1. LA COMUNIONE: ALIMENTO PER RAGGIUNGERE LA SANTITA'
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Alba, Casa Madre, 30 gennaio 19621
Siete buone? E almeno la volontà di farvi buone, eh? E voi direte: Ma siamo già buone. Ma ce ne sta ancora, però, ancor più buone perché il Signore, Gesù, nella comunione ci dà il pane: «La mia carne è veramente cibo»2. E perché ce lo dà il pane celeste? Il suo Corpo che è il pane celeste? Perché cresciamo: veni ut vitam habeant et abundantius habeant3: son venuto a portarvi la vita spirituale, la vita della grazia, e perché l'abbiate sempre più abbondante. Il pane vi serve a crescere e lo si mangia ogni giorno, e mangiatelo con appetito. Ma per la comunione avete anche appetito? Appetito, cosa vuol dire appetito? E' una parola latina che vuol dire "fame", vuol dire, aver fame. Appetire, cioè desiderare. Desiderate la comunione? Sì? Ci pensate qualche volta un po' prima? Quando? Alla sera? Prima di andare a dormire pensate alla comunione del mattino seguente? Qualche volta? Ah, sempre ricordarvi: domani mattina Gesù mi prepara la comunione, mi prepara il pane e me lo darà.
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Gesù una volta ha fatto il cuoco e poi ha servito gli Apostoli. Oh, gli Apostoli erano là a pescare. Gesù era già risuscitato e ha visto che pescavano, si affannavano e non avevano preso niente; erano di cattivo umore, non avevan pescato bene. E allora Gesù disse: «Gettate le reti a destra». «Eh, ma abbiam preso niente tutta la notte». «Eh, provate». E san Pietro ha provato, dunque la pesca miracolosa. Ma poi san Giovanni lo riconobbe subito: «E' Gesù». Oh, allora, tirarono le barche verso la riva e poi raccolsero i molti pesci: 143 erano. Chi sa perché il Vangelo li ha contati così bene: 143. Oh, e poi, discesi gli Apostoli dalla nave e lavate le reti e cavati fuori i pesci trovarono che Gesù aveva acceso il fuoco. Eh! aveva acceso il fuoco. E poi disse: «Portate questi pesci che avete». E li fece cuocere. E loro erano tutti un po' meravigliati, stupiti (perché Gesù non era apparso molte volte; sì, diverse volte, ma non moltissime), erano tutti un po' stupiti, meravigliati della grossa pesca, non osavano. Poi siccome erano stati anche deboli durante la passione, eh? così, non si eran mostrati tanto affezionati a Gesù. E allora Gesù prese il pane e il pesce e poi li portò a ciascheduno1.
Quindi aveva fatto il cuoco, poi li serviva a tavola; però non c'era la tavola, eh? stavano seduti sulle pietre. Oh, ecco, allora era pesce e pane.
E adesso cosa dice: Accipite et comedite2: Prendete e mangiate, questo è il mio corpo3.
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Far bene le comunioni. Crescere. Ma voi direte: E quei che han già 21 anno non crescono più, anzi si diminuisce un po' poi, almeno generalmente, eh! ma nello spirito si cresce sempre fino all'età perfetta, dice san Paolo1.
Qual è l'età perfetta? E' il momento in cui chiudiamo gli occhi, la vita è finita. Allora c'è l'età perfetta, cioè si è raggiunta l'età compìta, cioè la vita è finita. Ma se è finita la vita fisica, c'è l'altra vita, la vita eterna; cioè uno ha raggiunto la santità che voleva Gesù, da te. Ma fino a che punto vi vuole Gesù? fino a che punto? Cosa dite alla sera? «Fateci santi»2. Nella misura che ha voluto Gesù. Se noi non commettessimo mai peccati e facessimo sempre le cose meglio, sempre un po' meglio, crescere, si arriva a quella perfezione che il Signore ha voluto per ciaschedun'anima, quella perfezione e santità che vuole per te, che ognuno di noi deve dire: per me.
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Sì, il Signore ha segnato un numero di grazie per ciaschedun'anima e dà a ciaschedun'anima le grazie quotidianamente e la luce interiore, l'invito ad una santità, i rimorsi perché non si fa abbastanza bene. Il Signore va purificando le nostre anime dai difetti specialmente con l'esame di coscienza e con la confessione ben fatta; specialmente col pentimento oltre che con l'esame.
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E poi il Signore alimenta, sì. E' cibo, di che cosa? Alimenta la testa, la mente con la fede perché tu ami il Signore con tutta la mente e cioè che tolga tutte le tue distrazioni e pensieri vuoti o pensieri di superbia o pensieri di mondo o altro perché vuole che l'amiamo con tutta la mente. Spirito di fede!
