Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IX
LA VIA CRUCIS II

La Via Crucis è arricchita di moltissime indulgenze1, riportate dal vostro libro di preghiere. Chi fosse impedito di compierla o perché infermo o perché magari in viaggio, può acquistare le stesse indulgenze recitando venti Pater, Ave, Gloria, oppure baciando il Crocifisso benedetto a questo scopo e recitando una giaculatoria. La meditazione sulla passione di Gesù è sempre di grande frutto.
Il Cireneo aiuta Gesù a portare la croce. Anche noi siamo tenuti a cooperare alla salvezza delle anime completando la passione di Gesù Cristo. E qui qualche anima, ispirata dalla grazia, può essere spinta a offrirsi vittima per espiare i peccati degli uomini. Con ciò non è detto che debba morire prima: l'offerta di vittima consiste nel compiere tutta la volontà di Dio su noi ancorché costi fatica e pena. Accettare! Maria fece così: accompagnò Gesù fino al Calvario. Tutte le mattine noi rinnoviamo al Signore l'offerta di tutte noi stesse, quali piccole vittime.
La sesta stazione ci ricorda l'atto pietoso della Veronica. Gesù doveva avere il viso imbrattato di sputi, di sudore e sangue. Tutti sappiamo quanto sia fastidioso anche solo avere il viso ricoperto di sudore, la Veronica solleva e consola Gesù facendosi largo tra la folla e asciugando amorosamente quel volto divino.
Noi, con i nostri peccati, abbiamo fatto tanto soffrire Gesù, lo abbiamo incoronato di spine e ricoperto di polvere. Almeno dopo il peccato, quando siamo rientrate in noi stesse, abbiamo riparato e consolato Gesù? In Congregazione vi sono tanti modi di riparare: carità, osservanza religiosa, apostolato, amore...
Anche l'ottava stazione fa molto pensare: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma su voi e sui vostri
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figli»2. Gesù aveva predetto la fine di Gerusalemme, ora pensa allo scempio che avverrà di loro e dei loro figli. Piangere prima i nostri peccati, poi quelli che si sono commessi per colpa nostra. Oh, se noi fossimo più zelanti nell'apostolato, più ferventi nei nostri doveri, di maggior buon esempio, quanti peccati avremmo impedito e quante consolazioni in più [avremmo date] a Gesù! Vediamo di non pensare solo alle nostre colpe, ma anche a quelle commesse per causa nostra.
Poi veniamo alla conclusione. Gesù arriva al Calvario, è spogliato, abbeverato di fiele e crocifisso sotto gli occhi della sua Madre immacolata. Con quanta delicatezza Maria aveva trattato il suo Bambino! Ed ecco ora quale scempio si fa di lui! Vigiliamo sull'ambizione nel vestire, sulla gola, sulla comodità. Gesù è crocifisso, lui, l'innocentissimo. E oseremo noi rifiutare la croce? «Crocifiggere la nostra carne»3, è S. Paolo che usa questa espressione. Mortifichiamoci, solo così potremo appartenere al Signore.
Dovremmo meditare le parole di Gesù in croce, ma ciascuna le può richiamare a tempo opportuno. Pensiamo che la morte di Gesù è la nostra vita, è grazia, è salvezza. Molta divozione alla santa Messa in cui il Calvario viene portato lì, sull'altare.
Consideriamo Gesù deposto dalla croce e messo tra le braccia di Maria; quel cadavere è ripulito e ricoperto dall'amore ardente e delicatissimo di Maria, come quando lo vestì a Betlemme.
Gesù è morto con piena cognizione, abbassando il capo al volere del Padre e rifiutando ogni bevanda inebriante. Così sia la nostra morte. Egli riceve l'ultimo segno di pietà da parte di coloro che lo hanno amato. Quante lagrime versano i suoi! Quindi quella salma santissima, la più santa che sia mai stata sulla terra, viene portata al sepolcro. Grande il dolore, ma animato dalla grande speranza della risurrezione. Che questa speranza ci accompagni ogni giorno.
Amiamo la croce. Fare bene il segno della croce, ricordando i misteri della santa fede e il segno della nostra redenzione.
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La croce domini dappertutto; seguire e amare Gesù crocifisso; sperare nella croce specialmente quando il sacerdote alza la sua mano per assolverci; ci prepareremo così a ricevere gli ultimi segni di croce con grande divozione, segni che ci verranno fatti con l'Olio degli infermi. Sempre tutto nel nome della croce, salus, vita et resurrectio nostra 4.
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1 Cf Le preghiere della Famiglia Paolina, ed. 1996, pp. 174-175.

2 Cf Lc 23, 28.

3 Cf Gal 5, 24.

4 Salvezza, vita e risurrezione nostra.