11. LEGGERE, VIVERE, VENERARE
LE COSTITUZIONI*
Ringraziare il Signore della vocazione. Dopo il Battesimo la grazia della vocazione è la più grande. Ancor di più ringraziare per la corrispondenza alla grazia: la corrispondenza alla grazia è grazia maggiore della prima grazia. Facilmente si chiedono le grazie, ma ancor più chiedere la corrispondenza alle grazie.
Alla Visita leggere le Costituzioni, specialmente quest'anno dopo l'approvazione definitiva. Approfondirle sempre di più nello spirito, amare di più la nostra Congregazione, conoscendola sempre di più.
Vivere le Costituzioni. In esse non vi è niente di nuovo, solo è spiegato meglio. Avere un grande desiderio di farsi sante, d'amare il Signore, di fare un gran bene alle anime. L'azione sia il frutto dell'orazione.
Venerare le Costituzioni e seguirle. Occorre che noi non viviamo qualunque vita religiosa, ma la vita religiosa paolina.
Il Signore chiamandovi in questo Istituto aveva disegni su di voi: compiere non quello che vi sembra sia meglio, ma ciò che è il volere di Dio su di voi, fosse anche il dormire. Non abbiamo bisogno di cercare il volere di Dio dal direttore spirituale, ecc., ma nella vita comune. La vostra sapienza è la vita comune, però intenderla bene. Quando una cosa è eseguita nell'obbedienza, diviene comune, le altre cose, vi metteste anche a far azioni strepitose, a far grandi passi davanti agli uomini... Se fosse per trovar soldi saprei ben io come farne tanti. Quel religioso vicino a morte aveva fatto cose strepitose, ma si sentiva che non aveva operato per Iddio, aveva fatto grandi passi invano, fuori della via di Dio. Iddio paga ciò che è fatto per lui, noi arriviamo al premio operando per Iddio nell'obbedienza. Chi vorrebbe andare fra gli angeli in cielo, se in terra non avesse
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fatto come gli angeli in cielo? Sicut in coelo et in terra1. Ci diranno gli angeli: Vieni, sei uno dei nostri, continuiamo qui a far la volontà di Dio. Fare la volontà di Dio come la fanno gli angeli in cielo, altrimenti ci cacceranno fuori dicendo: Tu sei capriccioso, perché hai fatto la tua volontà. Dobbiamo odiare la nostra volontà, ciò che accontenta l'amor proprio, per abbracciare totalmente la volontà di Dio. Curare la salute per mantenerci nel servizio di Dio. È necessario che abbiamo buon spirito: rimetterci sempre alla volontà di Dio, e allora si riempiono le giornate di tanti meriti. Fare le cose con semplicità, serenità, nella volontà di Dio. S. Giuseppe faceva sedie e tavoli, non fu predicatore, né sacerdote, né portò la mitra del vescovo, né la tiara del papa, ma semplice falegname era sempre pronto a fare la volontà di Dio.
Vangelo, Costituzioni, corona ci serviranno molto bene ad essere sereni sul letto di morte, e ve le porranno fra le mani come testimonianza della vostra fedeltà alla volontà di Dio. Il vostro Maestro è unico: Gesù Cristo! Sono maestri coloro che vi insegnano la verità, ma in fondo è sempre lui [il Maestro], gli altri [solo] spiegano.
State alle Regole, per farvi sante. È così bella, grande, sapiente la nostra Regola! Fare bene la volontà di Dio, come gli angeli in cielo, e allora saremo ammessi tra i figli buoni di Dio: «Voi che mi avete seguito, riceverete il centuplo e possederete la vita eterna»2.
E vocazioni! E le anime avranno pace e ogni anima si arricchisce per il cielo.
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* Meditazione del Primo Maestro, tenuta a Derby, N.Y., il 28.7.1953, stampata nell'opuscolo trentaduesimo citato nella med. n. 8, pp. 9-11.
1 Come in cielo, così in terra.
2 Cf Mt 19, 28-29.