Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CAPO DICIOTTESIMO
COME DARE LA DOTTRINA DELLA CHIESA AI PRINCIPIANTI

CHE COSA SIA - METODO - NORME PRATICHE

CHE COSA SIA


È il volgarizzamento della dottrina cristiana: è la grande stampa; è la predicazione ordinaria dell'apostolo.
È la prima istruzione religiosa che si riceva dalla Chiesa. Di essa hanno bisogno i fanciulli, i quali muovono i primi passi nella vita cristiana: ha bisogno il popolo, in generale, quello di cui intendeva parlare S. Agostino nel «De catechizandis rudibus»; hanno bisogno gli infedeli, che man mano vengono ammaestrati dalla Chiesa nel suo magnifico cammino attraverso i luoghi e i tempi. È il pane spezzato ai bambini della fede.
È la parte più necessaria nell'Apostolato stampa. Sui due miliardi di uomini viventi, almeno 9 decimi, cioè 1.800.000.000 abbisognano di questo apostolato: catechismi a parole, a figure, in racconti, in esposizione storica, in forma dottrinale: per tutti, sempre, in ogni luogo è urgente, necessario, gravemente obbligatorio dare alle anime questo cibo: ancor più che salvare i bambini dall'abbandono materiale e da certa morte corporale.
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È obbligo di tutti il darlo: poichè pochi devono dare la scienza della religione ai dotti; ma devono dare i primi rudimenti della fede a tutti. Perciò il catechismo è la prima parte del ministero- stampa. Ce lo insegnano gli Apostoli, ce lo insegnano i Papi, ce lo insegna il Concilio di Trento, ce lo insegna la pratica della Chiesa, ce lo insegnano i santi, ce lo chiedono le anime, pur in muto linguaggio.
Varie sono le forme:
a) Figure, per cui con pochissime, od anche senza parole affatto, si espongono i fatti storici che ci danno dogmi, per es. la creazione e la caduta dei progenitori; si rappresentano i comandamenti, per es. la santificazione e la profanazione della festa; si mostrano i mezzi di salute, come il battesimo, l'Eucarestia, ecc.
b) Parole. Oggi abbiamo il catechismo della Dottrina Cristiana, con i primi elementi della Dottrina stessa; nei secoli la Chiesa, i dottori, i santi hanno perfezionata l'esposizione in modo sempre più conciso, chiaro e didattico, per la grande massa degli uomini.
c) Le brevi lezioni di Dottrina Cristiana al popolo, come sono contenute nel «Catechismus ad Parochos», che poi oggi vengono esposte in mille trattatelli, in foglietti, in opuscoli, di indole generale e con intendimenti particolari di località, di punti di dottrine, di persone, cui si dirige; in forma di esposizione o di apologia spicciola e popolare, o con scopo di esortazione pratica.
d) Riproduzione di immagini raffiguranti la religione, stampate su vetro, cioè diapositive; oppure stampate su pellicola cinematografica: l'una e l'altra cosa da accompagnarsi con opportune spiegazioni.
Oggi abbiamo anche il film sonoro.
e) Un riassunto in tre pagine di dottrina cristiana:
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imparasi e recitasi per entrare nella Chiesa: Credo, Comandamenti, Sacramenti.

METODO


Il principio movente pel cuore pastorale, cioè l'amore a Dio e alle anime, ci detta due regole generali, in questa parte capitale dell'apostolato.
a) Metodo ciclico: consiste nel dare ad ogni classe un complesso proporzionato e completo di tutta la dottrina cristiana; in modo che ogni classe abbia il suo ciclo di nozioni catechistiche, che riescono sempre come nuovi cerchi che si sovrappongono l'un all'altro: sempre più grandi gli uni degli altri; riuscirà come un allargamento successivo dell'istruzione religiosa, che si basa e compie l'antecedente; avremo come un cono rovesciato che, stretto in basso, si dilata ed allarga gradatamente a misura che s'innalza. In questo metodo possiamo partire: da tre verità che s'imparano sulle ginocchia della Madre Chiesa, rappresentata dalla madre naturale, arrivare a tre larghi, profondi trattati suddivisi in molti libri: dogma, morale, culto.
È il metodo naturale; poichè il bambino è un piccolo uomo: ed il piccolo uomo è subito dotato di mente, volontà, sentimento; tutto in lui deve essere nutrito a sviluppo della vita soprannaturale, tutto deve essere santificato, tutto in lui deve onorare e servire Dio. Ed è il metodo ciclico quello che si usa nell'insegnamento della grammatica, dell'aritmetica, della letteratura. Non solo, ma se esaminiamo la storia della Chiesa troviamo questo metodo sempre e costantemente applicato; come dottrina, per es. si confronti S. Tommaso, dottore del metodo; come pratica, per es. si confronti il dottore della pastorale, S. Gregorio Magno, passare dal facile al difficile, (dal noto all'ignoto).
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b) Metodo vitale: non ad una classe la fede, ad altra la morale, alla terza la grazia; ma una qualche porzione di tutte e tre le parti ad ogni classe dei lettori. In modo che: nel primo libretto si diano le nozioni più elementari sulla fede o Credo, ed insieme le nozioni più elementari sulla morale e comandamenti, con le nozioni più elementari sui mezzi di grazia e culto. Nel secondo libretto di nuovo le tre parti stesse, ma più allargate, nel terzo libretto anche più estese e complete; così progressivamente si fa nell'istruzione: a figure, a forma catechistica, a forma espositiva, a mezzo diapositive, a mezzo cinema, ecc.
Il fanciullo, il popolo, i catecumeni in questo modo, in pochissimo spazio di tempo, piegano la mente al Signore; cominciano ad amarlo, elevano il cuore e pregano. Abbiamo un catechismo che si diversifica dalla semplice istruzione e dalla educazione per diventare: «per Evangelium vos genui», cioè formazione della nuova vita in Cristo «formetur Christus in vobis».

