Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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20. «SARAI PESCATORE DI UOMINI»
Santi per essere santificatori
Domenica IV dopo Pentecoste, Meditazione, Castel Gandolfo, 14 giugno 19591

[...]2 Finita la predica, Gesù ordina a Pietro: Allontànati dalla spiaggia, va' in mezzo al lago e getta la rete". Pietro si scusò a prima vista: Signore, tutta la notte abbiam cercato di pescare e abbiam preso niente; tuttavia sulla tua Parola getterò le reti per la pesca". Ecco, sempre così: bisogna fidarsi di Gesù, e nel suo nome intraprendere le opere, e le opere particolarmente di apostolato nel nome di Gesù. Sembra magari che tutti siano contrari, che, con questo mondo che è tutto travolto dalle cose della terra, non si possa far niente, ma nel nome di Gesù... Quando si è mandati, quando si ha una missione e la si compie nel suo nome, con il suo aiuto, con la sua grazia, frutta e frutta tanto: difatti furono tanti i pesci presi nella rete.
E siccome erano tanti e non bastava la barca di Pietro, ecco: «Annuerunt sociis». Sì, chiamarono altri in aiuto" a raccogliere tutta quella quantità di pesci, e venne un'altra barca e tutte e due le barche furono piene di pesci. Questo chiamare altri in aiuto per raccogliere un maggior numero di pesci, raccogliere tutti i pesci che erano entrati nella rete, che cosa significa? Significa che si devono sempre chiamare
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vocazioni che vengano ad aiutarci per conquistare altre anime, per condurre altre anime al Cielo. «Annuerunt sociis»: e i compagni furono specialmente Giacomo e Giovanni, e poi altri i quali vennero e aiutarono. Tutte le vocazioni sono aiuti in aiuto a Gesù Cristo, per guadagnar anime; in aiuto al Papa, il quale ha la grande missione che gli fu assegnata da Gesù Cristo: Da questo momento sarai pescatore di uomini.
Il miracolo era succeduto perché? Era stato compiuto perché Pietro avesse la conferma della sua vocazione, la capisse sempre meglio: Sarai pescatore di uomini", cioè sarai pescatore di anime che salverai, sì.
Oh! E tuttavia Pietro ha bisogno di aiuto, di altri: sono i Vescovi, sono i sacerdoti, e sono tutte le anime che si consacrano all'apostolato; e in questo è molto chiara anche la vostra parte nella Chiesa di Dio, e cioè: chiamare altre anime a lavorare nel campo del Signore, a compiere con Pietro la pesca di uomini, sì. È segnata la vostra vocazione: cercare anime, cercare aiuti, cercare apostoli...
Oh! Tutto però si deve fare in unione con il Papa, con Pietro, sempre: cioè secondo l'indirizzo che ci viene dalla Santa Sede, dalla Sede Santa perché è romana, perché è la sede di Pietro. Pietro continua a insegnare per mezzo dei suoi successori, come [quando] si è fatto un codice ed allora3 un presidente di repubblica andrà a succedersi ad un altro il quale continua a far osservare il codice fatto dal presidente antecedente. Per sempre Gesù sarà con Pietro... sempre: «Portae inferi non praevalébunt adversum eam» [Mt 16,18], sopra di te fonderò la mia Chiesa, e la Chiesa non verrà meno: le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa.
Ora, quale conclusione pratica? Alla fine del mese, cioè il giorno di san Pietro e san Paolo, si celebra la festa del Papa: riconoscere la sua missione, pregare per il Papa, ascoltare il Papa, aiutare il Papa nella sua missione di pescare gli uomini e condurli all'eterna vita. Questo mondo è rassomigliato ad un mare in burrasca: Vi farò pescatori di uomini".
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Secondo: confermarci nella vocazione nostra di aiutare il Papa nel pescare gli uomini, per condurli all'eterna salvezza. Confermarsi in questa vocazione e prepararsi santamente a corrispondere a questo grande apostolato di suscitare vocazioni, di aiutare vocazioni.
Oh! Certo, da dopo che siete venute in questa sede, in questa Casa, molte grazie si sono moltiplicate sulle vostre anime, avete fatto un vero progresso spirituale.
Noi non siamo mai capaci a far le opere di Dio se non quando abbiamo accumulata in noi grazia, santità, virtù vera, fede profonda, amore al Signore e amore alle anime. Per salvare gli altri, bisogna prima che ci santifichiamo noi: vi sono tante persone generose nel mondo che vorrebbero fare questo o quell'altra opera, ma hanno prima voglia di far buoni gli altri che di far buoni se stessi, e magari giudicano gli altri. No, la via di Dio è questa: dobbiamo santificarci e, se [saremo] santi, attireremo.
Prima noi stessi! Nella Chiesa di Dio si son verificati lungo i secoli fatti molto disgustosi: persone che sembravano avere un grande zelo e volevano riformare e correggere gli altri, e magari le autorità, 4ma poi non badavano a correggere se stessi e a far esercizio di umiltà; e quando non c'è l'umiltà e non si bada a santificar noi stessi, diveniamo capaci a poco
o niente. Faranno molto, però poco! E quando c'è un fatto, risulta il fare molto più problematico, ecco.
Quando san Francesco d'Assisi5 si ritirò dalla casa paterna e cominciò a vivere in profonda povertà, si esercitò in tutte le virtù quotidiane, particolarmente in spirito di fede, carità, umiltà, ecco... in quel tempo. In quel tempo c'erano molti che
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volevano riformare la Chiesa, ma non riformarono se stessi. E lui riformò se stesso e imparò a vincere se stesso, praticando particolarmente l'amore a Gesù e lo spirito di povertà. Ed ecco che i francescani e le francescane che sono sparsi nel mondo... quanti sono i meriti! E che bene fanno nel mondo! [...]. Anche ieri abbiamo fatto la festa di sant'Antonio di Padova6 che è un figlio di san Francesco, che tanto imparò da egli; e poi hanno cominciato [ad esserci] figli, come tra gli altri i terziari di san Francesco7, per continuare... i terziari di san Francesco e tutte le suore francescane che discendono anch'esse da santa Chiara8, figlia di san Francesco, ecco.
Noi faremo tanto del bene quanto saremo santi. Se ci manca questo, saremo come gente che grida al deserto: non sarà seguita!
Come attirò le moltitudini Giovanni Battista? Le moltitudini per Cristo: che si preparasse quel battesimo di penitenza a riceverne Dio? Con il vivere nel deserto, vestire di pelli di cammello, viver di locuste, preghiera si può dire continuata, mettendosi9 nell'umiltà [...]: Quanto più uno si umilia, tanto più sarà esaltato" [cf Lc 14,11; 18,14] con Gesù. Questa è la santità che la Chiesa contempla. Cerchiamo la vera gloria: vedere di riformare bene la nostra vita [...]. Vedere la pazienza e l'umiltà, l'amore a Gesù intenso, intenso a lui... e allora ecco che possiamo poi essere efficaci e riportare frutti, e riportare frutti nel nostro lavoro, nella nostra preghiera. La spiegazione alle volte degli insuccessi la troviamo in noi, nel nostro modo di mostrarci al Padre; e la spiegazione dei successi la troviamo
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anche in noi quando ci affidiamo al Padre. Noi dobbiamo fare agli altri più bene che a10 noi, in generale, il tempo che intervenga la grazia di Dio che operi direttamente; ma per nostro mezzo noi dobbiamo essere mezzi adatti: tanti possono far arrivare la grazia di Dio a salvezza delle anime.
Le amate tanto le anime? Non chiedere ragioni sulla virgola"! Non siamo affetti dall'amor proprio, che anzi è direttamente contrario all’amore a Dio e all'amore alle anime! [...] Perciò adesso vi dò la benedizione affinché noi possiamo pensare così: prima di chiamare vocazioni, corrispondere bene, profondamente a Dio. Secondo: se vogliamo condurre anime e molte anime alla santità nelle vie di Dio, pensiamo a diventar sante noi. Allora si avrà con noi la disposizione e si avrà con noi la grazia di Dio, onde in parecchi fare il bene11, sì. Santi, dunque, per essere santificatori. Delle religiose, delle religiose sareste per ottenere dal Signore e conquistare al Signore molte anime che abbiano spirito apostolico, che veramente vogliano farsi sante.
Se non abbiam compiuto il bene delle nostre12 per aiutarle, egli illumina. Confermiamoci sempre più nel proposito: Voglio rendermi degna di lavorare nella vigna di Dio".
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 48/59 (Nastro archivio 58a. Cassetta 58, lato 1. File audio AP 058a). Titolo Cassetta: “La pesca miracolosa".

