Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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23. CORRISPONDERE ALLA VOCAZIONE *

Chiediamo al Signore di corrispondere alla grazia della vocazione. La vocazione è come un granello di senapa che cresce nel nostro cuore fino a diventare una grande pianta. C'è una vocazione comune a tutti, ed è la vocazione al paradiso, c'è una vocazione speciale, più alta, ad una maggiore santità, vocazione speciale all'apostolato. Gesù fra coloro che ascoltavano la sua parola ne elesse dodici, li scelse per dare loro grazie speciali e perché fossero testimoni di tutto ciò che faceva. La vocazione è un servizio più generoso a Dio. La vocazione è un'attrattiva verso Dio, che si sente nel profondo del cuore, ed è unamore grande verso le anime. È un seme che viene messo intimamente nel cuore dallo Spirito Santo e che si sviluppa in grande albero, e fra i suoi rami possono trovare rifugio altre anime. Questo seme non è conosciuto nel mondo, fino a quando un giorno si manifesterà e se l'anima corrisponde cresce in molte virtù.
La vocazione è data da Gesù Cristo. Seguire la vocazione è il primo passo, corrispondervi è di tutta la vita. Fino alla professione perpetua è il primo passo, di lì in avanti la corrispondenza. Gesù elesse gli Apostoli perché lo seguissero ed essi fecero la loro professione perpetua nel Cenacolo. Gesù nel Vangelo di oggi ci ricorda come opera lo Spirito Santo nell'anima: una donna mette un po' di lievito nella massa e di lì a poco è tutta fermentata1. Per seguire la vocazione bisogna che il fermento divino entri nell'anima e la trasformi. Fare tutte le pratiche di pietà con il metodo paolino.
Mezzi: 1) Preceda la pietà interiore all'apostolato esteriore. 2) Adoperare i mezzi moderni. 3) Estendersi a tutto il mondo.
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Non vale piangere sui mali della Chiesa, ci vuole riparazione e apostolato; vi sono tanti pianti sterili: pregare per ottenere la libertà alla Chiesa di Dio, che sia esaltata, conosciuta.
Inoltre vita paolina: doveri naturali, virtù cristiane e osservanza della vita religiosa. La religiosa è come un monumento che ha [come] base e primo fondamento le virtù naturali, [come] tronco le virtù cristiane, [come] cima la pratica delle Costituzioni. Avere mentalità paolina. Non siete francescane né salesiane, ma Paoline. Avere principi paolini.
Che cosa richiede la vocazione: mezzi per seguirla e premio speciale. Questo impararlo dal Vangelo, dalle lettere di
S. Paolo. Ammirare tutte le Congregazioni, ma amare la propria. Cercare vocazioni. Amare le sorelle che sono nell'eternità. Pregare per la Congregazione e per il mondo che è nostro [campo di ] apostolato, e per avere una casa centrale, perché lo spirito paolino penetri profondamente. Lasciarsi ben formare, lasciarsi penetrare dallo Spirito di Dio. La vocazione è un gran dono: seguirla, arrivare alla professione perpetua. Che la pietà paolina entri nel cuore: amare le nostre divozioni e queste ci condurranno ad una perfetta vita paolina.
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* Meditazione, in dattiloscritto, tenuta il 15.11.1953, riportata nell'originale a seguito della meditazione precedente, senza titolo. Si deduce dall'insieme che fu tenuta dal Primo Maestro, a Barcellona (Spagna). Il titolo è stato assunto da un dattiloscritto successivo: “Corrispondere alla vocazione”.

1 Cf Mt 13, 33.