Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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15-COMMENTO ALLA CORONCINA DEL SACRO CUORE1*
Continuiamo anche oggi a considerare le coroncine e tanto più si hanno da recitare negli ultimi giorni degli Esercizi in cui la parte principale è la preghiera. La preghiera, affinché la nostra vita migliori, affinché si corrisponda bene alla vocazione, quello, cioè, di progredire. Attendere alla perfezione, poiché questo è il dovere riassuntivo, essenziale della vita religiosa. Tutte le altre cose sono per questo, per attendere alla perfezione, come è detto nel primo articolo delle Costituzioni. Così.
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Consideriamo la coroncina al Cuore sacratissimo di Gesù. «O Gesù, nostro Maestro, io indegno peccatore, prostrato innanzi a voi, adoro il vostro Cuore che tanto ha amato gli uomini e nulla ha risparmiato per essi. Io credo al vostro amore infinito per noi. Vi ringrazio dei grandi doni fatti agli uomini, specialmente il Vangelo, l'Eucarestia, la Chiesa, il sacerdozio, lo stato religioso, Maria come madre, la vostra stessa vita». Quindi la coroncina ha sette punti; in ogni punto si ringrazia il Cuore di Gesù per uno dei doni che egli ci ha fatto nel suo amore infinito per noi. E nello stesso tempo si chiede la grazia di approfittare di questi doni, utilizzarli per la vita eterna.
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Nel primo punto, dunque, si ringrazia il Signore Gesù, per il grande dono del Vangelo. Le parole da mettersi in corsivo o sottolinearsi sono: «Ringrazio e benedico il vostro Cuore generosissimo per il grande dono del Vangelo». E poi, più avanti si chiede «la grazia di custodirlo con venerazione, ascoltarlo e leggerlo secondo lo spirito della Chiesa e diffonderlo con l'amore con cui lo avete predicato».
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Il grande dono del Vangelo. Ecco che Gesù disse: «Sono stato mandato ad evangelizzare i poveri» 1. Il Vangelo contiene le verità che il Figliuolo di Dio Incarnato ci volle rivelare e contiene gli ammaestramenti e le regole di perfezione cristiana e religiosa e contiene i mezzi di grazia, come sono i sacramenti. Quindi il Vangelo è la «magna charta» per il cristiano e soprattutto per la religiosa, il religioso e ancora più per chi si dice Discepola del Divino Maestro. Quello è il libro fondamentale. Allora il Vangelo è necessario che venga meditato.
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Le Costituzioni - dice il papa Pio XI - le Costituzioni sono il Vangelo applicato alla vita religiosa, le Costituzioni di ogni istituto, ma i principi sono nel Vangelo stesso.
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Ovunque sia esposto il Vangelo, custodirlo con venerazione, onore. E in tutte le case dove vado trovo il Vangelo esposto, si può dire in tutte o quasi tutte, nel luogo di onore.
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Secondo, ascoltarlo o leggerlo secondo lo spirito della Chiesa, poiché la diversità fra i cattolici e i protestanti sta qui: tutti i due leggono il Vangelo, tanto il cattolico come il protestante; ma il cattolico lo interpreta seguendo l'insegnamento della Chiesa e il protestante, invece, lo interpreta liberamente, secondo il suo pensiero e, tante volte, secondo le proprie passioni. Ma la Chiesa sola è infallibile, non è ognuno infallibile nel capire il senso del Vangelo.
