Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

29. AUGURI ALLE FIGLIE DI SAN PAOLO DI ALBANO *


Fare gli auguri è atto di cortesia ed è atto di carità, perché è carità augurare il bene, desiderare il bene. Buon Natale quindi, e buon fine d’anno! Passa bene il Natale, chi vuol passarlo bene, chiude bene l’anno, chi lo vuol chiudere bene. Fare un buon Natale, passarlo bene e chiudere bene l’anno è opera della grazia, ma questo sta in gran parte da noi.
Tre condizioni quindi per passar bene il Natale e per chiudere bene l’anno: 1) riconoscenza amorosa al Signore per tutti i benefici ricevuti nell’anno 1954. Sono trecentosessantacinque giorni passati nel servizio di Dio, sono trecentosessantacinque giorni passati in religione, facendo quel che voleva il Signore. Si possono assommare tutti i meriti... Dio solo lo sa!... Tutto è servito per abbellire la nostra corona in cielo. È bene quindi dire: Deo gratias! [Recitare] il Gloria Patri, il Gloria in excelsis, il Magnificat, il Te Deum, con tutto il cuore!
2) Umiltà! In quest’anno abbiamo contratto dei debiti con Dio, forse nella corona si troverebbe maggior numero di gemme che invece mancano per la nostra tiepidezza, la nostra trascuranza nel servizio di Dio. Negli ultimi giorni di quest’anno quindi, ai piedi del Bambino, domandare perdono. L’accusa serva a dichiarare i nostri falli e a ottenere il perdono delle mancanze del 1954; acquistare poi l’indulgenza plenaria per non portar debiti nel 1955.
3) Cominciare l’anno nell’innocenza e nella buona volontà. Occorre che cominciamo bene l’anno nell’innocenza per conoscere meglio il Signore, per servirlo meglio, per amarlo meglio, e poi buona volontà. Buona volontà di praticare bene la vita religiosa che assicura con maggior certezza il paradiso; e ce lo assicura come noi lo desideriamo. Cominciare quindi l’anno
~
con volontà decisa: Non offenderò mai il Signore! Nel libro della nostra vita, si può dire che il Signore scrive tutte le sue premure, tutte le sue grazie e noi la nostra corrispondenza e il nostro amore. Quindi, prima di tutto non peccati volontari, nessun peccato acconsentito: grazia che vorrei per questa Casa! Poi, fedeltà! Ricordare sempre: sono religiosa prima che ammalata, quindi osservanza delle Costituzioni, della vita religiosa, poi le cure per il corpo perché il Signore prolunghi la vita quanto si può per aumentare i nostri meriti, la nostra gloria, il nostro premio. Tanti anni fa, come stanotte, la Madonna depose Gesù Bambino sulla paglia, stanotte lo deponga nel nostro cuore, e noi presentiamole un cuore caldo, umile, generoso.
~

* Parole di augurio, in dattiloscritto, carta vergata, fogli 1 (22x28). Non è indicato il giorno, ma dalla cronaca di don Speciale risulta che il Primo Maestro andò ad Albano il giorno 24 dicembre.