NORME PRATICHE


a) «Evangelizzare pauperibus misit me»1. Questo carattere cui per profezia e per la sentenza del Maestro Gesù, dovevasi riconoscere il vero Messia, è ancora quello che farà distinguere il vero apostolo della stampa. Egli mostrerà il suo zelo nel preferire la stampa dei fanciulli, del popolo semplice, delle anime che sono nelle tenebre di morte; o perchè hanno peccato od errato, o perchè ancora non conobbero la luce del Vangelo; questo è il carattere che lo mostrerà veramente di spirito buono! Decisamente l'Apostolato Stampa deve curare la gran massa degli uomini, la
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massa dei figli di Dio, dei poveri cui appartiene il cielo. Occorre avere una somma conoscenza del mondo e degli uomini: non è la forma d'apostolato di chi sa poco, ma è la forma dell'apostolo veramente sapiente.
b) Sia pastorale: riproduca cioè la forma, lo stile, le immagini, il modo del Vangelo. Perciò sia attraente, alternando testo a figure, diapositive e cine, domande a risposte, racconti a principii brevemente esposti. Sia pratico: in ogni esposizione si miri a persuadere, ma specialmente si parli alla volontà, al cuore; più che mai è da ricordarsi «non scholae sed vitae discimus»; meglio se si tradurrà: «aeternitati discimus». Si facciano sentire: Dio e l'eternità, non il vantaggio temporale e il nostro egoismo. Con questo modo, che è quello del Vangelo, si possono portare gli uomini non soltanto a dare il nome al cristianesimo, ma a viverlo e magari ad incontrare il martirio. Il modo di predicare degli Apostoli e dei Santi Padri è ancora il nostro modo di scrivere, se davvero amiamo Dio e le anime e se è la fede quella che ci sostiene.
c) Sia intuitivo l'insegnamento. I fanciulli, il popolo, l'uomo che ha il cuore retto, (ancorchè qualche volta dotto), non cercano lunghi e sottili ragionamenti. Bisogna far molto conto dell'apologia che Dio fa di se stesso nel cuore umano, semplice e buono: nella coscienza che ha voce potente: «testimonium animae naturaliter christianae».
Ed egualmente far molto conto sulla grazia che Dio dà ad ogni uomo che chiama alla Fede e che vuole salvo! «Non in persuasibilibus humanae sapientiae verbis, sed in ostensione spiritus et virtutis»2. Siate santi e convinti; e parlate come vi detta l'amore: «In verbo tuo laxabo rete»3.
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Dicesi intuitivo il metodo che rende in qualche modo sensibili le cose che si insegnano. Gesù, Maestro d'ogni maestro, non ricorse ad astrusi, insegnamenti ma rivestì sempre di forma sensibile i suoi altissimi insegnamenti. Mostrava i campi di messe biondeggianti per indicare la gran messe di anime agli operai evangelici; passava uno stormo di uccelli e li mostrava per inculcare come il Padre Celeste nutre quelli e assai più provvede all'uomo; per dire chi è il prossimo narra la parabola del pietoso samaritano. Si rende intuitivo l'insegnamento: con fatti, similitudini, parabole, immagini, paragoni, tratti dalla vita, dagli usi quotidiani, con quadri fissi o mobili, muti o sonori.
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1 Luc. IV, 18.

2 Cor. II, 4.

3 Luc. V, 5.