29. LO SPIRITO NON VA IN VACANZA291. Sembrava, secondo il nostro piccolo modo di vedere, che la vita di don Federico (* 21-6-1956) fosse ancora tanto utile per le pastorelle, ma il Signore, quando non concede una grazia, è perché ne prepara una migliore.
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2. Noi, alle volte, non ci accorgiamo neppure quando ci sono date le grazie. Quello che è certo è che nessuna preghiera fatta bene cade a vuoto.
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3. Del resto si vive abbastanza quando, anche vivendo poco, si guadagna il paradiso; si vive poco invece quando, anche vecchi, non si è meritato il premio. Chi poi pecca, vive sempre troppo, perché ad ogni peccato acquista un inferno peggiore.
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4. Adesso siamo entrati nella novena dei santi apostoli Pietro e Paolo. Tutto il mese è consacrato a loro, ma in particolare la novena e la festa. La grazia da chiedere è questa: «E' lo spirito di apostolato». Sapersi preparare all'apostolato, compierlo come l'hanno compito loro e sia da loro benedetto.
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5. Dobbiamo andare in paradiso e là troverete Gesù buon Pastore, Maria divina Pastora e i santi apostoli Pietro e Paolo. Lassù è tutta un'altra vita, assai diversa da quella che viviamo qui; lassù è una vita beata!
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6. Tante volte, quando noi vediamo mancare qualche persona buona, ci viene da pensare all'ufficio bello che avrà in cielo perché lassù Dio non ci lascia disoccupati; allora vien da dire: «aveva un ufficio ben importante da affidarle, se l'ha chiamata a Sé». Noi non possiamo immaginare quello che il Signore ha preparato per coloro che gli vogliono bene.
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7. Venerare i santi apostoli. E' buona cosa leggere una vita di san Pietro: ve ne sono alcune semplici che fanno tanto bene. Per me quella che mi ha fatto maggior bene è la vita di san Pietro scritta da don Bosco: è un santo che scrive la vita di un altro santo, quindi la scrive bene.
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8. Dopo la festa dei santi apostoli farete anche un po' di riposo, ma vi sono delle cose in cui non si può far vacanza. Le scuole si chiudono per riposarsi e prepararsi così a riprendere gli studi con più alacrità. Nello spirito non si deve fare vacanza.
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9. Il lavoro spirituale non si ferma neppure quando uno è malato: c'è sempre da emendarsi dai difetti, da esercitarsi nelle virtù, da pregare. Esaminarsi se si è in perfetta armonia con Dio, se si accetta rassegnati la sua volontà.
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10. Le preghiere sono sempre le stesse, si farà riposo nelle altre cose; del resto il solo cambiare lavoro è già riposante. Se lo studio ha stancato, si va nell'orto: tale lavoro da una parte dà riposo e dall'altra dà moto e letizia.
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11. Don Bosco chiamava le vacanze la mietitura del diavolo: ci sono più tentazioni, più pericoli, più occasioni di male. Guardiamo a Maria che osservava l'unione con Dio sempre.
Santificare le vacanze che avete non al modo del mondo, ma da religiose.
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12. Finora di caldo non ne abbiamo avuto tanto, ma anche se viene, pensare che fa bene alle piante ed anche a noi.
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13. State liete e serene. Pregate con più fervore per tener lontane le distrazioni e gli scoraggiamenti, così questi giorni vi porteranno vantaggio al corpo, al cuore, allo spirito.
Ricordare «L'anima non ha vacanza». Invocare tanto l'angelo custode.
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14. Ora vi benedico. State liete e serene e con l'animo rivolto a Dio, nella vostra letizia e nei vostri slanci giovanili. Se Gesù vi darà l'intimità con Lui vi sarà di gran vantaggio. Intimità soprattutto nella visita e nella comunione con Gesù Ostia!
Albano Laziale (Roma)
25 giugno 1956
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29 Albano Laziale (Roma), 25 giugno 1956