna pensare alle vergini: sant'Agnese1, santa Gemma Galgani2, santa Teresa3, tante vergini che son vissute di amore e sono morte in amore e vivono in eterno amore.
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Però non basta che ci sia stata la consacrazione, si sia scelto lo sposo celeste, bisogna vivere verginalmente, e cioè, non soltanto conservarsi puri, mondi dalla colpa mortale, ma purificarsi; non amare un po' Gesù e amare un po' le cose proprie, conservar (...); non dare dispiaceri a Gesù con le infrazioni sulla povertà, sull'obbedienza, sulla castità; magari non ci sono peccati gravi, ma tante soddisfazioncine degli occhi, della lingua, del tatto, anche dell'odorato, dell'udito. Allora questa vergine è tale in quanto si è consacrata a Dio, ma non si verginalizza di più.
Vuol dire, sempre più purificarsi e purificarsi non sentendo tanto il sacrificio, quanto l'amore a Gesù e in questo amore non sente il sacrificio di una privazione, di mettersi all'ultimo posto, di tacere in molte cose, di obbedire in cose piccole, magari, piccole agli occhi degli uomini, ma sempre grandi davanti a Dio quando c'è l'amore.
Verginalizzarsi - diceva un grande santo --, purificarsi in maniera tale che alla fine della vita non c'è macchia, non c'è attaccamento, non c'è negligenza, non c'è la tiepidezza; l'amore è tutto concentrato in Gesù. Quindi purificata e incentrata in Gesù, che cosa le manca per entrare con gli angeli e coi vergini in paradiso? Manca soltanto che la morte sia come l'aprire la porta per l'incontro eterno con Gesù, sposo celeste.
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Quindi entrare nella vita religiosa con verginità positiva e per verginità positiva, non per trovare un posto, non per risolvere un problema, così, umanamente, non per abbracciare uno stato che ha un abito particolare, è ancora onorato davanti a molti, e poi non avere i fastidi della famiglia, i pesi. E non capiscono che sulla terra c'è una missione da compiere o di qua o di là. Entrata, ha scelto intelligentemente, conscientemente del tutto, la scelta del suo sposo e lo amerà sempre di più e toglierà tutto quel che può dispiacergli e metterà sempre più nel suo intimo quello che piace a Gesù. E allora, ecco, il passaggio dalla vita tanto misera di questo mondo, alla vita che è tutta gioia, eterna felicità.
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Perché ci sono sempre le vergini che sono stolte e le vergini prudenti le quali erano pronte per l'entrata alle nozze dello sposo1. Oh, allora, sempre vergini e più vergini; vergini nell'entrata; vergini, positivamente vergini; vivere positivamente vergini, morire positivamente vergini. Quando poi la gioia entra in un'anima: "Quando mi vieni a prendere, Gesù? Quando mi apri la porta?" Cupio dissolvi et esse cum Christo2. Questo vuol dir crescere.
E vi sono figliuole che sono ammesse alle vestizioni e Professioni, ma hanno una verginità negativa, vivono in una verginità negativa e muoiono in una verginità negativa.
E figliuole che sono entrate con verginità positiva, vivono la verginità positiva, passano all'eternità [con verginità] positiva, eternamente positiva: intra in gaudium Domini tui3: entra nel gaudio dello sposo celeste. Hai solo cercato Gesù, hai amato sempre Gesù, vuoi Gesù, ecco, è tuo eternamente.
E anime consacrate a Dio che invece non vivono quella verginità continuata, non attendono la morte in verginità positiva, sopportano, fanno, accettano quasi forzatamente, perché non c'è l'amore positivo. E' l'amore che decide e che è quello che purifica e santifica l'anima, il vero amore dimostrato con l'esatto e continuo adempimento del volere dello sposo celeste.
Il Signore ci dia sempre fiducia perché capiamo sempre meglio che cosa sia la vita consacrata e che cosa voglia dire crescere, crescere in verità e in santità.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 * Nastro 114/a (= cassetta 114/b). - Per la datazione, in PM nessun accenno particolare (cf PM e nostra nota in c239). - dAS, 30/9/1962 (domenica): «m.s. PD e Castelgandolfo».
2 Lc 14,1-11.
1 Ef 3,13-21.
1 S. AGNESE, vergine romana, martirizzata verso il 304 dopo Cristo; festa il 21 e 28 gennaio.
2 S. GEMMA GALGANI, vergine (1878-1903).
3 S. TERESA DI GESU', carmelitana scalza, Dottore della Chiesa (1515-1582).
1 Cf Mt 25,1ss.
2 Cf Fil 1,23.