4. AMORE ALLA CONGREGAZIONE41. Vi è tra le congregazioni della Famiglia Paolina una relazione, una parentela: occorre che ne sia ben determinato il senso. La Pia Società San Paolo rispetto alle altre congregazioni femminili ha una specie di preminenza nel senso che il sacerdote ha degli uffici suoi particolari.
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2. Ogni congregazione è libera e indipendente nella sua amministrazione e nella sua direzione interna, sia riguardo alle persone che riguardo alle cose. Tuttavia il sacerdote ha sempre qualcosa che non possono avere le suore: il mandato di insegnare, di interpretare, di amministrare i sacramenti. La Pia Società San Paolo deve aiutare le altre tre congregazioni affinché si mantengano nel buon spirito, deve dare i consigli che sono necessari ed anche intervenire in qualche errore che si commettesse, incoraggiando e sostenendo secondo lo spirito della nostra vocazione. Ciò non significa che ogni sacerdote possa dare disposizioni, questo è un compito affidato al superiore della Pia Società San Paolo. Quando egli non può farlo direttamente, allora può incaricare qualcuno che compia questo servizio. C'è quindi una parentela ed una assistenza perché le congregazioni femminili procedano con un apostolato sempre più ampio.
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3. Tener presente tre punti quando si prega:
- La santificazione propria, che consiste nel fare bene confessione, comunione, studio, ufficio.
- Vedere che, per quanto sta ad ognuna, la casa dove ci si trova progredisca: ci sia l'ordine, il buon spirito, la carità, l'obbedienza. Tutte devono contribuire!
- Tener ben presente gli interessi di tutta la congregazione. Portare nel cuore, nella comunione, tutte le persone, tutti gli interessi della congregazione. Siate veramente «gens sancta» (1Pt 2,9).
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4. E' tanto importante che ognuna serva bene la congregazione secondo le proprie attitudini: applicarsi e rendersi abili nei vari uffici. Sei membro di una famiglia religiosa che compie un apostolato nella Chiesa.
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5. Prendere bene le cose insegnate, anche quelle che non sembrano tanto necessarie: le piccole cose, il buon garbo. Formarsi bene! Quando una persona è ben formata si applicherà nell'apostolato e riuscirà bene. Avere a cuore l'onore della congregazione. Chi si comporta bene attira la stima. Dice la scrittura: «Essere stimati vale più che essere ricchi» (Pr 22,1). Se in primavera abbiamo per tempo un clima mite, presto la pianta fiorirà. Così, se la congregazione è stimata, fioriranno le vocazioni. Se sapete fare un bel catechismo, una bella conferenza, la congregazione guadagna. Contribuire al buon nome e allo sviluppo della congregazione. Alle volte basta mostrarsi ordinate per far subito una buona impressione.
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6. Osservare la povertà, ma saper anche promuovere la beneficenza a vantaggio dell'istituto. C'è una povertà propria della Famiglia Paolina. Tutte ponete attenzione a questo punto: una povertà che è osservanza, che produce, che provvede, che si mostra nell'amore al lavoro e nella cura delle cose.
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7. Sentire la congregazione: ha bisogno di vocazioni. Contribuirvi con la preghiera e, per quanto potete, anche con le relazioni e con i consigli. Avere di mira i paesi e le parrocchie dove vi sono le vocazioni migliori.
Amare la congregazione e aiutarla in tutte le maniere. Amare la congregazione è amare Dio, la Chiesa, le anime.
Sentirla così! Qualche volta bisogna accusarci proprio di indifferenza, di mancanza d'amore, di contributo.
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8. Sempre in clima caldo: cuore e ambiente accesi, dedizione generosa, ma anche gioiosa e lieta.
Adesso do la benedizione a voi ed intendo darla a tutte le case e alle persone stesse che il Signore ha destinato per voi. Che possiate compiere la volontà di Dio e sentire la congregazione.
Albano Laziale (Roma)
22 gennaio 1956
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4 Albano Laziale (Roma), 22 gennaio 1956