Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CAPO VENTOTTESIMO
LA SANTA BIBBIA E L'APOSTOLATO STAMPA

LA BIBBIA PER L'APOSTOLATO DELLA STAMPA È LA VERITÀ - LA VIA - LA VITA

È LA VERITÀ


La Bibbia, o libro per eccellenza, è il complesso dei 72 libri che il Concilio di Trento ha definiti come sacri e da Dio ispirati. Formano l'unica lettera da Dio indirizzata agli uomini, per invitarli al Cielo e insegnare la via. Nell'Apostolato Stampa è così essenziale che: con la Bibbia sola già sussiste nei suoi elementi essenziali; senza di essa l'Apostolato Stampa non può in alcun modo vivere, sebbene qualche volta si faccia qualcosa che ne prende l'apparenza.
Infatti: Dio scrive agli uomini; gli Apostoli poi ed i Papi continuano, come rappresentanti di Dio; il sacerdote come penna, bocca, mano del Papa. È l'Apostolato Stampa la continuazione dell'opera di Dio: e si darebbe mai pianta senza radici? rigagnolo senza fonte? Sacramenti senza la Croce? continuazione di un'opera senza principio? Avremmo un tralcio che non è attaccato alla vite; e subirebbe le conseguenze di colui che nella Chiesa si distacca da Gesù. Perde l'autorità,
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la forza, il merito, i lettori stessi. Avremmo un sacerdozio senza missione?
Nell'Apostolato Stampa si dicono le Verità Bibliche. Iddio ordinò a Mosè di scrivere; gli agiografi seguenti presero tutti da Mosè ed allargarono, applicando; gli scrittori del Nuovo Testamento ci mostrarono compite le ombre e le profezie e ci rivelarono i misteri di verità e di grazia portati dal Figlio di Dio; la Chiesa è la continuazione dell'Incarnazione e la vita mistica di Gesù Cristo, che, stando con gli uomini fino alla consumazione dei secoli continua l'opera di santificatore, di maestro unico, universale, indefettibile. I Sacerdoti ne riflettono gli insegnamenti, li comunicano, li potenziano con la stampa. Sono dunque le Verità Bibliche che essi dànno; anche occupandosi di darle attraverso a fatti storici; poichè la religione ha il fondo storico e su di esso sono scritti i dogmi, la morale, le pratiche di culto che devono onorare Dio. La storia è una immensa tela che si svolge, su essa Dio ha scritto e scrive: e gli scrittori leggono e invitano gli uomini a considerare, leggere, rilevare, imparare, vivere, salvarsi.
Infatti l'oggetto primario dell'Apostolato Stampa è il medesimo che quello della S. Bibbia: le verità che riguardano Dio e l'anima; ciò che è spirituale in una parola. E quindi: l'opera di Dio Padre, l'opera di Dio Figlio, l'opera di Dio Spirito Santo sono rivelate e predicate. Inoltre i doveri che riguardano l'anima; dai santi Comandamenti, ai Consigli Evangelici, alle virtù più elevate. Ancora tutti i mezzi di santificazione di cui ci è ricchissima la rivelazione e di cui la santa Chiesa, madre dei Santi, è maestra autorevole.
Il medesimo fine: che Iddio sia glorificato, che le anime arrivino all'eterna salvezza. Non il
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guadagno umano, no; ma l'Apostolato della Stampa ha un solo tesoro: l'eterno che vuole assicurare a sè, che vuol procurare agli altri. Queste anime gli sono care, come care erano al Cuore di Gesù che diede per esse la vita.
Il medesimo mezzo: la Sacra Scrittura e l'Apostolato della Stampa si servono della medesima voce: lo scritto. In una sala di redazione il miglior ornamento è un quadro degli Evangelisti: il migliore segno ed oggetto di culto, un Vangelo aperto là dove si dice:
«Semen est Verbum Dei»...1 e parte cadde in terreno buono ed anche ottimo, e produsse: quale il trenta, quale il sessanta, e quale il cento per uno.
Chi ha orecchio per sentire, intenda.
Ne segue il bisogno della lettura devota e quotidiana della Bibbia. I Papi Leone XIII, Pio X, Benedetto XV hanno tanto raccomandata questa pia pratica. Tutti devono leggere: ma l'Apostolo della Stampa più di tutti, prima di tutti, più costantemente di tutti.
Chi legge il Libro Divino prende il linguaggio divino, parla il linguaggio divino, acquista l'efficacia divina.
Molte prediche, molti libri, molte esortazioni avrebbero assai più efficacia se invece dell'uomo parlasse Iddio: «La parola di Dio è viva ed efficace ed è più efficace e più affilata di qualunque spada a due tagli; e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, ed anche delle giunture e delle midolla, e scruta i pensieri e le intenzioni del cuore, e non vi è cosa creata che resti invisibile davanti a lui»2.
Chi legge quotidianamente la Bibbia ottiene di parlare le parole di Dio, realmente.
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Ma leggerla piamente: cioè con quello spirito onde fu scritta: con cuore di figli che vogliono sentire e assecondare, con pieno cuore, il Loro Padre Celeste. Occorre prenderla: come lettura spirituale; come mezzo di raccoglimento ed elevazione nelle visite al SS. Sacramento; come il principale libro di meditazione; come l'oracolo divino da consultare in tutti i bisogni spirituali, d'apostolato e sociali.