2 Il PM commenta e cita liberamente nella meditazione il Vangelo della Messa del giorno: Lc 5,1-11. Non risulta registrata la prima parte della sua istruzione in cui, probabilmente, sarà stato letto il brano in italiano.

3 Parole incerte.

4 Da questo punto fino al termine della meditazione, l'audio è fortemente disturbato e molte espressioni risultano incerte.

5 Francesco d'Assisi (1181/1182-1226) ricevette dal Signore il comando: “Francesco, va' e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina!". Il suo percorso di conversione personale, nell'umiltà e nella povertà, e la fondazione di un nuovo stile di vita religiosa e di evangelizzazione, attirò molti a seguirlo e diede un grande impulso alla santità e alla missione della Chiesa. Cf BONAVENTURA DA BAGNOREGIO, Leggenda Maggiore (Vita di San Francesco D'Assisi), in FF 1038-1050.

6 Antonio di Padova (Lisbona, 15 agosto 1195 - Padova, 13 giugno 1231), Dottore della Chiesa. Ritenuto il più illustre e popolare tra i santi francescani, fu eccellente predicatore e umilissimo frate.

7 Nella famiglia francescana, il Primo Ordine è costituito dalle tre Congregazioni dei Frati Minori (Minori, Minori Conventuali e Minori Cappuccini), il Secondo Ordine dalle Clarisse (religiose di vita claustrale), e il Terz’Ordine dai laici (Ordine Francescano Secolare - OFS) e da numerosissime Congregazioni di religiosi e re
ligiose (Terz'Ordine Regolare - TOR) che si sono formate dal filone principale dei secolari.

8 Chiara d'Assisi (1193 ca.-1253), iniziatrice del Secondo Ordine francescano, l'Ordine di Santa Chiara, detto delle Sorelle Clarisse.

9 Parola incerta.

10 Il PM dice: più bene di.

11 Espressione incerta.

12 Non è chiaro se il PM intenda le anime o la vocazione di ciascuna Apostolina, oppure delle persone chiamate.