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«E diffonderlo con l'amore con cui Gesù lo ha predicato», sì. Come Gesù ha predicato il Vangelo come parola di vita, parola di salvezza, come la buona novella, cioè che finiva il tempo in cui l'uomo gemeva sotto il peso della colpa originale e cominciava il tempo della redenzione e quelli che vogliono approfittare di essa sono liberati dalla colpa. Ecco, egli ha predicato con questo amore agli uomini e così noi diffonderlo con questo amore agli uomini. E pregare, particolarmente nelle Visite, che è tanto importante, dopo aver chiesto le grazie per noi, che il Vangelo sia conosciuto e sia onorato e sia ascoltato da tutti. San Paolo dice: «ut currat et clarificetur» 1. E per quale motivo? «Perché il mondo conformi ad esso la vita e le leggi e i costumi e le dottrine». Che il mondo, in sostanza, sia più cristiano.
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Il secondo punto è per ringraziare il Signore del dono dell'Eucarestia. Perciò le parole da sottolineare o da segnare in corsivo sono: «Benedico il vostro cuore amorosissimo per il grande dono dell'Eucarestia». E poi, successivamente, le parole con cui si dice: ascoltare bene la Messa, ricevere santamente la comunione e fare con tanto amore e pietà l'adorazione, le Visite. Perché se Gesù nella Messa rinnova il sacrificio della croce, noi abbiam da assistere alla Messa nello spirito con cui ha assistito Maria al grande sacrificio del calvario. E se la comunione è il pane di vita perché l'ostia contiene realmente il corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo, bisogna riceverla con lo spirito di Maria, quando Giovanni consacrava il pane e il vino e Maria partecipava, si comunicava. E se Gesù è presente continuamente nel santo tabernacolo, corrisponde per noi il dovere di visitarlo. Egli ci aspetta. Ma che debba sempre aspettare inutilmente il nostro Dio questi uomini che si affaccendano in mille cose e dimenticano Colui che è il Sommo Bene, Colui che ha detto: «Io sarò con voi» 1. Aspetta Gesù.
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Avete l'impegno e la missione di riparare a tutte quelle dimenticanze degli uomini, sì. Quante volte Gesù è solo, in chiesa, in tante chiese!
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Allora si dice: «Concedetemi di visitarvi ogni giorno in questo sacramento». La Visita.
Secondo: «Comprendere e ascoltare bene la santa Messa».
Terzo: «Comunicarmi spesso e con le dovute disposizioni».
Al dono, al grande e ineffabile dono di Gesù deve corrispondere una grande divozione da parte nostra. E che tutti gli uomini assecondino l'invito di Gesù che disse: «Venite a me tutti» 1. Tutti alla Messa, tutti alla comunione, tutti alla Visita.
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Terzo, abbiam da ringraziare il Signore, perché ci ha data la Chiesa. Quindi le parole essenziali sono da sottolinearsi e cioè: «Ringrazio il vostro Cuore dolcissimo per il grande dono della Chiesa». E le parole, poi, in cui si domandano le grazie: «Concedeteci la grazia di amarla come voi l'avete amata e santificata nel vostro sangue».
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Che cos'è la Chiesa? La Chiesa è il corpo mistico di Gesù Cristo, abbiam considerato. La Chiesa è Gesù Cristo che continua a rimanere in mezzo di noi per essere in mezzo di noi via, verità e vita. Quindi la Chiesa ha ufficio di predicare, insegnare. Quindi la Chiesa ha l'ufficio di reggere, guidar le anime nella via della salvezza. Quindi la Chiesa ha l'ufficio di santificar le anime mediante i sacramenti. E chi segue la Chiesa segue Gesù Cristo, è sulla via della salute. Perciò è detto: la Chiesa è l'arca di salvezza. Poi, la Chiesa è infallibile, non può sbagliare; terzo, la Chiesa è indefettibile, non verrà mai meno; la Chiesa è cattolica, cioè deve raccogliere tutti gli uomini che vogliono venire a lei ed estendersi fino ai confini del mondo. Perciò: «Che il mondo la conosca e che ogni pecorella entri nell'ovile e che tutti cooperino umilmente al vostro regno».
