Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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27. L'ANNO LITURGICO E LA NASCITA DI GESÙ'27
1. Vi è l'anno civile che va dal primo gennaio al 31 dicembre, vi è l'anno scolastico con cui si comincia e si conclude l'anno intellettuale, vi è l'anno commerciale, ma vi è soprattutto l'anno liturgico che comincia oggi e termina con l'ultima settimana dopo Pentecoste.
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2. In genere, a fine anno, si usa fare gli auguri e si promettono preghiere perché l'anno successivo sia felice e benedetto da Dio. Ma a noi più di tutto interessa l'anno liturgico e per questo auguri e preghiere. E' l'anno che stabilisce la Chiesa ed è di somma importanza: la Redenzione compiuta per mezzo di Nostro Signore Gesù Cristo si applica nel tempo.
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3. Essa viene preparata nell'Avvento, poi si compie nel Natale con la nascita di Gesù, ma si completa solo con la sua morte e resurrezione. Perciò ci sono varie tappe: la nascita, la manifestazione nell'Epifania, la vita privata a Nazaret, la vita pubblica con la predicazione, poi la passione, morte e resurrezione che noi celebriamo nella Pasqua, preparata e preceduta dalla settuagesima, sessagesima, quinquagesima e quaresima.
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4. Alla Pasqua succede l'Ascensione di Gesù al cielo e poi la Pentecoste. Il periodo pentecostale dura sei mesi circa e presenta alla nostra considerazione il mistero della redenzione da applicare a tutte le anime. E' infatti in questo tempo che noi dobbiamo raccogliere i frutti della redenzione.
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5. Siccome ora siamo all'inizio, consideriamo la prima parte dell'anno liturgico. Nell'Avvento l'umanità si prepara a ricevere il messia. Il Natale di Gesù Cristo è un avvenimento storico: il Figlio di Dio prostrato nel presepio è stato adorato da Maria, da Giuseppe, dagli Angeli, dai pastori, dai Magi. Ma questo fatto storico e temporale richiama un altro fatto, un'altra nascita considerata in un aspetto non solo esterno e sociale, bensì spirituale: Gesù nasce in noi!
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6. E Gesù Cristo è nato in noi nel battesimo, dando inizio per ciascuno di noi ad una nuova vita, quella spirituale, che deve essere alimentata e fatta crescere.
Nel battesimo (ed è questa nuova nascita che deve interessarci) la vita di Cristo si stabilisce nel nostro essere. E come il bambino nasce ma poi deve crescere nell'ordine fisico, così nella vita di grazia dobbiamo crescere fino alla maturità, cioè fino a quel grado di santità che Dio esige da noi.
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7. Se consideriamo la preparazione al fatto storico della venuta del Messia, ci sono tre punti che meritano la nostra riflessione:
La profezia di Isaia: «Ecco la Vergine concepirà un figlio e sarà chiamato Emmanuele» (Is 7,14) cioè «Dio con noi»; essa annuncia con sette secoli di anticipo la venuta del Messia.
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8. La predicazione di Giovanni Battista. Nato solo sei mesi prima di Gesù, si preparò alla sua missione di precursore nella mortificazione e nel sacrificio. E cominciò a predicare la penitenza e la preghiera, invitando tutti a chiedere il perdono dei peccati.
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9. La sua predicazione, confermata dalla testimonianza della sua vita, suscitava l'attesa del Messia e la conversione. Insegnava che il suo era un battesimo simbolico, dopo di lui sarebbe venuto chi avrebbe battezzato in spirito e verità. Ma intanto Gesù stesso riceveva il battesimo di Giovanni e il Padre celeste fece sentire la sua voce: «Questi è il mio Figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto, ascoltatelo» (Mt 17,5).
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10. L'annunciazione di Maria per mezzo dell'Arcangelo Gabriele nella casetta di Nazaret: «Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te» (Lc 1,28). Era l'annuncio che sarebbe divenuta la madre di Dio. E Maria rispose: «Ecce ancilla Domini» (Lc 1,38) e così si compì il gran prodigio per cui la Vergine divenne madre di Dio. Maria accettò il messaggio «Fiat mihi secundum verbum tuum» (Lc 1,38) ed allora «Verbum caro factum est» (Gv 1,14).
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11. Dobbiamo pregare perché Gesù nasca in noi spiritualmente; è una nascita che deve consistere essenzialmente in aumento di grazia, in vita migliore, in fede più profonda. Gesù Via, Verità e Vita nasca davvero in noi!
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12. Recitare con maggior fervore e riflessione gli atti di fede, di speranza e di carità. Mortificare i sensi. Chiedere la grazia e mettete la volontà per evitare anche i difetti e migliorare tutta la nostra vita in modo che Gesù, dopo essere nato, possa crescere in noi.
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13. Pensando a Maria, meditare sulla silenziosità e sul raccoglimento, per attendere il Bambino Gesù e per farlo poi crescere fino al punto indicato da san Paolo «vivit vero in me Christus» (Gal 2,20). Dobbiamo essere altri Cristo.
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14. Seguire bene la liturgia per essere aiutate a conseguire questa meta. Vi auguro che questo anno liturgico porti frutti copiosi ed unisco agli auguri le preghiere.

Albano Laziale (Roma)
29 novembre 1964

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27 Albano Laziale (Roma), 29 novembre 1964