16. «ANDATE IN TUTTO IL MONDO...»
Con Maria in attesa dello Spirito Santo
Festa dell’Ascensione, Meditazione, Castel Gandolfo, 7 maggio 19591
Questa mattina è utile leggere insieme l’Epistola ed il Vangelo perché si completano. Prima quindi l’Epistola che è l’inizio del libro Atti degli Apostoli. Atti, cioè, vuol dire: opere, azioni degli apostoli. Leggete.
«Nel primo libro parlai, o Teofilo, di tutto quello che Gesù fece ed insegnò dal principio fino al giorno in cui, dati, per mezzo dello Spirito Santo, i suoi ordini agli apostoli che aveva eletti, ascese al cielo: ai quali si diede anche a vedere vivo, dopo la sua passione, con molte riprove, apparendo ad essi per quaranta giorni e ragionando del regno di Dio. Ed essendo insieme a mensa, comandò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di aspettare la promessa del Padre, la quale avete udita (disse) dalla mia bocca, perché Giovanni battezzò con l’acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo, di qui a non molti giorni. Ma i convenuti gli domandavano: Signore, lo ricostituirai ora il regno d’Israele? Rispose loro: Non sta a voi di sapere i tempi e i momenti che il Padre si è riservati in suo potere; ma voi riceverete la virtù dello Spirito Santo che verrà sopra di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, e nella Samaria e fino all’estremità della terra. E, detto questo, mentre essi lo guardavano, si levò in alto; ed una nuvola lo tolse agli occhi loro. E, mentre stavano a mirarlo ascendere al cielo, ecco due personaggi in bianche vesti presentarsi loro e dire: Uomini di
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Galilea, perché guardate il cielo? Questo Gesù, che tolto a voi, è asceso al cielo, verrà come l’avete visto andare in cielo»2.
Ecco, il libro Atti degli Apostoli scritto da san Luca, il quale pure ha scritto il Vangelo: quindi prima dice che già ha narrato le cose che riguardavano Gesù e adesso incomincia le cose che riguardano gli apostoli; specialmente i primi dieci capitoli sono sopra le opere e le azioni di san Pietro, e gli altri capitoli seguenti sopra le opere e le azioni e l’apostolato di san Paolo.
Ora leggiamo il Vangelo.
«In quel tempo: Gesù apparve agli undici mentre erano a tavola, e li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore, per non aver creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. E disse loro: Andate per tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; chi poi non avrà creduto sarà condannato. Or questi sono i segni che accompagneranno coloro che avran creduto: in nome mio scacceranno i demoni, parleranno nuove lingue, maneggeranno i serpenti e, se avran bevuto qualche veleno, non farà loro male; imporranno le mani agli infermi ed essi guariranno. E il Signore Gesù, dopo aver loro parlato, ascese al cielo e siede alla destra di Dio. Quelli poi andarono a predicare da per tutto, con la cooperazione del Signore, il quale confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano»3.
Sì... e quindi qui in questo Vangelo Gesù ordina agli apostoli di andare a predicare a ogni creatura; secondo, dice che quelli che crederanno saranno salvi e quelli che non crederanno saranno perduti; e poi conchiude, il tratto di Vangelo di san Marco, dicendo che gli apostoli sono andati dappertutto, hanno eseguito la loro vocazione, la loro missione, e hanno predicato nel mondo intero allora conosciuto - allora poco si conosceva l’Oriente, quasi niente; oltre i confini dell’Impero
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Romano si sapevan ben poche cose, finché non arrivarono i Barbari dal settentrione e finché non si apersero le relazioni con la Cina, con l’India, con il Giappone, con l’Australia, tutte queste regioni che contengono più di metà il genere umano -.
In questi giorni bisogna che ricordiamo le solennità.
Primo, sapete che vi son due feste della Regina [degli Apostoli], quasi tre.
La prima festa è la festa, diciamo, di divozione, quella di domenica scorsa: festa non liturgica domenica scorsa, ma concessa alla Famiglia Paolina, perché la Famiglia Paolina potesse cominciare bene il mese di maggio santificando a onore di Maria Regina la prima domenica del mese.
Invece la festa liturgica è dopodomani; voi leggerete il calendario tutte le sere, e lì trovate appunto questo: la festa liturgica è dopodomani. Quindi, la Messa sarà della Regina degli Apostoli4.