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Nelle adorazioni pregare per la Chiesa. In quante parti essa soffre! E se tanti la combattono, noi amiamola, seguiamola. E consoliamo il cuore del Papa partecipando alle sue pene e allietandosi delle sue gioie e assistendolo con le nostre orazioni.
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In quarto luogo, ringraziamo il Cuore di Gesù, e le parole da sottolinearsi o mettersi in corsivo sono: «Benedico il vostro cuore amantissimo per l'istituzione del sacerdozio». E allora poi le grazie che domandiamo sono queste: che i sacerdoti siano santi e siano la luce del mondo e siano fatti secondo il Cuore di Gesù e possano conquistare tante anime e al giorno del giudizio abbiano attorno a sè, come gaudio e corona, un grande stuolo di anime conquistate e salvate.
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Che cosa compie il sacerdote per noi? Compie quello che compiva Gesù Cristo. Gesù Cristo ha predicato e il sacerdote deve predicare; Gesù Cristo ha insegnato e dato esempi santi e così il sacerdote deve insegnare quello che conviene fare, quello che conviene lasciare, dare i consigli e comunicare anche i precetti. E Gesù Cristo ha istituito i sacramenti, ha perdonato i peccati, ha dato l'ordinazione presbiterale, episcopale agli apostoli, ecc. e così il sacerdozio. Non son due sacerdozi, ma un solo sacerdozio, perché il sacerdozio nostro è partecipazione del sacerdozio di Gesù Cristo. Mirabile la dottrina qui sopra, la dottrina di san Paolo nella lettera agli Ebrei, dove egli fa l'elogio, l'esaltazione del sacerdozio di Cristo e del sacerdozio istituito da Gesù Cristo.
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Nel quinto punto le parole da sottolineare o mettere in corsivo sono: «Benedico il vostro santissimo Cuore per l'istituzione dello stato religioso». Questo ringraziamento deve essere spontaneo sulle nostre labbra. Sentire il grande beneficio della vocazione. E allora, che grazie si chiedono qui? Che siano moltiplicate le vocazioni religiose e che siano sostenute dalla grazia di Gesù nella osservanza religiosa, osservanza dei consigli evangelici. E siano le aiuole più profumate della Chiesa; cioè, siano, i conventi, raccolte di anime delicate, amanti di Dio e siano le anime che consolano e che pregano. Consolano Gesù, pregano Gesù e zelano l'onore di Gesù.
In varie nazioni, parte di queste nostre preghiere sono state stampate sulle immagini e questa è stata stampata su immagini e distribuita particolarmente ai religiosi e alle religiose. E' lo stato di perfezione, è lo stato a cui sono chiamate le anime che Gesù vuole più vicino a Sé; è lo stato delle anime generose le quali rinunziano a se stesse e al proprio io per servire intieramente Dio, amare del tutto, solo e sempre Dio. Quindi: «Le aiuole più profumate della Chiesa».
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Nel sesto punto noi ringraziamo tanto tanto Gesù e il suo Cuore perché ci ha dato Maria come Madre: «Giovanni, ecco tua madre. Donna, ecco il tuo figlio» 1. Così Maria divenne la nostra madre spirituale. E come Gesù era stato figlio di Maria, era figlio ed è figlio naturale di Maria, così noi siamo figli spirituali di Maria. E a Maria dobbiamo: primo, conoscerla; secondo, imitarla; terzo, pregarla; quarto, zelarla, zelare la sua divozione.
