Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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5. VIVERE NEL SILENZIO, NELLA LITURGIA, NELLA FEDE5

(alle novizie)

1. Questo mese di marzo è particolarmente ispirato al raccoglimento. Stiamo per celebrare la novena di san Giuseppe, poi ci sarà la settimana santa, ed infine la Pasqua di Risurrezione.
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2. La liturgia ci porta a pensare più profondamente alle cose di Dio, a riflettere più profondamente su di noi, a comprendere sempre più il mistero della redenzione e a penetrare ciò che il buon Pastore ha fatto per le sue pecorelle.
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3. Primo pensiero: san Giuseppe è chiamato il santo del silenzio. Non era il primo a parlare, rispondeva se veniva interrogato. Ciò non significa per voi non parlare, ma conservare il silenzio. Fate volentieri le ricreazioni così come viene insegnato affinché possiate vivere in letizia, ma non parlare in tempo di silenzio.
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4. Correggere i difetti del carattere ed elevare e santificare ciò che viene dalla natura. Supplicare il Signore che alle doti di natura aggiunga ciò che è soprannaturale. Da san Giuseppe imparare la docilità. Potete, come lui, essere condotte per vie misteriose, ma quando ci si lascia condurre da Dio, possiamo essere tranquilli.
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5. Secondo pensiero: penetrare molto la liturgia, specialmente nella settimana santa, nella quale v'è una penetrazione e meditazione più ampia al sacrificio della croce e glorificazione nella Pasqua.
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6. Terzo pensiero: abbiate molta fede. Bisogna recitare il «Segreto di riuscita» con fede: che il Signore vi dia il quattro per uno, vi faccia imparare anche se non avete tanto tempo, infonda alle vostre menti luce e memoria, vi elevi a santità: nonostante siamo cattivi il Signore ci trasforma.
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7. Le pratiche di pietà possono dare frutti diversi. Pregare il Signore che ci trasformi, ci elevi, ci faccia arrivare ad alta santità.
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8. Riguardo alla povertà, moltiplichi i vostri mezzi; riguardo all'apostolato, moltiplichi i frutti in modo da produrre il cento per uno. Che i catechismi, le istruzioni e le conferenze possano penetrare nelle anime e aiutarle a rinascere alla vita spirituale.
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9. Dite bene con fede il patto di riuscita? Fede ci sarà certamente, altrimenti non sareste qui, ma è necessario che sia viva. «Credo, o Signore, ma aumenta la mia fede» Recitare con viva fede il patto. Quante volte ho visto dei veri prodigi nella Famiglia Paolina, perché c'è stata tanta fede. Il «Segreto» sia recitato sempre meglio, in una forma sempre più sentita: ciò sarà di vantaggio spirituale.

Albano Laziale (Roma)
7 marzo 1959

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5 Albano Laziale (Roma), 7 marzo 1959