Vi son persone che credono un po', ma proprio poco, credono solamente gli articoli principali di nostra santa fede. Ma, per esempio, non credono abbastanza che il Signore le vuole sante e dà la grazia. E non sanno perché fan la comunione quotidiana. E' proprio per crescere: abundantius1. E chi vi ha chiamato qui? Gesù. E per che cosa? Perché vi facciate più sante che i buoni cristiani. Una suora diceva: Io riconosco che mia mamma era più buona di me. Vi son dei cristiani che son veramente pieni di fede; gente che fa la volontà di Dio in pazienza, ogni giorno. Che bel posto vanno preparandosi in paradiso! Ma noi, chiamati alla santità, abbiamo un po' questo spirito di fede? Fede profonda: veder Dio in tutto, che tutto è permesso da Dio, vedere nelle disposizioni, nei comandi, negli uffici assegnati, vedere il volere di Dio. Persone invece che, alle volte, pur che si accomodino, non abbiano fastidi, evitino la maggior parte dei dolori che possono evitare, e si scomodano meno che possono. Ma dove sta l'amore a Dio? Dove sta lo spirito di fede? Tu scappi, momento per momento, dai meriti, ecco, e li butti via e perdi le occasioni. Alimenta la fede, Gesù, nella comunione.
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Poi, alimenta l'amore in noi, la carità, l'amor di Dio, il sentimento, e orienta il cuore. «Vi amo con tutto il cuore». E Gesù ti dà l'amore, che è poi, la virtù della carità. Cuori che amano davvero Gesù; cuori che sono tiepidi e indifferenti. Cuori che sono accesi, anime amanti; anime tiepide. E la comunione a cosa serve? Serve solo come, così, una cerimonia, come far la Via Crucis? Ma è infinitamente superiore la comunione, la Messa. E allora alla comunione ci si prepara bene e si domanda l'amore a Gesù. L'aspirante, la suora sarà felice in proporzione che ama il Signore. E' allora che si capisce la vocazione: tutta di Gesù. Quella suora che dice: Dio mi basta, non ho bisogno di altro sulla terra che fare la sua volontà, è il suo paradiso che voglio, Dio mi basta. E non ci basta il paradiso? Perdono la vocazione, s'illanguidiscono o la vivacchiano. Allora domandare a Gesù l'amore. Che il nostro cuore sia pieno di Gesù.
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Quando siete intime con Gesù e gli parlate a tu per tu in confidenza nella Visita, nella comunione, allora non c'è più peso della vita religiosa, del sacrificio, dell'osservanza del silenzio, degli orari e degli uffici, ecc., non c'è più. Come si esprime la Scrittura: l'anima vola1. E cioè a compiere la volontà di Dio vola, non strascinandosi per forza: "Ecco, tocca proprio questo a me". Eh! E perché abbiamo una prova, abbiamo avuto un rimprovero, oppure abbiamo una pena interna o esterna, che proprio allora ci scordiamo: Quis nos separabit a caritate Christi?2 - dice san Paolo -: chi mi strapperà l'amore a Gesù dal cuore? La tribolazione, la fame, la sete, il dolore, la morte? - dice -: No, perché tutto prenderò per Gesù Cristo. E tutte queste prove alimentano in me l'amore verso Gesù. Gesù mi vuole più perfetto, mi dà le occasioni, ecco. Abundantius habeant3.
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E Gesù è pane che alimenta la volontà, [la] fortifica. Allora vedete, il subditus illis1, Gesù soggetto, si capisce l'obbedienza, se no, non si capisce, come non si capisce la povertà e non si capisce quasi la castità e, tanto meno, si capisce l'obbedienza. Gesù alimenta la nostra volontà, cioè ci inclina all'obbedienza. Ma quella bisogna chiederla. «Ti amo con tutte le forze»2. E lì, le forze son nella volontà: la forza di servire, di amare Gesù. E servirlo è fare la sua volontà.
