Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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RITIRO DICEMBRE 1956
44. SIAMO FRUTTO DI UN DONO44
1. Abbiamo cominciato la novena all'Immacolata Concezione di Maria santissima e domani comincia anche l'Avvento, tempo di preparazione al Natale. Consideriamo in primo luogo il grande privilegio dell'immacolato concepimento.
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2. Il peccato originale aveva coinvolto tutta la famiglia umana, Adamo aveva perduto i doni, i privilegi, la grazia che il Signore gli aveva conferito. Il Signore gli aveva usato grande bontà, ma gli aveva posto una condizione: aveva vietato di mangiare un frutto «Se ne mangerete, morirete» (Gn 2,17). Non parlava soltanto di morte naturale, né di morte istantanea, parlava di due morti: una all'istante per l'anima e l'altra più lontana. I nostri progenitori capirono cosa fosse la morte quando videro Abele ucciso da Caino.
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3. L'immortalità, la scienza infusa, particolarmente la grazia, tutto era subordinato alla loro fedeltà. Ma Adamo ed Eva commisero il peccato lasciando l'intera umanità, che da loro discende, in una grande miseria.
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4. Noi nasciamo col peccato originale, che ci priva di tutti quei doni così grandi ché avremmo dovuto avere. Non è una condanna all'inferno, ma è una privazione del paradiso. Così il peccato si è tramandato e continuerà a tramandarsi fino alla fine dei secoli. Era necessario che il peccato venisse riparato. Eva diede al mondo tanti figli e tutti infetti dal peccato originale.
Ma se Eva aveva perduto la grazia, Maria la trovò.
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5. «Hai trovato grazia presso Dio» (Lc 1,30) le disse l'angelo dopo che l'ebbe salutata «Ave, gratia plena». La grazia perduta da Adamo veniva ridonata da Gesù. Maria trovò questa grazia presso il Signore nel momento in cui fu concepita: nacque cara a Dio, amica di Lui, tutta bella e pura.
Nascere amica di Dio, essere la sua diletta, la sua sposa, questo significa Immacolata Concezione.
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6. Ci troviamo di fronte a un fatto straordinario che si è verificato solo in Maria, né si verificherà mai più.
Il Signore fece Maria così grande che, sebbene bambinetta, l'aveva più cara di tutti gli angeli e i santi. Essa trasmise la grazia di cui fu ripiena a tutta la nuova generazione per mezzo di Gesù Cristo.
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7. Maria è la divina Pastora che pasce le anime, la Corredentrice che le redime, la Mediatrice di grazia. Tutti i doni che l'umanità ricevette e riceve li ebbe e li ha attraverso Maria: è la fonte di tante grazie.
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8. Il Signore ha dato tante grazie anche a voi, vi ha chiamato a sé, vi ha elargito il grande dono della vocazione, vi ha amate più di tante figliole, vi ha destinate a salvare le anime. Poteste voi comprendere totalmente il gran dono della vocazione! E' una sequela di grazie, di ispirazioni, di predilezioni. Dio vi ha amato dall'eternità, ha messo gli occhi su di voi e vi ha ricolmato di benedizioni.
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9. Tutta la nostra vita è una continua misericordia di Dio: la nascita in un paese cattolico, in una famiglia buona, il battesimo, la cresima, le comunioni, l'aver conservato l'innocenza battesimale, l'essere circondati di aiuti, di buoni esempi, di correzioni; il complesso della formazione, il sentire come un timore della colpa e dei pericoli, la tendenza alla preghiera, l'attrattiva ad esser buoni, tutto ci viene dall'amore infinito di Dio per noi.
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10. Il Signore vi ha preparato alla vostra missione: detestare e fuggire il peccato, amare il Signore con tutte le forze, volere sempre Lui solo, e salvare le anime. Come Maria siete state delle privilegiate.
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11. Occorre che in questo tempo, in cui siete aspiranti e novizie, accumuliate abbondantemente ed entriate in un'amicizia profonda e intima con Gesù.
Come vi formate, così darete! Se vi farete tanto sante, compirete tanto bene. Si dà ciò che si ha: una anima, tutta piena di Gesù, dà Gesù; un'anima vuota non dà nulla. Dipende da voi la vita futura.
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12. Maria fu piena di grazia, corrispose e portò copiosi frutti. Voi darete Gesù nei catechismi, nei Vangeli, nelle conferenze, soprattutto per mezzo della sofferenza. Un'anima tutta di Gesù avrà solo parole piene d'amore. Siate strumenti di bene, accumulate grazie e ricchezze spirituali.
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13. Conclusioni:
- Odiare sempre il peccato.
- Ringraziare il Signore di tutti i momenti che passate in questa casa ed accumulare, nella mente, nell'anima, nel cuore, i tesori di grazia, sapienza, amor di Dio e fede.
- Adempimento attento ai propri doveri.
- Utilizzare i grandi doni che si ricevono in questa casa.

Albano Laziale (Roma)
1 dicembre 1956

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44 Albano Laziale (Roma), 1° dicembre 1956