Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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24. SUL CATECHISMO24
1. Questa sera volevo dire: imparate sempre meglio il catechismo per farlo sempre meglio. Il catechismo è una teologia; la prima teologia è quella che si studia quando ci si prepara alla prima comunione, alla confessione e alla cresima. Sono trenta o quaranta domande, ma è scienza di Dio che può possedere un bambino. Via via, si prendono poi catechismi più grandi fino a che si studierà la teologia, ad esempio la teologia della suora.
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2. Si può fare l'approfondimento di una parte della teologia: Dio, essere infinito, creatore e Signore che tutto dirige, Dio Provvidenza, Dio Padre, Dio che sarà nostro giudice.
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3. Circola in questo tempo tanto ateismo ed è il peccato più grave. L'uomo quando si insuperbisce non vale più nulla, si appoggia solo ai suoi pensieri. Riparate le offese che si fanno al Signore, particolarmente queste; fate comunioni di riparazione per questi peccati. Oggi l'ateismo è insegnato nelle scuole, nei licei e nelle università e tanto più nella stampa.
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4. Studiare bene la parte di catechismo che riguarda Dio, la sua essenza, i suoi attributi. Il Signore accoglierà tutti i suoi figli in paradiso e rigetterà quelli che non accettano il messaggio della salvezza eterna.
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5. Unire il catechismo con la liturgia e con la Bibbia per fare una cosa sola. Soprattutto riferirsi ai libri del Nuovo Testamento, ma risalire anche a quelli del Vecchio Testamento, cominciando dai libri storici.
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6. Gesù ha detto di sé: «Io sono la via, la verità, la vita a (Gv 14,6).
Via: morale e virtù
Verità: fede - credo
Vita: vita interiore, grazia, vita che ci è stata infusa nel battesimo.
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7. Nei catechismi raccontare i fatti biblici, portare alla preghiera e ai sacramenti. Illustrare particolarmente i sacramenti dei malati: confessione, estrema unzione, viatico.
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8. Far vivere tutta la liturgia, particolarmente quella della domenica, della Quaresima e dei vari tempi dell'anno. A poco a poco, se i fanciulli crescono in età, deve crescere anche l'istruzione: perciò il catechismo dovrà adattarsi all'età. Nel Concilio, la parte riguardante l'istruzione viene tanto raccomandata. Le cose vanno male: in Italia si abbandonano le pratiche religiose e si vive come se Dio non ci fosse. Se vogliamo che la nostra patria continui la tradizione di nazione che è centro del cattolicesimo e sede del Papa, dobbiamo curare l'istruzione.
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9. In Italia, non si stima la grazia di dare ospitalità al Papa, e gli altri stati ce la invidiano. Quando, nel secolo XVI, si è sviluppato il protestantesimo che ha invaso la Svizzera, la Germania, l'Inghilterra e l'Olanda, l'Italia sostanzialmente non è stata invasa: gli italiani sono stati difesi dal catechismo e dalla devozione a Maria. Sulle Alpi abbiamo tante chiese dedicate a Maria: il diavolo si è fermato lì.
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10. Invece, il comunismo è entrato; esso è ateo, come dottrina nega Dio. Tutto è materialismo quindi è condannato; abbracciarne la dottrina e seguire i capi è peccato gravissimo, perché vuol dire rafforzare il partito e la mentalità di chi nega Dio, di chi è nemico di Dio. Per questo, i vescovi hanno rivolto quel discorso agli italiani perché riflettano sulla vocazione che Dio ha dato all'Italia.
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11. Insegnare bene il catechismo in modo da illuminare le menti, far penetrare bene le verità, i precetti di salvezza nelle anime. Che grande missione avete: essere accanto al pastore come Maria era accanto a Gesù.
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12. Ringraziare della vocazione e pregare. Se dobbiamo combattere il comunismo ateo, occorre in primo luogo l'istruzione e la preghiera: se non c'è la grazia, nessun altro mezzo serve. Che le anime vivano in grazia.
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13. Nella devozione, rivolgersi a Maria che ha difeso l'Italia: possiamo purtroppo andare incontro a cose terribili. Abbiamo un tremendo nemico: il comunismo ateo, così hanno scritto i vescovi. Il comunismo è figlio del diavolo. Il diavolo siccome soffre sempre ed è incatenato da Dio, vuole offenderlo e fargli i dispetti.
Catechismo! Catechismo!

Albano Laziale (Roma)
23 novembre 1963

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24 Albano Laziale (Roma), novembre 1963