È LA VIA


Il vero Apostolato Stampa deve modellarsi su Dio-Scrittore, ossia su la Sacra Bibbia. Argomento pieno di conforto, oggetto d'amore, luce che rischiara, soggetto d'umiliazione.
L'Apostolato della Stampa abbia: a) carattere d'universalità; b) decisa semplicità e chiarezza; c) convenienza di impressione.
Universalità. Dio vuol tutti gli uomini salvi; questo è di fede, «Deus vult omnes homines salvos fieri»3. Ed in questa sua volontà efficace, il Signore ha indirizzato a tutti i figli la sua lettera di invito al cielo. Uscirà dal Sacro Cuore di Gesù il dolcissimo accento: «Venite a me tutti»4.
La Bibbia è universale: quanto ai luoghi, poichè dappertutto deve arrivare; quanto agli uomini perchè Dio vuole che tutti gli uomini conoscano il loro fine; quanto al contenuto, giacchè l'argomento è spirituale ed eterno. Conviene adunque che l'Apostolato Stampa, continuazione della Bibbia, ne rivesta l'universalità. Ogni uomo deve essere illuminato da Dio «Lux vera». Accenda dunque la lucerna l'Apostolo della Stampa e la
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collochi in luogo elevato: «Vos estis lux mundi»5.
La semplicità è la dote che si deve riscontrare nella stampa religiosa popolare. Essa infatti si dirige alla massa degli uomini: agricoltori, operai, poveri.
Il Maestro Divino predicava con tutta semplicità.
Nessun apparato esteriore di cattedre, di scuole, di atteggiamento; nessuna forma di dire elevata o astrusa. Tutto era semplicità: il luogo, l'uditorio, il tono di voce, la frase, l'esempio, la parabola. Ed Egli proclamò: «Sono mandato ai poveri»6.
La semplicità è verità, la semplicità è timbro di divinità.
Saranno di stile popolare e ripulito; saranno in forma chiara e piana; saranno di offerta modesta.
L'Eucarestia è sotto le apparenze del cibo più ordinario, ma più necessario; vien presentata sotto forma di mensa eppure contiene Gesù Cristo, Dio-Uomo; così l'Apostolato Stampa è sotto forma di ciò che si cerca, leggere! dato nella maniera di un libro modesto, eppure contiene la Divina Verità «Ego sum veritas»7.
Convenienza di impressione. La Bibbia; ed ugualmente l'Apostolato Stampa, siccome ha scritto Mosè ed hanno scritto gli Apostoli, dopo aver predicato; così ancora fa colui che si dà a questo apostolato. Hanno lo stesso mezzo: l'impressione, per cui la parola è fissata onde sia letta, onde sia meditata, onde divenga vita di opere, di merito, di gloria eterna.
Ne segue: che, se è sacrificio questo apostolato, è però sacrificio cui Dio ci invita. Che è bene
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dalla scrittura prendere lo stile, la forma, il modo di diffusione. Inoltre: l'Apostolato della Stampa si consideri come pane; perciò arrivi a tutti e tutti nutra. Una particolarissima diffusione si deve fare della Bibbia, che dovrebbe essere fra le mani di tutti gli uomini, almeno la parte del Nuovo Testamento.
Modellarsi dunque su Dio: in tutto l'Apostolato.

