Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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35. MEDITAZIONE SUL QUADRO DI MARIA35
1. Un bell'ossequio alla Madre del divino Pastore, oggi, in cui presentate un buon numero di figliole che intendono vestire l'abito religioso e un buon numero di figliole che fanno la professione.
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2. Sebbene i voti siano temporanei l'intenzione è di essere sempre di Gesù. Non si tratta di fiori raccolti nel giardino ma di fiori raccolti nella Chiesa di Dio, coltivati da Gesù stesso che ha dato la vita per ciascuna di voi in particolare. San Paolo dice: «Amò me in particolare e s'immolò per me».
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3. Oggi conviene meditare sul quadro. Maria è raffigurata in piedi: è sempre in piedi, non ha interrotto mai la sua catena di meriti ed ora dal cielo non ha riposo. E' sempre tutta in attività per i suoi figli che Gesù buon Pastore morente le affidò.
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4. Maria è chiamata da un santo «la faccendiera del paradiso». Per tutti prega, a ciascuno offre le sue grazie secondo le circostanze. Pensa a tutti in generale e a ciascuna in particolare.
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5. Siete sempre in attività come Maria? Una volta entrate nell'istituto non si deve interrompere la catena dei meriti col peccato, ma lavorare per estirpare i difetti e sostituirvi l'amor di Dio con l'esercizio delle tre virtù teologali: fede, speranza, carità.
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6. Offrire tutto: riposo, cibo, attività varie, lavoro manuale, preghiera. Che tutto sia solo e sempre di Dio. Che il peccato non rompa mai questa catena. Avere un cuore in cui i palpiti siano tanti atti d'amore, e così ogni passo. In piedi quindi e sempre in attesa: lo spirito non può aver riposo.
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7. Maria ha la sua mano su Gesù che è il Pastorello e dà anch'egli l'erba alle pecorelle. Il buon Pastore ce lo ha dato Maria. Se volete che Gesù rimanga in voi siate devoti di Maria e abbiate un'intimità sempre più profonda con Gesù.
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8. Tenere presenti questi punti:
- conoscere sempre più le cose che dovete insegnare;
- Gesù sia sempre più padrone degli affetti e desideri: siano sempre più rivolti al paradiso;
- che Egli vi dia sempre più lo spirito religioso della pastorella.
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9. Lo spirito religioso è difficile a capirsi, però si può capire e l'hanno capito tante anime che sono qui. Il Signore nasconde le cose belle ai grandi del mondo, ma non ai piccoli e agli umili. Quando siamo arrivati a conoscere la nostra nullità, allora comincia l'ascesa.
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10. Maria dà ad ognuna pensieri di fede, di amore al buon Pastore e alle anime, intimità col suo divin Figlio, spirito di pastorella. Pietro e Paolo vi insegnano lo zelo per le anime.
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11. La liturgia intreccia oggi il ricordo della divina Pastora e di Pio X. Pio X prese il suo programma da san Paolo «Instaurare omnia in Christo». Ciò vi ricordi la vostra missione: collaborare umilmente coi pastori di anime. Per questo avrete grazie speciali che saranno sempre più abbondanti se le chiedete per mezzo dei santi apostoli Pietro e Paolo. Metteteci pure anche san Pio X che ha davvero instaurato tutto in Cristo. Ha dominato la Chiesa e la storia col codice di Diritto Canonico; è l'umile prete che accettò il pontificato come una croce.
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12. Quando c'è l'umiltà si fa un apostolato molto vasto, si fanno fiorire tanti gigli, tante rose e viole per Gesù. Se noi svuotiamo il cuore dall'orgoglio nei pensieri, nei sentimenti, nelle chiacchiere, allora può essere riempito della grazia divina.
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13. La vostra lingua è stata consacrata con la professione al servizio di Gesù insieme ad ogni altra facoltà e a tutto l'essere. Non vi sia nulla ispirato dall'amor proprio o dalla vanità. Le pastorelle riparino il peccato di lingua con la santificazione della propria.
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14. Come il calice consacrato non può servire che alla celebrazione della messa, così voi, consacrate al Signore, dovete dare tutto a Lui. Totalmente di Gesù! Che grazia! Bisogna che custodiate voi stesse con la stessa attenzione con cui viene custodito il calice.
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15. Dove andrete, porterete tanto bene! A base di tutto stia sempre la preghiera: le pastorelle in una parrocchia sono come un fuoco che non si estingue mai: amano le anime come se stesse.
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16. Consacrate quest'anno alle vocazioni: curatele con amore.
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17. Che la vostra giornata sia lieta e di gran frutto e vi serva come ricordo lietissimo per tutta la vita.

Albano Laziale (Roma)
3 settembre 1956

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35 Albano Laziale (Roma), 3 settembre 1956