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E crescere. Gesù cresceva1. E se noi non cresciamo a cosa servono i giorni, gli anni di vita? A cosa servono? Benedette voi che siete state tanto favorite dal Signore, chiamate alla vita più perfetta. Il cibo è la carne di Gesù Cristo: caro mea vera est cibus2. Se fate le belle comunioni sacramentali, poi richiamare il frutto della comunione sacramentale con delle comunioni spirituali lungo il giorno. Quando si passa davanti alla chiesa, non si dice qualche cosa a Gesù? Almeno: «Gesù è con noi. Noi siamo con Gesù». Quando si sente cantare, quando si pensa che là ci son due suore o più suore, più persone che adorano per tutta la comunità e ringraziano Gesù per tutta la comunità e supplicano Gesù per tutta la comunità, per la santità di ognuna, per il progresso dell'Istituto, per le vocazioni, per la perfezione, cioè l'osservanza religiosa e per l'apostolato? Perché si è piantata la cappella in mezzo alla casa? E' perché i cuori, da tutte le parti, o che si sia all'apostolato o che si sia a studio o che si sia in un altro ufficio, il centro dei cuori è quel tabernacolo: «Gesù è con noi e noi siamo con Gesù». Vivere di questa pietà. Allora certe lagnanze, certi lamenti, ecc. scompaiono e si vive la vita gioiosa, la vita religiosa gioiosa, anticamera del paradiso. Si vive la vita gioiosa e ottimista, lieta, santa e dopo prepara l'ingresso al paradiso. E' un 'anticamera.
Allora stimar tanto la comunione. Una delle intenzioni per la comunione, questa delle vocazioni: prima, che crescano di numero e, secondo, perché siano fervorose, rispondano alla vocazione, si formino bene, le vocazioni.
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Vi benedica, dunque, il Signore. Veni ut vitam habeant et abundantius habeant1: son venuto per darvi la vita, che è la santità, e perché l'abbiate più abbondante. E voi la volete più abbondante perché avete sentito l'invito di Gesù: «Se vuoi esser perfetta, lascia tutto, vieni, seguimi»2. Quando Gesù vi chiede qualche cosa, eh! qualche sacrificio, vi chiede il cuore, vi chiede la mente, vi chiede la fedeltà, la docilità, per che cosa la chiede? Per che cosa chiede tutti questi doni - diciamo - queste offerte? Per dar di più. Gesù non chiede se non dà di più dopo, purché noi rispondiamo: "Sì", purché rispondiamo: "Sì". E cioè, agli inviti suoi non resistere, ascoltarli, seguirli. E allora Gesù dà di più. Stiamo sicuri che se gli diam la vita, ci dà la vita eterna. Per tutta l'eternità beati, felici, ecco.
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E pensare alle anime che son già trapassate di là. E le immaginiamo rivestite della luce di Dio, investite dalla luce di Dio e già nella visione di Dio, nel possesso e nel gaudio in Dio. Coraggio! La vita è poi breve, eh! E beato chi è cresciuto di giorno in giorno in santità. Non fermiamoci mai. Non crediamo di aver fatto già abbastanza. San Paolo dice: Non penso a quel che ho già fatto, ma mi protendo in avanti1. E avanti tutti.
Vi dò la benedizione. E in modo speciale vi raccomando le preghiere per le vocazioni.
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E riceverete poi un invito. Poi vi ricordate delle tre Messe che la Santa Sede ha disposte, tre Messe votive per le professioni: le professioni dei religiosi, le professioni delle religiose, e la perseveranza nella vocazione e il fervore nel seguir la vocazione e l'aumento di numero e di opere: di numero, di persone e di apostolato, sì. Assecondare bene in questo l'intenzione del Papa che ha concesse queste tre Messe votive.
Sia lodato Gesù Cristo.
...san Paolo apostolo "Pregate per noi".
Benedictio Dei omnipotentis, Patris et Filii et Spiritus Sancti, descendat super vos et maneat semper. "Amen. Deo gratias".
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1 * Nastro 105/a (= cassetta 103/a). Per la datazione ci riferiamo al PM stesso e al dAS. PM «Poi vi ricordate delle tre Messe che la Santa Sede ha disposte, tre Messe votive per le professioni religiose...». - Le Messe per i religiosi/e sono uscite il 27/2/1962. - In dAS, in data 27/1/1962, si legge: «Alle ore 9 [il PM] parte per Torino (Alitalia). Andato anche in Alba per il processo di Maggiorino e per il Ritiro dei sacerdoti. Tornato a Roma il 30 gennaio alle ore 21 (Alitalia)».
2 Gv 6,55.
3 Gv 10,10.
1 Cf Gv 21,1ss.
2 Mt 26,26.
3 Mt 26,26.
1 Cf Ef 4,13.
2 E' la coroncina che abitualmente si recita mattino e sera nelle comunità della Famiglia Paolina. Una voce dice: "Vergine Maria, Madre di Gesù" e tutti/e rispondono: "Fateci santi". Don G. Alberione introdusse questa pratica sull'esempio del santo G.B. Cottolengo (1786-1842).
1 Gv 10.10.
1 Cf Sal 54,7.
2 Rm 8,35.
3 Gv 10,10.
1 Lc 2,51.
2 Lc 10,27.
1 Lc 2,52.
2 Gv 6,55.
1 Gv 10,10.
2 Cf Mt 19,21.
1 Cf Fil 3,13.