Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CAPO SEDICESIMO
IL BOLLETTINO PARROCCHIALE

CHE COSA SIA - IMPORTANTISSIMO MEZZO PASTORALE - PRATICA

CHE COSA SIA


Il bollettino parrocchiale è la voce del Parroco che si ripete, anche dal pulpito di carta, per arrivare a tutti i suoi figliani [figlioli].
Il bollettino parrocchiale non è un notiziario politico, o una cronaca degli avvenimenti civili della settimana; non è un bollettino agricolo, commerciale o industriale; non è una palestra letteraria o scientifica; o, peggio, un'auto-incensazione, un'auto-difesa, o un foglio denigratore degli avversari veri o presunti.
Esso invece è: la estensione dello zelo pastorale del parroco che oltrepassa le mura del tempio; è uno sfogo della carità pastorale che teme che i suoi figli dimentichino troppo presto le sue parole di salute eterna; e le fissa sulla carta e le manda a tutti; è la premurosa bontà del pastore che vuole giungere anche a quelle anime, a tutte quelle anime, specialmente a quelle anime che non vanno in Chiesa a cercare il parroco, ma se ne stanno lontano, ovvero errano fuori
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della strada di salvezza. Il bollettino è la ripetizione delle prediche del parroco, è la voce delle opere parrocchiali, è la campana di carta della parrocchia che chiama silenziosamente i figli alla casa comune di tutti, perchè è la casa di Gesù, è la Chiesa. La Parrocchia è la Casa paterna, perchè siamo nati là alla vita spirituale e là abbiamo vissuto i momenti più solenni della vita; e dove ripasseremo defunti e di dove verranno i suffragi all'anima nostra.
Vi sono bollettini parrocchiali fatti come foglietti-avvisi; altri come lettere-parrocchiali che si riproducono con mezzi economici; altri che a modo di affissi si appendono alla porta della Chiesa o ai muri delle vie; altri di gran formato uso giornale; altri a quattro, a otto, a sedici o più pagine; stampati in uno o più colori; settimanali, quindicinali, bimensili, semestrali. Vi sono bollettini parrocchiali che hanno tutta la materia comune con altri bollettini; anzi alcuni sono fatti per tutta una regione o nazione; altri invece riportano una, due, tre, o più pagine di comunicati, notizie, avvisi parrocchiali; molti sono composti di materia totalmente propria della parrocchia cui servono. I più sono scritti dal solo parroco; altri accettano la collaborazione di sacerdoti e laici; per lo più sono strettamente religioso- morali; alcuni hanno qualche parte dedicata a notizie locali o generali, di indole religiosa o civile o letteraria. Generalmente sono propri di una parrocchia; ma ve ne sono anche dei vicariali, regionali, interparrocchiali.

IMPORTANTISSIMO MEZZO PASTORALE


Serve per chi interviene alla Chiesa: poichè fissa la parola che il Pastore già ha predicato in Chiesa; così dà modo di ricordarla con precisione e comodità, di richiamarla alla memoria e meditarla a tempo opportuno.
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Serve per chi non è uso alla Chiesa: è allora il Padre che viene a visitare con la sua parola di fede e di amore i figli, che non possono o non vogliono andarla udire in Chiesa. E spesso il numero di chi interviene alla predica è ben scarso e sconfortante! Forse non rimarrà altro mezzo per arrivare agli assenti. E vi sono parrocchie che hanno 2-4-8-10-20 mila abitanti e più! e in Chiesa vengono assai pochi!
Serve per i più alieni dalla parola religiosa, agli avversari, agli emigrati. L'avversario, forse nel segreto della casa, leggerà una parola di colui che in fondo è votato al bene delle anime e ministro di Dio; gli emigrati si conserveranno attaccati alla fede e alla patria. Così si avvera che il bollettino è: fortissimo vincolo di affetto tra Parroco e Parrocchiani ed un modo di garantire almeno un minimum di istruzione religiosa. Chi riceve e gradisce il bollettino parrocchiale professa in fondo in fondo una fede e la fede cattolica! poichè comunica col Parroco. È una bandiera di fede il bollettino del Parroco!
È supremo e oggi tanto necessario sforzo di carità del Pastore che si appiglia a tutti i mezzi per salvare le anime. Così S. Francesco di Sales scriveva su fogli, che faceva poi largamente distribuire, le sue istruzioni e le confutazioni degli eretici. E riuscì a guadagnarli!
Con questo mezzo, che corrisponde alla volontà di Dio, che si manifesta dagli avvenimenti, il Parroco potrà dire: non mi sono risparmiato, mi sono fatto tutto a tutti per coloro che oggi vogliono leggere! Egli può avere una maggiore sicurezza innanzi a Dio e agli uomini.
Il bollettino parrocchiale dà sviluppo a tutte le iniziative parrocchiali: infatti i più saggi e pratici uomini ogni volta che vogliono dar vita ad una organizzazione o ad un'opera importante creano
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una voce scritta, che spieghi, inculchi, chiami gli aiuti morali e materiali. Quali opere vi sono oggi senza tal voce, tra le civili, commerciali, sportive, scientifiche, artistiche, religiose? Le missioni, l'assistenza agli orfani, le opere educative ecc. tutte hanno una voce che è un peso in sè; ma è come il peso dell'ali all'uccello, che vien portato appunto dalle ali stesse. Se si vuol dar vita ad un santuario, se si vuol edificare una chiesa, se si vogliono sviluppare le missioni si ricorre al periodico. Il bollettino parrocchiale alimenta l'ospedale, chiama soccorso per le spese della chiesa, promuove i primi venerdì al Sacro Cuore di Gesù, sviluppa l'organizzazione catechistica, dà attività alle organizzazioni delle varie classi di persone ecc. ecc. È voce alta, è voce continua, è voce scritta, è voce meditatamente e opportunamente emessa: ha quindi, anche umanamente, i requisiti per un successo buono.