E avete tanti mezzi nell'apostolato liturgico e anche in altri. Oh, la santissima Vergine! «In una valle di lacrime e come in un esilio». Ma noi supplichiamo Maria: «e mostraci, dopo questo esilio, Gesù». Ecco, che dopo questo esilio, Maria ci presenti il suo Gesù come ce lo presenta in questa statua, ce lo offre. Ora, però, è in un'immagine, allora sarà svelato «come egli è»2 ...nostra madre. Che onore da una parte e, dall'altra parte, che grazia! Gesù stava per chiudere la sua vita terrena, la sua vita visibile sulla terra, aveva già donato agli uomini quanto aveva, possiam dir così, gli rimaneva ancora una cosa carissima: la madre. E allora, come chi sta per passare all'eternità cerca di lasciare, a chi rimane, ricordi, i ricordi più cari, così Gesù. E il ricordo è stato questo: Maria. Voleva dirci: come io sono stato sempre con Maria, io mi son messo nelle mani, totalmente, di Maria, così voi. Certo non possiamo essere tanto di Maria quanto è stato Gesù, perché Gesù è anche figlio naturale mentre noi siamo figli spirituali. Ma sempre abbiam da cercare di apprezzare questo dono e consecrarci a Maria dal profondo dell'anima, quanto possiamo. E per mezzo di Maria, a Gesù, perché noi andiamo a Maria per trovare Gesù.
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Le parole da sottolineare: «Benedico il vostro Cuore pietosissimo per averci donato Maria come Madre». E le grazie da chiedersi: «che l'umanità intera la conosca, l'ami, la preghi. E che tutti si lascino da lei condurre a voi, Salvatore del mondo». Se si vuole. Alcuni preferiscono fermarsi di più sulle parole: «Io mi metto nelle sue mani come vi siete messo voi. E con questa madre, adesso voglio stare, adesso, nell'ora della mia morte e nell'eternità».
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Il settimo punto è per benedire il Cuore sacratissimo di Gesù che lo spinse a dar la sua vita per noi. Immolò se stesso, morì per noi. E allora guardando il crocifisso noi capiamo che Gesù ci ha amato fino all'estremo: «in finem dilexit eos» 1. E i chiodi e le spine e il sangue di Gesù ci parlano del suo amore. «Nessuno ama di più di colui che dà la sua vita» 2. Gesù ha dato la vita per noi, la vita; morì perché noi avessimo la vita eterna. Allora «anch'io voglio spendere la mia vita per voi. Fate che voi, sempre, in tutto, ovunque possiate disporre di me secondo la vostra maggior gloria e sempre io ripeta: sia fatta la vostra volontà».
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Come Gesù ha dato la sua vita per noi, così noi spendere la nostra per lui. La doniamo ogni giorno un po'; oggi la diamo per oggi, tutto nel servizio di Dio, tutto per amore di Gesù; le nostre forze, le forze che abbiamo oggi le consumiamo per Gesù, in opere sante, tutte per Gesù. Questo significa accettare in tutto il volere santo di Dio: sia fatta la tua volontà. E così arrivati alla fine della vita potremo dire che la nostra vita fu spesa per lui, come Gesù al termine della vita poté dire: «consummatum est» 1. Tutto ciò che voleva il Padre l'ho compiuto. «Consummatum est». E allora: «In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum» 2. Nelle tue mani, o Signore, rimetto lo spirito mio. E chiudere la nostra giornata così e dando uno sguardo a Maria come l'ultima suprema invocazione; come Gesù ha voluto morire sotto lo sguardo di Maria, così noi: «Maria, e poi morir» 3.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Esercizi Spirituali (14-23 marzo 1956) al gruppo formazione Pie Discepole del Divin Maestro in preparazione alla vestizione, entrata in noviziato, emissione dei voti religiosi Roma, Via Portuense 739, 21 marzo 1956 *
* (1) Nastro 4/c (= cassetta 8/a). - Per la datazione, cfr. PM: «Continuiamo anche oggi a considerare le coroncine...» (cfr. c186); «E a Maria dobbiamo: primo, conoscerla; secondo, imitarla; terzo, pregarla; quarto, zelarla...» (cfr. PM in c223). - dAS, 21/3/1956: «Alle 5,30 [il PM] va in via Portuense dalle PD per due meditazioni» .

1 Lc 4,18.

1 2 Ts 3,1.

1 Cfr. Mt 28,20.

1 Mt 11,28.

1 Gv 19,26.27.

2 1 Gv 3,2.

1 Gv 13,1.

2 Cfr. Gv 15,13.

1 Gv 19,30.

2 Lc 23,46.

3 Lode a Maria: «Maria, che dolci affetti...» , ora non più ristampata nel libro: Le preghiere della Famiglia Paolina.