Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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32. VENERDI' SANTO32
1. Avete fatto la funzione per ricordare il sacrificio del buon Pastore Gesù. Contemplarlo spiritualmente mentre pende dalla croce e contemplare Maria, la sua divina madre, che vive la profezia di Simeone: «Anche la tua anima sarà trapassata» (Lc 2,35). E' il momento di fare il lutto del grande defunto, morto per tutta l'umanità, per tutta la Chiesa.
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2. Avere in noi i sentimenti del tempo attuale, pensare al sabato che è il giorno della resurrezione e al tempo pasquale. Come trascorse quel sabato Maria? Già dal venerdì santo, la salma di Gesù era sepolta. Maria era però sicura della resurrezione, non dubitava della parola di Gesù.
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3. Domani accompagnate Maria: da una parte sentiva la pena e dall'altra era animata dalla fiducia della prossima resurrezione. Se trascorreremo con lei la giornata di domani, ci disporremo a celebrare bene la giornata di domenica, la resurrezione.
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4. Si ricordano tre resurrezioni:
- La resurrezione dell'umanità intera alla fine del mondo.
- La resurrezione di Gesù.
- La nostra resurrezione spirituale.
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5. Dobbiamo risorgere dai nostri peccati: se c'è la superbia, mettere l'umiltà; se c'è la pigrizia, mettere il fervore. Domandare a Gesù buon Pastore e a Maria, madre del buon Pastore, un numero sempre maggiore di vocazioni, la buona formazione, la santità della vita religiosa e dell'apostolato pastorale.
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6. Sempre al mattino, prima della messa, domandando le grazie per tutte voi, chiedo queste quattro grazie. Teniamole sempre presenti nelle nostre comunioni ed anche durante le altre preghiere.
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7. Prepararsi seriamente all'apostolato pastorale. «Io sono la via, la verità, la vita» (Gv 14,6). E' la via della santità, della virtù, dei comandamenti, della vita religiosa. Gesù ha esercitato le virtù di famiglia per trent'anni e le virtù del ministero pubblico per tre anni e poi, nei giorni dell'immolazione, la sofferenza!
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8. Bisogna che ci immedesimiamo e seguiamo la vita di Gesù: virtù teologali e morali. Bisogna studiare la vita di Gesù; il Vangelo ci mostra come è vissuto: penetrarne la profondità! Questa è la via che dobbiamo percorrere per andare al paradiso.
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9. Poi, ha detto: «Io sono la verità» (Gv 14,6). E' la sapienza del Padre. Il Padre celeste si è formato un'idea di se stesso per via di generazione, della sua scienza infinita: il figlio è la sapienza, è la verità del Padre.
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10. Bisogna che ci sia molta più fede. Studiare Gesù: teologia, catechismi! Conoscere Gesù, vivere la fede, approfondire il Vangelo. La sapienza del figlio di Dio è infinita, ma Gesù ha comunicato quel tanto che è necessario per la salvezza. Oh, in paradiso, come si rivelerà!
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11. «Io sono la vita» (Gv 14,6), cioè la grazia. Tre definizioni che formano una cosa sola: la grazia. La vita umana del bambino con la grazia diventa vita cristiana. Quanto più riceviamo i sacramenti, tanto più riceviamo Gesù.
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12. Per diventare pastorelle, seguire il Pastore «Io sono la via, la verità, la vita» (Gv 14,6). Bisogna che si approfondisca questo che costituisce la spiritualità paolina. Vivete di Gesù. Quando c'è la conoscenza di Gesù, la vita buona, la vita soprannaturale, si forma in voi la pastorella.
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13. «Io sono la via», speranza! «Io sono la verità», fede! «Io sono la vita», carità! Così si forma la pastorella e la pastorella forma le anime. Forse questi concetti sono un po' alti in principio, ma quando si traducono in vita nelle vostre comunioni, allora si diventa pastorelle più perfette.
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14. Vi sono persone che non comprendono ma, a poco a poco, comprenderete sempre più il buon Pastore. «Da tanto tempo sono con voi e non mi conoscete ancora?». «Io sono la via, la verità, la vita» (Gv 14,6). E così la pastorella, formata come il pastore, è via con le sue parole e la sua condotta, è verità perché pensa e guarda tutto in senso soprannaturale. Fede viva! Ci può essere tanta scienza, ma ci sia soprattutto fede viva!
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15. Portate la grazia ai bambini che guidate alla confessione. La pastorella è tutta plasmata sul buon Pastore: anche lei fa i suoi sacrifici e giorno per giorno si immola per la salvezza delle anime.
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16. Imitate e vivete Gesù: mettete l'intenzione di capire sempre meglio il vostro spirito. Certamente è penetrato, ma c'è una lunga strada da percorrere e quanto più camminiamo, tanto più siamo in Gesù buon Pastore. Questa è la configurazione a Cristo.
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17. Conclusione: Pasqua lieta e santa. E lo sarà tanto più quanto più la pastorella è per le anime. Allora canterete tanti alleluia!

8 aprile 1966

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32 8 aprile 1966