PRATICA


a) Il bollettino parrocchiale nella forma è tanto più utile quanto più:
1. è scritto dal parroco, riportando materia sua propria, totalmente o specialmente;
2. si restringe a materie morali-religiose, cioè pastorali;
3. è fatto impersonalmente e cioè rappresenta non la persona, ma il padre di anime;
4. si rivolge a tutti e singoli i propri parrocchiani, specialmente ai meno praticanti.
Ciò non ostante: 1. spesso il parroco pel suo bollettino parrocchiale farà bene a servirsi di materia comune perchè preparata da persone più esperte; aggiungendo, intanto, se gli è possibile, le cose proprie della parrocchia; 2. può riportare quelle brevissime notizie che indirettamente giovano
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a rendere più popolare e facile e attraente il periodico; specialmente se sono locali e stringono sempre più i vincoli di affetto tra parroco e parrocchiani; 3. l'anima ed il cuore del pastore devono effondersi attraverso lo scritto con lo zelo, l'unzione sacra, l'affetto soprannaturale.
b) Il bollettino parrocchiale sia settimanale o almeno quindicinale! raramente mensile! Si noti la ragione: è la predica scritta!
Sia redatto in forma e stile semplice; ma dignitoso e paterno; si guardi da invettive e da inutili o indecorosi strisciamenti. La forma dialogica, aneddotica, narrativa sono assai indicate;
Ripeta sempre le istruzioni parrocchiali e le spiegazioni del Vangelo che si tengono in chiesa;
Riporti gli avvisi dati dal pulpito alla generalità dei parrocchiani, ed alle varie classi di persone; l'orario delle funzioni e l'ufficio anagrafico parrocchiale, siano chiari e precisi;
Sia l'eco di tutte le organizzazioni parrocchiali: gioventù cattolica, gruppo degli uomini, asilo, compagnie religiose, confraternite, biblioteca, teatro parrocchiale ecc. ecc.
c) La distribuzione del bollettino parrocchiale deve essere quanto più si può, pastorale: il metodo della posta è meno indicato generalmente; mentre è utilissimo servirsi di zelatori e zelatrici e del gruppo parrocchiale dell'apostolato-stampa e consegnare il foglio a domicilio; possibilmente al capo di casa. Il parroco avrà più cooperatori ed il foglio avrà maggior efficacia soprannaturale. Ma qualunque sia il metodo si curi che giunga a tutte le famiglie; specie a chi non paga, a chi non viene in chiesa, agli avversari stessi.
d) Le spese. Il bollettino parrocchiale, fatto nella debita forma, non è passivo d'ordinario, anzi è quello che alimenta tutte le altre opere ed iniziative parrocchiali: si può fissare un abbonamento,
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ma si mandi specialmente a chi non paga. Le offerte libere, e chieste come cooperazione, sono il gran mezzo; talora si usano collette, banchi di beneficenza, recite: ma ciò che sempre riesce si è il buon spirito: «Cercate il regno di Dio e la sua giustizia, il resto verrà dato come aggiunta»1.
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1 Matth. VI, 33.