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AD QUID VENISTI?
Introduzione
I presenti Esercizi termineranno durante la novena dell'Immacolata, perciò li mettiamo sotto la protezione della Madonna: per ottenere la grazia di un vivo dolore dei peccati e la grazia di risorgere dai difetti; per passare l'anno mariano immacolate. L'Immacolata si onora vivendo immacolati.
Gli Esercizi devono portare tre frutti: 1) luce alla mente: sgombrarla di tutte quelle idee che non piacciono a Dio, di quei principi non buoni i quali impediscono che la nostra mente sia immacolata. Chiedere in questi giorni grande aumento di fede. 2) Correggere la volontà, la quale può essere molto difettosa e debole. Vi sono sette malattie per la mente e sette malattie per la volontà, per esempio l'incostanza nei propositi1. Esame perciò sopra la volontà. 3) Migliorare la pietà: in questi giorni pregare molto e quanto meglio sappiamo.
Gli Esercizi devono essere fatti con molta riflessione, molti esami, molta preghiera; fare bene le confessioni; tenere lo spirito ben unito a Dio, penetrare le preghiere. Santificare quindi la mente, la volontà, il cuore.
Prima considerazione: «Ad quid venisti?»2. Perché sei creata, perché sei religiosa, perché hai tutte quelle grazie particolari, speciali per l'anima tua?
1. Perché siamo create? Siamo create per conoscere, amare, servire Dio e poi goderlo eternamente in cielo.
a) Conoscere Dio. Attente a non sbagliare strada! Prendere la via che conduce al cielo e guardarsi dalla via che può sembrare comoda, ma che conduce alla perdizione. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo per conoscere Dio? Il catechismo ci
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fa conoscere Dio, come pure la sacra Scrittura, le vite dei santi e perfino gli spettacoli. Queste cose, sfruttate bene, santificano la mente. Noi le abbiamo sapute sfruttare? Oppure dobbiamo riconoscere di essere andate dietro a vane letture, vani e inutili ricordi, d'avere sognato a occhi aperti?
b) Amare il Signore. Egli è il sommo Bene e l'eterna nostra felicità, dunque merita amore questo nostro Dio! Sì, amiamo il Signore, non la stima degli uomini e le vane soddisfazioni. Amare il Signore! Si ama veramente Iddio o siamo indifferenti? Dà gioia o noia stare in chiesa? Come sono le nostre Comunioni, Visite, la nostra pietà?
c) Servire Dio. [Essere] amanti del servizio di Dio, dell'ubbidienza; portare rispetto alla persona nostra e a quella degli altri: purezza. Bisogna osservare tutti i comandamenti, bisogna che ci sia questa formazione umana: se non c'è amore alla sincerità e alla giustizia, come saremo persone rette? Tutta la nostra giornata è diretta al cielo? Retta intenzione: ci attende il cielo. Ecco, perché siamo creati.
2. Perché ci siamo fatte religiose? Per maggiormente conoscere, amare, servire Dio, perciò nessun altro amore o desiderio deve occupare il nostro cuore. Mezzi per fare questo: voti, vita comune, apostolato. Si è osservata la povertà, la castità, l'obbedienza? E la vita comune? Ad quid venisti? I voti o osservarli pienamente o non farli!
Abbiamo preferito Dio a tutto il resto. Coraggio, dunque! Esaminiamoci bene sui voti. Vediamo se abbiamo il desiderio di osservarli perfettamente. Alcune capiscono le cose a metà. Corrispondere alla vocazione non vuol dire solo fare i voti, bisogna ogni giorno fare un passo nell'osservanza della vita religiosa. Ogni giorno [essere] più attaccate all'Istituto e all'apostolato. Progrediamo noi nella virtù? Siamo ogni giorno più umili, più ubbidienti, più attaccate al Signore? In noi crescono più le virtù o i difetti?
3. Perché il Signore ci ha dato quelle grazie personali, tutteproprio per noi? Ogni anima è diversa dall'altra per educazione e grazie particolarissime ricevute. Noi come vi abbiamo corrisposto? Se esaminiamo la nostra vita interiore troviamo che il
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Signore ci ha voluto tanto tanto bene. Perché tante grazie particolarissime? Lo stato di coscienza di un'anima è diverso dallo stato di un'altra anima: chi si è sempre conservato innocente e chi ha peccato; chi è più portato all'Eucaristia e chi alla Madonna. Così come ogni coscienza ha dei lineamenti propri, ha pure degli obblighi particolari. Perché tutte queste grazie? Riflettiamoci bene: ogni anima deve raggiungere quel grado di santità a cui Dio l'ha destinata. La passione suggerisce, chiede, poi pretende, in ultimo costringe.
Come abbiamo noi corrisposto alle interne ispirazioni della grazia? Preghiamo molto il Maestro divino, la Madonna, S. Paolo.
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1 Cf Med. varie 1953, n. 26, nota 8. Per le malattie della volontà: abulia, leggerezza, incostanza, accidia, ostinazione, cattive abitudini, cf Le preghiere della Famiglia Paolina, ed. 1996, p. 189.
2 Cf Med. varie 1952, n. 12, nota 3.