Poi ho detto quasi tre, perché l’ultimo giorno di maggio è consecrato alla regalità di Maria, alla regalità universale. Maria è Regina, sì, degli apostoli in primo luogo, poi regina dei martiri, dei confessori, dei vergini, di tutti i santi, regina del Cielo e della terra. E allora l’ultima domenica [di maggio] si celebra la sua regalità, regalità universale5; mentre che quando noi facciamo le nostre Feste - la prima domenica [di maggio] e poi il sabato seguente [l'Ascensione], dopodomani la festa liturgica -, allora celebriamo la regalità precisamente di Maria. Come uno dicesse: il Re è Re degli operai e dei contadini, dei professionisti, degli artisti, eccetera. Maria è Regina universale, però in particolare noi la onoriamo come Regina degli Apostoli: per onorare quei santi giorni particolarmente che Maria passò, dopo l’Ascensione di Gesù, con gli apostoli a pregare, a chiedere lo Spirito Santo, e fino a che rimase con gli apostoli sulla terra. È quindi l’apostolato che essa esercita in Cielo, apostolato che è universale: pensa a
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tutti i suoi figli, Maria, e a tutti i figli redenti da Gesù Cristo, figli di Dio, creati dal Padre.
Quindi, dopodomani offrire tutto per celebrare la festa liturgica con divozione.
Nello stesso tempo, comincia domani la novena allo Spirito Santo. Maria la fece questa novena, diciamo cosi, là nel cenacolo, là nel cenacolo la fece questa novena, e ottenne lo Spirito Santo agli apostoli... le sue preghiere con le preghiere degli apostoli.
Quindi nella novena dello Spirito Santo chiedere, per mezzo di Maria, i doni dello Spirito Santo. I doni sono sette, ma prima ancora dei doni ci sono le tre virtù teologali, fede, speranza, e carità: chiediamo che crediamo sempre meglio; che non siamo confusi: quindi la speranza; e che amiamo il Signore sempre e il prossimo nostro sempre più fervorosamente: Fate che io vi ami sempre più"6. Chiedere le tre virtù teologali, dalle quali derivano poi anche le cardinali e soprattutto le virtù religiose... e noi abbiamo da chiedere le virtù religiose: vivere la vita religiosa!
Oh! E si comincia bene, si comincia con la considerazione del paradiso, quest’oggi. Gesù ci ha preceduto, salito al Cielo [in] corpo, sangue, anima e divinità; e mentre che rimase nell’Eucarestia, ecco, è lassù pure con il corpo, sangue, anima e divinità. In due posti, diciamo, come è in questo tabernacolo qui e nel tabernacolo, supponiamo, della parrocchia qui vicino: sempre lo stesso Gesù. Anche qualche santo ha avuto la bilocazione, per esempio san Filippo Neri in qualche occasione, in qualche momento della sua vita: trovarsi al letto di un moribondo e trovarsi nello stesso tempo in chiesa a predicare7. Questo è un privilegio concesso a qualche santo... ma
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Gesù lo ha sempre questo privilegio, e non bilocazione in due posti, ma in ogni posto dove c’è l’Eucarestia consecrata.
Pensare al Cielo: Salì al Cielo è un articolo di fede; lo diciamo nel Credo e lo si canta nella Messa. Salì al Cielo": questo articolo di fede è intimamente connesso con l’ultimo articolo del Credo: Credo la vita eterna. Oh! Ecco dove si arriva se si ama Gesù, se si crede a Gesù [...].
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1 Nastro originale 55/59 (Nastro archivio 56b. Cassetta 56, lato 2. File audio AP 056b). Titolo Cassetta: “Andate e predicate il Vangelo”.
2 Epistola: At 1,1-11. Il brano viene letto da una Apostolina.
3 Vangelo: Mc 16,14-20. Il brano viene letto da una Apostolina.
4 Vedi p. 88, nota 4.
5 La festa della Beata Vergine Maria Regina ricorreva il 31 maggio, che nel 1959 era domenica. Nella liturgia rinnovata si celebra come Memoria il 22 agosto.
6 Cf Le Preghiere del Cristiano, Atto di carità. Vedi Preghiere, ed. 1957, p. 17; ed. 1985, p. 23.
7 Filippo Neri (Firenze, 21 luglio 1515 – Roma, 26 maggio 1595), sacerdote. Non è chiaro se il PM si riferisse allo stesso san Filippo o se si volesse esprimere genericamente con un semplice esempio. Riguardo a questo santo, l'agiografia narra che egli, pur rimanendo a Roma, si incontrò e conversò a lungo con la mistica Caterina de’ Ricci, monaca nella città di Prato.