È LA VITA


a) Il motivo da cui fu mosso Iddio a dare il dono ineffabile della Sacra Scrittura agli uomini è stato l'amore. «Deus qui amas animas». Lo stesso amore, ancora, fa parlare l'Apostolo della Stampa: «Amor mi mosse, che mi fa parlare».
L'amore è una sacra fiamma nel petto dell'apostolo; Dio è il fuoco stesso «ignis, charitas». Quando la fiamma è molto viva tende ad espandersi; e, di sua natura, il calore riscalda! ed il bene vuol comunicarsi «bonum est diffusivum sui».
I Santi vogliono il Paradiso, ma non soli però; e S. Paolo ai discepoli diceva: «Gaudium meum et corona mea»8. E per guadagnare quanti può, l'Apostolo della Stampa è salito sopra il più alto pulpito: «Clama ne cesses; quasi tuba exalta vocem tuam»9.
b) L'efficacia dell'Apostolato Stampa è simile a quella della Sacra Bibbia: una interiore forza esso contiene; che è veramente divina. Leggendo le divine Scritture i Padri ed i Dottori della Chiesa ottenevano lumi e mozioni a farsi santi ed a zelare la salute delle anime; leggendo le divine Scritture S. Agostino, S. Ignazio, S. Antonio Abate,
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S. Benedetto, S. Francesco d'Assisi hanno proposta una vita nuova, che non solo arrivò alla perfetta osservanza dei Comandamenti, ma si innalzò ai Consigli Evangelici ed alla più alta perfezione; tutti i Santi, tutti gli uomini dalla lettura della Bibbia traggono virtù di fortezza, giustizia, prudenza, amore al prossimo. Essa opera su tutti, contenendo virtù divine: è un sacramentale.
E virtù simile è anche unita nell'Apostolato Stampa: 1) per quello che contiene, cioè la Verità-Dio; 2) per il suo fine di sanare il cuore ed elevarlo ai beni eterni; 3) per la sua Divina Istituzione ed origine.
Sempre l'Apostolato Stampa ha tale virtù, ma specialmente quando esso riporta, commenta, applica la Bibbia. Tutte le virtù dei Sacramenti, sacramentali e preghiere originano dal Sacrificio della S. Messa, cioè dal Calvario; e quanto più attingono a questa divina sorgente, tanto più hanno di efficacia. Ugualmente: tutto l'Apostolato Stampa, periodici e libri, ha efficacia per la virtù della Bibbia, della Predicazione di Gesù, del Vangelo; ed ha tanto più efficacia quanto più attinge, si accosta, dipende, riproduce, zela, applica il Vangelo stesso.
c) Gli Scrittori Sacri non contavano su di sè, ma su Dio; di qui lo spirito di preghiera. Inoltre miravano al Signore, cioè alla divina gloria ed alla pace degli uomini; di qui rettitudine di intenzione. Due elementi questi essenziali di efficacia: perchè l'apostolo santifichi se stesso, perchè salvi gli uomini.
Lo spirito di preghiera e la retta intenzione sono le condizioni della divina grazia; si possono tradurre così: «Io conto su Dio, io miro a Dio». Ciò è la giustizia, è la verità, è l'ordine; poichè suona riconoscimento di quello che è Dio e di quello che è l'uomo. Filosofia e Teologia, ascetica
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ed esperienza, la Chiesa ed i Concilii si accordano a proclamare questi principii. Ma oltre alla parte teorica, occorre che si voglia e si senta conformemente alla fede.
La preghiera preceda, accompagni, segua l'apostolato; la retta intenzione sia il movente che determina a scrivere, a stampare, a diffondere.

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La diffusione del S. Vangelo in particolare e della Bibbia in generale deve rimanere l'opera essenziale dell'Apostolo della Stampa.
L'Apostolo della Stampa, che facesse bene questa parte, compirebbe già la parte essenziale di questo ministero; tutto il resto, invece, da solo, senza la Bibbia non sarebbe sufficiente; poichè l'Opera Biblica è necessaria ed insostituibile.
Il compito si è: mirare a questo che in ogni famiglia il Vangelo sia messo nel luogo d'onore; venga letto dal Capo di casa a tutta la famiglia radunata; venga spiegato in modo conveniente e sotto la guida di un buon commento approvato.
Ottenere che il Vangelo venga letto nella scuola: Dio è il migliore educatore, N. S. Gesù Cristo è il vero Maestro per natura, ufficio, vocazione. L'anima del fanciullo, nella sua innocenza e semplicità, è la più atta a ricevere i divini insegnamenti: «Revelasti ea parvulis»10. Si legga in ogni scuola, dall'asilo alle Università. Inconcepibile: che la Scuola escluda Colui che è il solo Maestro.
Ottenere che venga letto nella Chiesa: alla domenica si legga almeno il testo Evangelico; e dove è possibile fare la spiegazione di esso: lo si legga in quaresima, nelle ore di adorazione; alle orazioni della sera, nelle adunanze per l'Azione Cattolica.
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Ottenere che venga letto e meditato dagli individui; poichè è specialmente qui che il raccoglimento aiuta a penetrare bene il pensiero divino ed a muovere il cuore per generose risoluzioni. Leggano specialmente i professionisti, gli artisti, gli uomini di governo o posti in cariche pubbliche.
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1 Luc. VIII, 11.

2 Hebr. IV, 12.13.

3 I Tim. II, 4

4 Matth. XI, 28.

5 Matth. V, 14.

6 Luc. IV, 18.

7 Jo. XIV, 6.

8 I Thess. II, 20.

9 Is. LVIII, 1.

10 Matth. XI, 25.